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I giovani uomini e il Gosho - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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I giovani uomini e il Gosho

«Una volta chiesero al Mahatma Gandhi (1869-1948), il leader del movimento per l’indipendenza indiana, quale fosse la sua religione. Ed egli, volgendo lo sguardo alle due persone malate che riposavano nella sua stanza, rispose: “Servire gli altri è la mia religione”»

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«Una volta chiesero al Mahatma Gandhi (1869-1948), il leader del movimento per l’indipendenza indiana, quale fosse la sua religione. Ed egli, volgendo lo sguardo alle due persone malate che riposavano nella sua stanza, rispose: “Servire gli altri è la mia religione”» (BS, 185, 46). Con queste parole il nostro ­maestro Ikeda apre la seconda lezione del ciclo dedicato alle basi del Buddismo di fede, pratica e studio. Come possiamo concretizzare la pratica del bodhisattva ai nostri giorni? Approfondendo la relazione con il maestro.

La pratica del bodhisattva ai nostri giorni

Nella lezione per lo studio del mese di novembre sensei scrive: «Il Buddismo del Daishonin sottolinea l’importanza di trasformare la nostra mente, il nostro atteggiamento mentale di base. In genere si tende a pensare che vi sia una grande differenza fra persone comuni e Budda, ma il Daishonin insegna che tale divario non esiste e l’unica differenza consiste nell’essere illusi o risvegliati. Recitare Nam-myoho-renge-kyo è il mezzo per trasformare uno stato vitale illuso in uno illuminato» (BS, 185, 48).

Più avanti sensei cita un passo del Gosho per sottolineare quanto la propagazione sia la linfa vitale della religione: «Pertanto, coloro che diventano discepoli di Nichiren e credenti laici devono rendersi conto della profonda relazione karmica che condividono con lui e propagare il Sutra del Loto con il suo stesso atteggiamento» (RSND, 1, 883).
La sua spiegazione mette in luce l’importanza di credere nell’insegnamento del Daishonin senza lesinare la propria vita. Facendo nostro l’incoraggiamento del maestro, ripaghiamo il debito di gratitudine nei suoi confronti realizzando una grande vittoria personale e facendo crescere il numero di persone che abbracciano l’insegnamento del Daishonin.

Il presidente Ikeda scrive: «Propagare il Buddismo nell’Ultimo giorno della Legge è l’impresa grande e nobile di superare i tre veleni di avidità, collera e stupidità e trasformare il destino dell’umanità» (BS, 185, 49).
Seguiamo ancora una volta la guida del nostro maestro per diventare sempre più solidi nella fede e non crollare di fronte a qualunque tipo di ostacolo si presenti in futuro!

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