di Tamotsu Nakajima
Sono veramente felice di poter annunciare che il 31 dicembre 2008 il totale dei membri italiani è arrivato a 50.025, grazie agli sforzi sinceri di ogni persona che si sta impegnando nel diffondere l’insegnamento di Nichiren Daishonin nella comunità in cui vive. Ringrazio dal profondo del cuore ciascuno di voi per il contributo costante allo sviluppo del movimento di kosen-rufu nel nostro paese. Il presidente Ikeda è stato molto contento per questo bellissimo risultato che abbiamo realizzato tutti insieme.
In un momento di crisi globale come quello che stiamo vivendo in questa fase, la via sicura per superare ogni tipo di difficoltà – sia a livello personale che a livello collettivo – è partire da un cambiamento all’interno di se stessi, dalla propria rivoluzione umana. Dal punto di vista del Buddismo il momento per realizzare la nostra rivoluzione umana è adesso, e partendo dalla situazione che stiamo vivendo ora possiamo creare una trasformazione positiva nella nostra vita. È proprio come scrive il presidente Ikeda nell’editoriale di gennaio: «Possiamo avere un nuovo inizio in qualunque momento e traboccare di vibrante forza vitale, paragonabile al sole dell’alba di un nuovo giorno. Non serve lamentarci del nostro karma passato. Tutto parte da ora, da questo stesso momento» (NR, 413, 4).
A gennaio, durante un corso europeo in Giappone, il vice presidente Hisao Matsuyama ha sottolineato due punti importanti per le nostre attività: creare ognuno un solido legame tra maestro e discepolo e prendersi cura di ogni singola persona, attraverso gli incontri e gli incoraggiamenti personali.
Quando il giovane Ikeda, allora ventenne, andò a fare attività a Kamata, nel Kansai, a Osaka, a Yamaguchi e a Bunkyo, creò un nuovo modello per realizzare kosen-rufu dando la massima importanza a ogni singola persona. A Kamata fece una riunione iniziale, recitò Daimoku con i responsabili dicendo loro che avrebbero lottato insieme, poi non fece nessun’altra riunione, ma andò a trovare ogni membro a casa, incoraggiando ciascuno individualmente. Leggeva con loro il Gosho, scriveva poesie e lettere alle singole persone per incoraggiarle, insomma dava un valore straordinario all’incontro con ogni singolo. Dopo soltanto un mese ogni persona a Kamata fu avvolta dalla gioia e dall’entusiasmo che scaturiva da questa attività, ognuno cominciò a muoversi all’unisono con sensei e insieme realizzarono un grande risultato nello shakubuku. La stessa cosa fece a Osaka, dove in tre mesi incoraggiò migliaia di membri.
Quando andiamo a trovare una persona nessuno ci applaude, ma questa azione crea un forte legame e una profonda fiducia. Dopo una riunione spesso le persone non ricordano cosa è stato detto, mentre chi riceve un incoraggiamento durante le visite a casa non lo dimenticherà mai. Potremmo dare alle riunioni un valore pari a uno, mentre agli incontri personali un valore pari a nove, proprio perché ci consentono di conoscere bene le persone, incoraggiarsi l’un l’altro e creare forti legami umani.
Per concludere vorrei citare la poesia che il presidente Ikeda ha dedicato ai membri italiani durante la riunione generale dei responsabili, insieme a una foto scattata a Milano il 5 giugno 1994:
In Italia
è sorto il sole,
luce splendente
di vittorie e benefici
nuovi.