Ikeda incontra il sottosegretario generale delle Nazioni Unite Anwarul K. Chowdhury e sottolinea con ancor più forza l’importanza di questo organismo internazionale
Il 30 agosto, a Tokyo, il presidente della SGI Daisaku Ikeda si è incontrato con Anwarul K. Chowdhury, sottosegretario generale delle Nazioni Unite e alto rappresentante per le nazioni in via di sviluppo. Dopo aver dialogato su argomenti come lo sviluppo e la pace, Ikeda ha presentato a Chowdhury una proposta intitolata “Realizzare la missione: dare forza alle Nazioni Unite per tenere fede alle aspettative mondiali”. La proposta ribadisce come il motivo dell’esistenza dell’ONU, cioè quello di agire come centro di dialogo per evitare i conflitti, sia oggi vitale così come lo era ai tempi della sua fondazione, nel 1945. Per questo è importante tornare allo spirito originale e riconfermare questa finalità. Inoltre, nell’enfatizzare l’importanza di costruire una cultura di pace – concetto che lo stesso Chowdhury ha sempre portato avanti all’interno dell’organismo internazionale – Ikeda ha sottolineato l’importanza che l’ONU continui a sviluppare e rafforzare la sua capacità di dialogo e di intervento diplomatico, evitando di essere trascinata verso le posizioni di chi cerca di risolvere i problemi attraverso l’uso della forza, militare e non.
Nella proposta il presidente della SGI insiste su tre temi: condividere motivazioni e finalità, condividere un senso comune di responsabilità e condividere i campi di intervento. Per quanto riguarda la condivisione delle motivazioni, il suggerimento di Ikeda è costruire una “cultura di pace” basata sulla consapevolezza che la pace è molto più che una semplice assenza di conflitti. Ridurre la povertà e proseguire sulla strada del disarmo nucleare sono le chiavi per trasformare l’attuale “cultura di guerra”. Sul tema del senso comune di responsabilità, l’accento è stato posto sulla necessità di coinvolgere le giovani generazioni, dedicando loro, ad esempio, un’assemblea generale e ampliando le possibilità di fare volontariato all’interno dell’ONU.
Per condividere invece i campi di intervento, è stato proposto di istituire delle sedi distaccate al fine di rafforzare la collaborazione fra Nazioni Unite e stati membri e avvicinare l’organismo internazionale alla società civile. La proposta sottolinea la necessità che siano i cittadini di tutto il mondo a promuovere cambiamenti nelle Nazioni Unite: «È essenziale che le riforme avvengano dal basso […] Non possiamo più permetterci di aspettare passivamente che il cambiamento avvenga in seguito a decisioni prese dall’alto».
• • •
Da Hollywood a Nagano
Ambiente e impegno civile fra le priorità di Orlando Bloom, il giovane attore membro della Sgi inglese, che si è incontrato in Giappone con Daisaku Ikeda e la moglie.
«Benvenuto giovane principe delle arti!». Con queste parole il 30 luglio il presidente Ikeda ha accolto l’attore inglese Orlando Bloom presso il Training Center della prefettura di Nagano. Bloom è uno dei giovani attori più promettenti di Hollywood ed è anche membro della SGI-UK.
Citando le parole del drammaturgo August Strindberg «l’attore deve controllare la parte e non farsi controllare dalla parte», Ikeda ha riconosciuto a Bloom di essere rimasto fedele a se stesso e di aver continuato a impegnarsi nella società come nell’ambito della filosofia buddista.
Nonostante la fama e la giovane età, Orlando Bloom ha mantenuto un forte desiderio di conoscere e di migliorarsi, qualità che senz’altro contribuiscono alla sua bravura e alla sua popolarità. Durante il suo soggiorno, Bloom, che si trovava in Giappone per promuovere un’organizzazione ambientalista, non ha mancato di incontrare e incoraggiare i giovani dell’Università Soka.
Nel corso dell’incontro coi coniugi Ikeda, si è discusso di arte, della vita, dell’importanza della famiglia e degli amici, dell’impegno nel sociale e in favore dell’ambiente. Il punto di vista di Bloom è che se ognuno nel suo piccolo fa qualcosa, come per esempio spegnere gli elettrodomestici che non sono in uso, complessivamente il risparmio energetico è enorme. Il potere di questo cambiamento nella coscienza e nel comportamento dell’individuo è assimilabile all’insegnamento del Buddismo di Nichiren Daishonin per cui ognuno ha la capacità di trasformare la propria vita e di vedere il cambiamento riflesso nell’ambiente.
«Sono felice che tu pensi così seriamente al futuro dell’umanità. Il Buddismo insegna la non dualità della vita e dell’ambiente naturale. Poiché gli esseri umani sono tutt’uno con il loro ambiente, distruggere l’ambiente equivale a distruggere l’umanità», ha quindi commentato Ikeda poco prima di congedarsi con la promessa di incontrarsi di nuovo.
• • •
Dal dialogo interfede una speranza di pace
Durante un seminario sulla cooperazione e il dialogo interreligioso che si è tenuto alle Nazioni Unite, Leslie Gatan, ministro della missione permanente delle Filippine presso le Nazioni Unite, ha rilevato che dall’11 settembre c’è stato un incremento delle iniziative interfede per la pace. Una di queste, che mira a creare un ponte fra governi, agenzie ONU e organizzazioni non governative (ONG) è il Forum tripartito sulla cooperazione interfede per la pace, che vede tra i promotori anche la SGI. Il rappresentante della SGI alle Nazioni Unite, che è anche presidente del Comitato delle ONG religiose, Hiro Sakurai, ha detto: «C’era un grande entusiasmo e reale speranza. Tutti desiderano che le religioni lavorino insieme per la pace». Il Forum tripartito, del quale fanno parte cinquanta governi, quindici agenzie ONU e il Comitato delle ONG religiose, è il frutto di una serie di iniziative promosse dal Governo delle Filippine e dalla Conferenza sulla cooperazione interfede per la pace del giugno 2005. Alla presentazione ufficiale del Forum, il presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Jan Eliasson aveva detto: «Viviamo in un’epoca in cui le divisioni sia etniche che religiose appaiono evidenti. Ogni iniziativa che miri ad avvicinarci e unirci deve essere lodata e sostenuta».
• • •
Corso europeo Divisione giovani
La lingua universale del Buddismo
di Katiuscia Gallo
Sono seduta nella sala dell’Ikeda Hall a Trets, sede del Centro europeo, e sto recitando Daimoku insieme a centocinquanta giovani provenienti da ventisette nazioni d’Europa.
Quando mi hanno chiesto se volevo partecipare a questo corso, la prima cosa che ho pensato è stata: «Ma che vado a fare? Io l’inglese non lo conosco. Come potrò dialogare con gli altri? Sicuramente non riuscirò a socializzare…». Questo era quello che pensava la mia testa, ma sotto sotto desideravo creare unità con tutti. E così mi sono buttata.
Con meraviglia ho conosciuto un sacco di persone che parlavano l’italiano e che mi hanno aiutato a dialogare, creando una rete di amicizia autentica. Ho potuto sperimentare con la mia vita le parole del presidente Ikeda: «Parlate di Buddismo con le altre persone in modo sincero e fiducioso, così come vi sentite. Amici europei, possiate creare una splendida tradizione di pratica e studio che potrà ispirare ed essere di esempio a tutto il resto del mondo. Vi prego di erigere una roccaforte di perenne speranza» (NR, 346, 8).
È incredibile sapere che in alcuni paesi dove ancora non vi è la libertà di religione, ci sono delle persone che si stanno impegnando nel portare avanti la pratica buddista. E con mia grande sorpresa ho scoperto che in alcuni paesi come la Lituania, la Croazia e la Macedonia ci sono almeno dieci membri.
Ogni giorno abbiamo approfondito un tema diverso: dalla “rivoluzione dei responsabili”, che implica la rivoluzione umana di ogni singolo individuo, alla “relazione di non dualità di maestro e discepolo”, al tema della “fede tradotta in azione”.
Vorrei concludere con una frase dal Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni, studiato al corso: «Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» (NR, 336, 19).
• • •
Un anno dopo l’uragano Katrina
A New Orleans, capitale del jazz, è stato organizzato un festival per trasmettere speranza attraverso la forza della musica.
Il centro SGI-USA di New Orleans il 29 luglio ha ospitato un festival musicale con l’obiettivo di offrire speranza e contribuire al ritorno alla normalità di una comunità ancora ferita dal passaggio dell’uragano Katrina. Un anno fa l’uragano devastò enormi aree del Missisipi, della Luisiana e dell’Alabama. Il 30 luglio il sindaco di New Orleans, Clarence Ray Nagin, ha inviato al presidente della SGI Daisaku Ikeda e a sua moglie Kaneko un messaggio di apprezzamento per l’iniziativa.
• • •
“Dizionario di Buddismo”
Ecco l’opera monumentale (ben mille pagine e più di 2700 voci), alla cui traduzione e redazione Esperia è stata impegnata per circa due anni e che farà sicuramente felici i praticanti e gli studiosi del Buddismo di Nichiren.
Da quando la Soka Gakkai ha pubblicato gli scritti di Nichiren più di cinquant’anni fa c’è stato un costante progresso nella loro traduzione in varie lingue, sforzo che si è concretizzato in questa edizione italiana di The Soka Gakkai Dictionary of Buddhism, pubblicato nel 2002, a sua volta una versione rivista e sostanzialmente ampliata di A Dictionary of Buddhist Terms and Concepts (1983). L’attuale dizionario è il prodotto di quasi tre decenni di lavoro di traduzione mirante a rendere accessibili ai lettori occidentali gli scritti di Nichiren.
Il volume ha l’intento di chiarire i molti riferimenti a termini, concetti, tradizioni, scritture, commentari, eventi storici, personaggi e luoghi che appaiono negli scritti di Nichiren, ma non si limita alle idee e ai concetti direttamente collegati a Nichiren o al Sutra del Loto: i curatori hanno cercato di includere un vasto insieme di termini che possano risultare utili per una più accurata conoscenza del Buddismo.
Come in ogni ambito delle attività umane, anche nel Buddismo nel corso dei secoli si è andato sviluppando un insieme di termini e concetti specifici che ne esprimono con la minore approssimazione possibile la visione della vita. Date le origini indiane del sistema filosofico buddista, la terminologia venne dapprima coniata nelle lingue sanscrito e pali. In seguito alla successiva diffusione in altre regioni dell’Asia, l’insieme dei termini si arricchì di contributi cinesi, giapponesi, tibetani e via dicendo. Più di recente, a partire dal ventesimo secolo, il Buddismo si è andato diffondendo anche nei paesi di cultura occidentale e questo fatto ha reso necessario un ulteriore sforzo di adattamento linguistico. Si tratta di un processo in divenire e come tale deve essere considerato da chi si accosta ai principi della filosofia buddista.
Lo studio del Buddismo dovrebbe fornire un fondamento alla fede e alla pratica dei buddisti, e facilitare la comprensione del pensiero di questa religione; per tale ragione è stata operata la scelta di tradurre in italiano, per quanto possibile, i termini specifici, in modo che i concetti espressi possano essere più prontamente assimilati da chi affronta lo studio del Buddismo. La maggioranza dei termini è stata dunque resa nella nostra lingua, talvolta privilegiando la chiarezza concettuale rispetto alla letteralità della traduzione. A tale scopo il lavoro di traduzione è avvenuto spesso in tandem con i curatori della nuova traduzione del Gosho, nello sforzo di uniformare i termini del Buddismo di Nichiren.
Nella Prefazione all’opera, Daisaku Ikeda scrive: «Una scrittura buddista afferma: “La Legge non si diffonde da sola. Poiché sono le persone a diffonderla, sia la persona sia la Legge sono degne di rispetto” (GZ, 856). Se il Budda, dopo essersi risvegliato al Dharma, o Legge della vita, non si fosse impegnato nell’insegnarlo agli altri, la sua Illuminazione sarebbe stata incompleta. Inoltre, anche se il Budda stesso avesse esposto questa Legge senza che altri partecipassero alla sua diffusione, non avrebbe portato beneficio alle persone. È nostro augurio che la pubblicazione di questo dizionario in lingua italiana possa servire a rendere accessibile la saggezza del Buddismo a un numero sempre maggiore di persone, permettendo loro di trovare una via verso la vera felicità e contribuendo così alla realizzazione di un mondo pacifico. Se, leggendo questo dizionario, le persone saranno in grado di approfondire la loro comprensione e il loro apprezzamento della filosofia buddista, ne sarò profondamente lieto» (pag. V).
Dizionario del Buddismo – Un testo fondamentale per la conoscenza dei termini buddisti, Esperia, 1024 pagine, euro 40,00
• • •
Il Gosho nella vita quotidiana
È uscito il primo di una serie di tre volumi dedicati alle frasi di Gosho citate e commentate da Daisaku Ikeda nei suoi discorsi. Le attività che Ikeda ha portato avanti per la pace nel mondo, dal giorno della sua nomina a terzo presidente della Soka Gakkai, si basano principalmente sugli scritti di Nichiren e i suoi discorsi spaziano su svariati argomenti, valorizzando al massimo i principi della dignità della vita e dell’umanesimo.
Il presente volume raccoglie brani estratti dai discorsi pronunciati nel corso degli anni 1986-2000 e affronta temi legati alla quotidianità come la famiglia, il lavoro e la società, che andranno a incoraggiare e sostenere i lettori nei diversi momenti della loro vita.
D. Ikeda, Il Gosho e la vita quotidiana – Riflessioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia, 208 pagine, euro 7,50
• • •
Esami di primo livello
Il 19 novembre 2006 si svolgeranno in tutta Italia gli esami di primo livello per tutti coloro che siano diventati membri dell’Istituto entro dicembre 2005 e che non abbiano sostenuto alcun esame o che non abbiano superato la prova. Il materiale di studio completo è stato pubblicato su Buddismo e Società n. 116.