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I grandi risultati partono da quelli piccoli - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:08

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I grandi risultati partono da quelli piccoli

Gina Gerundino, Pisa

Dedicandosi alla pratica per sé e per gli altri, coltivando passo dopo passo lo spirito dell’offerta e la propagazione del Buddismo, Gina ha superato con coraggio una malattia invalidante e ha costruito una vita lavorativa e familiare pienamente realizzata

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Ho vissuto fino a diciannove anni a Roseto, in provincia di Cosenza, e nell’89 mi sono trasferita a Pisa per iscrivermi alla facoltà di Economia. Qui ho iniziato a praticare, nel 1994. In quel periodo c’era tanta sofferenza nella mia vita, ero ferma all’università da alcuni anni, il rapporto con la mia famiglia era pieno di conflitti e situazioni non risolte, e in più mi ostacolavano in tutti i modi nella fede.
Non avevo alcuna stima di me stessa, tuttavia determinai di creare una famiglia armoniosa per kosen-rufu, un sogno per me irrealizzabile in quel momento. Ricevetti il Gohonzon nel 1996 con il desiderio di diventare felice. Recitavo moltissimo Daimoku e mi impegnavo costantemente nell’attività per gli altri. Determinai di finire gli studi e promisi al mio maestro Daisaku Ikeda che sarei riuscita ad affrontare questa sofferenza andando fino in fondo. Portavo avanti gli studi con molta fatica, ma grazie alla fede compresi che era molto importante sforzarmi proprio in quell’ambiente per me così ostile. Cominciai a parlare di Buddismo in facoltà, e una ragazza iniziò a praticare. Non riuscivo a creare nessun legame affettivo, aumentai l’attività per gli altri e questo mi aiutò a percepire il valore della mia vita: poco dopo incontrai Massimo, che oggi è mio marito, il quale cominciò dopo un po’ ricevette il Gohonzon. Ora eravamo in due a lottare per creare una famiglia armoniosa per kosen-rufu! Lui decise di sostenermi negli studi, nonostante nessuno dei due lavorasse. Avevamo molto tempo a disposizione, che abbiamo dedicato alla preghiera e all’attività per gli altri sforzandoci anche di fare l’offerta per kosen-rufu, proprio in un periodo in cui i soldi non bastavano neanche per arrivare a fine mese. Dopo poco Massimo vinse un concorso pubblico e finalmente la nostra situazione economica cominciò a cambiare. Nel 2006 è nata Gaia.
Nel 2013 mi sono ammalata gravemente perdendo la funzionalità del sistema motorio. È stato un periodo molto duro che ha messo alla prova la mia fede, ma sono riuscita a viverlo con gioia grazie agli incoraggiamenti del mio maestro e al sostegno che ricevevo. I primi giorni di invalidità sono stati molto pesanti perché non potevo mangiare né dormire, non potevo vivere. Il mio corpo mi stava abbandonando e ci fu un attimo in cui sentii che mi stavo lasciando andare. In quel momento il pensiero costante di avere Sensei al mio fianco mi ha fatto decidere di continuare a lottare per dedicarmi a kosen-rufu. Anziché la morte scelsi la vita. Durante la riabilitazione parlai del Buddismo a una donna che poco dopo ricevette il Gohonzon. Decisi di portare a termine la promessa fatta a Sensei e nel 2017, proprio l’anno in cui dovetti affrontare vari interventi chirurgici, conseguii la laurea in Economia e Commercio.
Ne La nuova rivoluzione umana si legge:

«Essere un membro della Soka Gakkai vuol dire sfidare coraggiosamente qualunque situazione e qualunque circostanza e diventare vincitori nella vita. Il punto non è cosa ti succederà, ma cosa tu hai intenzione di far succedere» (NRU, 9, 142)

La mia famiglia di origine, che all’inizio mi aveva ostacolata nella fede, iniziò a comprendere il valore del Gohonzon e tutti hanno recitato Nam-myoho-renge-kyo. Mi sono laureata a quarantasette anni. Entrare nel mondo del lavoro nel settore economico sembrava impossibile. Ma il maestro Ikeda scrive:

«I grandi risultati partono da quelli piccoli […] la vittoria si conquista solo dedicandosi costantemente, passo dopo passo, a costruire il momento presente. Lavoro semplice, onesto, giorno dopo giorno, senza che nessuno sappia: questo conta. Solo il tempo potrà rivelare il valore delle mie azioni al mondo intero» (Diario giovanile, 38)

Determinai di crearmi una professionalità coerente con i miei studi, senza farmi condizionare dal limite dell’età e mettendo alla base i valori di “bene, bellezza e guadagno”. Ho iniziato dalla gavetta, ma sono riuscita a realizzare una crescita professionale notevole, fino a ottenere totale fiducia da parte dei miei dirigenti. Ed ho parlato del Buddismo ad alcuni miei colleghi con cui ho stretto forti legami di amicizia. Nel 2020, durante la vendita della casa, per un vizio tecnico emerso all’ultimo la situazione si è complicata al punto che stava per provocarci un tracollo economico: ho deciso di andare fino in fondo per trasformare completamente il nostro karma sfidandomi nello shakubuku, nello studio e nell’offerta per kosen-rufu.
Mia figlia Gaia che ha sempre partecipato all’attività buddista e ha creato un forte legame con il maestro Ikeda, è diventata membro e oggi fa attività nel gruppo Futuro. Nel 2022 siamo riusciti a comprare una casa molto grande a Pisa, aprendola da subito all’attività buddista e ospitando lo zadankai prima ancora di cominciare i lavori di ristrutturazione.
Il 18 novembre 2023 avevo l’obiettivo di essere assunta a tempo indeterminato nell’azienda per cui lavoro da sei anni. Durante i colloqui con i miei datori di lavoro è emerso che non c’era questa possibilità per diversi motivi, l’unica eventualità di assunzione era stata prospettata per il prossimo anno ma non confermata. Ho rilanciato oltre queste risposte negative affidandomi al Gohonzon, con il desiderio di dare una prova concreta nel mio ambiente di lavoro e ho continuato a porre cause nella ricerca del lavoro, ma senza risultato. Non mi sono scoraggiata, ho recitato Daimoku e la risposta alle mie preghiere puntualmente è arrivata: mi è stata comunicata l’assunzione a tempo indeterminato da gennaio scorso: il momento più gratificante è stato durante il colloquio dove il CDA ha evidenziato che con la mia assunzione aveva vinto la meritocrazia!
A gennaio 2024 ho iniziato a lavorare e una delle mie colleghe ad aprile riceverà il Gohonzon.
Desidero continuare a dedicarmi a kosen-rufu senza retrocedere mai nella fede, portando sempre il mio maestro nel cuore. E farò del mio meglio per realizzare una “Soka Gakkai giovane” in tutto il mondo entro il 2030.

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