Perché celebriamo il 16 marzo? Qual è il significato di questo giorno così importante nella Soka Gakkai, in particolar modo per i giovani? Così ne parla il maestro Ikeda in un saggio inedito del 13 marzo 1998, di cui riportiamo un estratto
Il 16 marzo 1958, riunendoci ai piedi del Monte Fuji, entrammo in una nuova fase del movimento di kosen-rufu. Era un giorno freddo e l’imponente vetta del Monte Fuji sembrava stesse assistendo al nostro evento osservandoci dall’alto.
In quell’occasione il maestro Toda annunciò il passaggio del testimone di kosen-rufu ai giovani, e i cuori dei seimila giovani discepoli presenti si accesero di entusiasmo.
Il loro fiero senso di missione si innalzò come una fiamma danzante. Giovani coraggiosi dediti a kosen-rufu si erano riuniti da tutto il Giappone: era una gioiosa rappresentazione della vittoria futura.
[…] Il primo marzo del 1958 il maestro Toda mi disse: «Il futuro spetta a te, Daisaku, conto su di te». Un paio di giorni dopo dichiarò: «Conduciamo una cerimonia che servirà da prova generale per kosen-rufu, in preparazione per il futuro».
Quel 16 marzo celebrò eternamente lo spirito di totale dedizione del maestro Toda, che visse in completo accordo con le parole del Daishonin e tramandò questa eredità alle generazioni successive. Allo stesso tempo, fu una cerimonia intima tra noi due – una cerimonia della non dualità di maestro e discepolo – nella quale il maestro Toda passò a me il testimone della missione di realizzare kosen-rufu. Consapevole del profondo significato di questo evento, mi assunsi la piena responsabilità del suo successo.
[…] Durante la cerimonia Toda dichiarò: «La Soka Gakkai è la regina del mondo religioso!». Questo grido appassionato, questo ruggito di leone è inciso eternamente nel mio cuore. In quel momento, feci il voto di realizzare la visione del mio maestro e di realizzare il trionfo dalla Soka Gakkai.
[…] Il 2 aprile 1958, diciassette giorni dopo la cerimonia del 16 marzo, la nobile vita del maestro Toda giunse al termine. Alcuni dicevano che dopo la sua morte la Soka Gakkai si sarebbe dissolta, ma io ero determinato a realizzare tutti i sogni, le speranze e le parole del maestro Toda. Ho assunto pienamente il testimone dell’unità di maestro e discepolo e ho continuato a correre, senza sosta, per portarlo a termine.
Sono passati quarant’anni da allora e in questo periodo la Soka Gakkai si è sviluppata fino a diventare la regina del pensiero, dei diritti umani e della pace. […]
I compagni che hanno lottato al mio fianco nel corso degli anni stanno vivendo vite vittoriose, colme di buona fortuna. Ricorderò per sempre questi nobili amici.
Un discepolo porta avanti gli insegnamenti del maestro.
È qualcuno che adempie al suo voto. Io ho fatto questo ed è il mio orgoglio più grande. Una profonda determinazione e le nostre azioni nel presente determinano il futuro.
[…] Il 16 marzo è l’eterno punto di partenza della vera causa, quando tutti i discepoli si alzano all’appello del maestro.
Per me ogni giorno è il 16 marzo, in cui rinnovo il mio impegno per kosen-rufu.
[…] Giovani, che amerò per sempre e in cui ripongo la mia fiducia! Il ventunesimo secolo è vostro. Il vostro tempo è arrivato.