Vi ringrazio di cuore per il vostro impegno nel fare avanzare il movimento di kosen-rufu in Italia.
Il Daishonin afferma:
«Persino gli animali conoscono la gratitudine, a maggior ragione dovrebbero conoscerla gli esseri umani» (RSND, 1, 614)
Il desiderio di ripagare i debiti di gratitudine è fondamentale nella vita di una persona.
Il 18 novembre del 1930 fu fondata la Soka Gakkai.
Lo spirito della fondazione si esprime nel desiderio del discepolo di fare propri e realizzare i sogni e gli ideali del maestro. Questo è il filo conduttore dello sviluppo della Soka Gakkai, da Makiguchi a Toda e da Toda a Ikeda, i nostri tre maestri eterni. Essi hanno dedicato la vita a tradurre l’insegnamento del Daishonin in azioni concrete, incoraggiando ogni singola persona per condurla verso la felicità.
In particolare, il 18 novembre di quest’anno segna anche il decimo anniversario dall’apertura del Daiseido, il palazzo del Grande voto di kosen-rufu.
Con il cuore colmo di gratitudine, impegniamoci in un dialogo franco e aperto per aiutare le persone a creare un legame con il Buddismo, diffondendo sempre di più la fiducia nei confronti del nostro movimento.
Quando diventiamo consapevoli degli indissolubili legami che ci uniscono, comprendiamo che la luce della speranza che accendiamo per una persona continuerà a rischiarare anche la vita di tutti coloro che la circondano.
Anche Wangari Maathai, ambientalista e attivista keniota, Premio Nobel per la Pace, mirava a risvegliare in ogni membro della comunità locale un senso di responsabilità verso la propria terra e verso il futuro.
Era convinta che ogni individuo avesse il potere di creare un mondo migliore, e a questo proposito amava raccontare la storia del colibrì: un giorno scoppia un grande incendio nella foresta e tutti gli animali, piccoli e grandi, scappano terrorizzati. Tutti tranne un colibrì che vola in direzione opposta, verso un torrente, per prendere una goccia d’acqua nel suo becco minuscolo e poi lasciarla cadere sulle fiamme. E continua a volare su e giù, su e giù, più veloce che può, convinto che quell’azione farà la differenza. Gli altri animali lo scherniscono dicendo che i suoi sforzi non serviranno a nulla, ma il colibrì risponde senza fermarsi: “Sto facendo il meglio che posso!”.
Wangari Maathai commentava che è ciò che dovremmo fare tutti: prendere la nostra goccia d’acqua, quella piccola goccia di cambiamento, e portarla là dove è necessario, incoraggiando anche gli altri a fare lo stesso. Alla fine, diceva, tutto quello che siamo chiamati a fare è “il nostro meglio”.
Lo stesso spirito anima il movimento di kosen-rufu, basato sugli sforzi costanti e poco appariscenti di tanti membri della Soka Gakkai per far crescere il frutto della pace mondiale.
Recentemente il presidente Ikeda ha raccontato il suo incontro con una responsabile di settore del Kansai appena nominata, agli albori del nostro movimento. Dopo averla ringraziata e lodata per i suoi sforzi, Sensei le disse che non doveva fare nulla di straordinario: semplicemente recitare Daimoku per la felicità di ogni persona e incoraggiarla con fiducia, calore e gentilezza. Così facendo, quello spirito si sarebbe diffuso in tutto il suo settore (cfr. NR 830).
È la somma di queste piccole azioni, di queste piccole vittorie nel presente, che porta a un grande cambiamento nel futuro.
I giovani della Soka Gakkai sicuramente spalancheranno le porte a una nuova epoca per il mondo. Si dice che i giovani siano il futuro, ma in realtà sono il presente, perché ciò che i giovani fanno adesso determina il futuro.
Il presidente Ikeda scrive:
«Questi giovani Bodhisattva della Terra che si impegnano sinceramente per cambiare il destino dell’umanità, hanno intrapreso un nuovo viaggio di pace. I loro sforzi trasformeranno le divisioni in unità, le gelide tenebre dell’isolamento nella calda luce dell’armonia e questo mondo corrotto e pieno di conflitti in un regno di pace in linea con i principi umanistici del Buddismo di Nichiren» (BS, 194)
Pertanto, giovani e adulti insieme, traboccanti dello spirito della Soka Gakkai basato sul grande voto condiviso di maestro e discepolo, avanziamo armoniosamente incoraggiandoci l’un l’altro e impegniamoci nel dialogo con un cuore che risplende come il sole.
