Superate
con fiducia
ogni difficoltà,
sperimentando il potere
di una fede salda.
Nel dicembre di sessant’anni fa, all’età di ventidue anni, stavo affrontando a testa bassa i venti freddi delle avversità. Nella difficile situazione economica postbellica l’attività imprenditoriale del mio maestro Josei Toda versava in gravissime difficoltà. Ci attendevano enormi sfide e non vedevamo intorno a noi degli alleati.
Tuttavia, come scrive Nichiren Daishonin, «è il cuore che è importante» (La strategia del Sutra del Loto, RSND, 1, 889). Nel cuore conservai lo spirito della relazione tra maestro e discepolo e abbracciai la fede nella Legge mistica prendendomi l’impegno di realizzare kosen-rufu: sono convinto che tutto ciò fu fonte di una forza senza pari.
Mi adoperai con slancio, aprendo la strada alla nomina di Toda a secondo presidente della Soka Gakkai nel maggio del 1951, permettendogli così di assumere una guida libera e assoluta nella propagazione del Buddismo del Daishonin.
Ogni volta che si avvicina la fine dell’anno penso ai nostri membri e a tutti coloro che potrebbero lottare contro le difficoltà esattamente come feci io da giovane. E insieme a mia moglie mando loro il mio Daimoku.
Seneca, filosofo dell’antica Roma, dichiarò: «L’anima è più forte di ogni fortuna» (Epistulae morales ad Lucilium, libro XVI, epistola 98). Le cose stanno proprio così. Per tutti noi la vita è una lotta contro le vicissitudini del destino. Vinciamo o perdiamo? La nostra “anima”, o cuore, è la chiave per la vittoria. E niente ci garantisce la vittoria più del cuore della fede. E in effetti, quando il Daishonin parla dell’importanza del cuore, si riferisce, nel suo significato fondamentale, proprio al cuore della fede.
Il Daishonin scrive: «Ognuno di voi deve raccogliere il coraggio di un leone» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 885). Perché usa l’allegoria del leone? Perché il «leone non teme nessun altro animale» (Ibidem). Qui il Daishonin ci sta insegnando a coltivare l’invincibile coraggio di continuare a lottare senza paura, anche quando siamo circondati da forze ostili e antagoniste.
In una lettera indirizzata a un discepolo preoccupato per un membro malato della famiglia, il Daishonin scrive: «Se hai fede in questo sutra, tutti i tuoi desideri si realizzeranno nell’esistenza presente e in quella futura» (Lettera al prete laico Domyo, RSND, 1, 665). Poi cita i seguenti passi del sutra: «Il demone non vi opererà e, pur vivendo là con la sua gente, proteggerà la Legge del Budda» [SDL, 138], e «[Se una persona che soffre per una malattia può ascoltare questo sutra] la sua malattia svanirà ed egli non conoscerà né vecchiaia né morte» [SDL, 386]. Non esiste situazione che non si possa superare né futuro che non si possa trasformare grazie alla fede nella Legge mistica.
Dalla visuale profonda del Buddismo, ogni difficoltà e problema che incontriamo cela un significato profondo. I momenti duri sono un’occasione per accumulare immensi “tesori del cuore” [cfr. I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755: «Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore!», n.d.r.]. Le prove e le tribolazioni in questo mondo hanno lo scopo di unirci ai nostri cari per ottenere buona fortuna e vincere e prosperare nella vita.
Naturalmente i “tesori di un forziere” e i “tesori del corpo” sono altrettanto importanti, ma i “tesori del cuore” da soli ci consentono alla fine di vincere, di dare alla nostra vita una conclusione splendida e di incamminarci verso le nostre future esistenze pervasi dalle quattro nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. In altre parole, quando possediamo una forte fede, custodiamo una ricchezza ineguagliabile; siamo “miliardari dello spirito”.
C’è una pioniera della SGI che abita nella prefettura giapponese di Nara che non dimenticherò mai. Si prese cura del marito malato e nello stesso tempo continuò ad adoperarsi con energia per promuovere kosen-rufu in tutta la regione del Kansai. Non si fece minimamente scoraggiare neanche quando qualcuno ricoprì la staccionata della sua casa con scritte offensive anti-Gakkai. Ripensando a quel periodo, recentemente ha dichiarato: «Insulti di quel genere sono un onore! Sono così felice di aver incontrato la Legge mistica, il mio maestro e la Soka Gakkai: non hanno eguali in nessun luogo del mondo! Se io per prima mi lascio sconfiggere, non posso dare la prova concreta della fede. Non voglio assolutamente che ciò accada. Ho trasformato ogni difficoltà in una vittoria». Questa pioniera oggi ha novantasette anni e continua a prendersi cura con amore dei più giovani nella fede e a vegliare su di loro. Il suo cuore risplende ancora della stessa luce.
Nessuna forza ostile può competere con i membri della Divisione donne, le madri di kosen-rufu, testimoni viventi del fatto che «prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore» (Ibidem).
Allo stesso modo, grazie alla forte fede dei suoi membri, anche la SGI spagnola ha superato grandi ostacoli. Vincendo sulle macchinazioni del clero, negli ultimi due decenni ha aumentato di trentacinque volte il numero dei suoi membri e si è guadagnata una fiducia diffusa nella società.
Toda dichiarò: «Per risollevarci dalla disperazione, sfidiamo i nostri problemi personali e adoperiamoci per aiutare anche gli altri: ci potrebbe essere un’esistenza più degna di ammirazione di questa? La vittoria nella fede di ogni singola persona è una forza propulsiva per il progresso di kosen-rufu».
Abbracciamo la fede nella Legge mistica. Una fede salda è la base per lo stato vitale della Buddità. Prepariamoci a entrare nel nuovo anno, partendo con l’obiettivo di compiere una crescita dinamica nella nostra fede e nella pratica personale.
Ricordando costantemente
lo spirito della Soka Gakkai,
trionfiamo su tutto
e viviamo fino alla fine
come persone ricche di vittorie.