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Il clero e la Soka Gakkai: una breve cronistoria - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 18:18

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Il clero e la Soka Gakkai: una breve cronistoria

Fin dall’inizio la collaborazione fra clero e laici non è stata semplice. Da una parte, il clero che proteggeva il proprio ruolo centenario e, dall’altra, un’organizzazione laica nata negli anni trenta che con ritmo dinamico promuoveva l’insegnamento di Nichiren Daishonin nella società. In breve ripercorriamo le tappe principali che hanno fatto la nostra storia

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Fin dall’inizio la collaborazione fra clero e laici non è stata semplice. Da una parte, il clero che proteggeva il proprio ruolo centenario e, dall’altra, un’organizzazione laica nata negli anni trenta che con ritmo dinamico promuoveva l’insegnamento di Nichiren Daishonin nella società. In breve ripercorriamo le tappe principali che hanno fatto la nostra storia

La Soka Gakkai, fondata da Tsunesaburo Makiguchi nel 1930 come associazione per la creazione di valore, divenne poco dopo un’organizzazione religiosa laica strettamente legata alla Nichiren Shoshu.
I rapporti cominciarono a incrinarsi nel 1943 quando il regime giapponese ordinò a tutte le scuole buddiste di esporre un talismano shintoista accanto al loro oggetto di culto. Accettare la richiesta del governo avrebbe voluto dire mettere a repentaglio l’integrità dell’insegnamento originale di Nichiren Daishonin. Makiguchi e Toda, a differenza del patriarca della Nichiren Shoshu, si rifiutarono con forza. Per questo motivo vennero incarcerati insieme ai massimi responsabili dell’organizzazione. Makiguchi perderà la vita in carcere.
Il dopoguerra vide una seconda fase del rapporto tra la Soka Gakkai e la Nichiren Shoshu. Della Soka Gakkai restava poco e anche il clero attraversava un momento di difficoltà, sia spirituale che economico. Josei Toda ricostruì la Soka Gakkai e, nonostante le vicende del periodo bellico, si impegnò comunque nel sostenere l’organizzazione religiosa.
In quel periodo la Nichiren Shoshu conobbe una fioritura – in termini di numero di fedeli, diffusione dell’insegnamento di Nichiren, visibilità, costruzione di nuovi templi – che non aveva nessun precedente nella sua storia secolare. Ma i rapporti tra le due organizzazioni non tardarono a incrinarsi a causa delle differenti visioni sulla religione.
Nel 1979 i problemi con il clero si acuirono fino alla richiesta del patriarca di chiedere a Daisaku Ikeda, allora responsabile di tutte le organizzazioni laiche legate alla Nichiren Shoshu, di dimettersi da questa carica e da tutte le cariche della Soka Gakkai. Il 24 aprile Daisaku Ikeda si dimise da presidente della Soka Gakkai, rimanendo presidente onorario e presidente della Soka Gakkai Internazionale. Da allora intensificò i suoi sforzi nel sostenere i membri della Soka Gakkai e iniziò una fitta serie di dialoghi sulla pace e sul futuro dell’umanità con molte personalità internazionali. Nel 1980 l’allora patriarca Nikken invitò Ikeda a riassumere la carica di responsabile delle organizzazioni laiche. Sembrava l’inizio di un nuovo spirito collaborativo tra laici e clero, ma in realtà durò poco. Nonostante un periodo di collaborazione durante il quale la Gakkai finanziò la costruzione e donò all’ordine clericale più di cento templi, i rapporti con il clero si inasprivano sempre più. In seguito venne alla luce che la Nichiren Shoshu stava segretamente escogitando un piano per esautorare Ikeda e far affluire i membri della Soka Gakkai nella Nichiren Shoshu, affiliandoli ai diversi templi. Il piano passò alla storia come Operazione C, da cut, tagliare, cioè separare, spezzare il legame tra il presidente Ikeda e i membri della Soka Gakkai, usando come strumento di ricatto la possibilità di recitare Daimoku di fronte al Dai-Gohonzon.
Il 26 dicembre 1990 la Nichiren Shoshu rese pubblico un cambiamento del regolamento interno del tempio, che di fatto sollevava il presidente Ikeda dalla carica di responsabile di tutte le organizzazioni laiche della Nichiren Shoshu (sokoto); in più prevedeva l’espulsione dal tempio di chi criticava il patriarca.
Nel 1991 l’ufficio amministrativo della Nichiren Shoshu informò infine la Soka Gakkai della decisione di non consegnare più il Gohonzon ai membri della Soka Gakkai che, di conseguenza, si trovarono per qualche anno nell’impossibilità di riceverlo.
Nel 1993 il prete Sendo Narita, responsabile del tempio Joen, che si era dissociato dalla Nichiren Shoshu nel novembre dell’anno precedente, decise di offrire alla Soka Gakkai un Gohonzon trascritto dal patriarca Nichikan Shonin, sulla base del quale vengono da allora riprodotti i Gohonzon per i membri di tutto il mondo.
Nel 1998, la Nichiren Shoshu cominciò le operazioni di demolizione dello Sho Hondo, il grande santuario costruito nell’area del Taiseki-ji grazie alle offerte di otto milioni di membri di tutto il mondo e inaugurato solo ventisei anni prima, nel 1972.
La demolizione si concluse nel gennaio del 1999.

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