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I giovani sono la chiave per aprire la strada di kosen-rufu e un futuro più luminoso - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:08

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I giovani sono la chiave per aprire la strada di kosen-rufu e un futuro più luminoso

Estratto del discorso del presidente Ikeda del 12 ottobre 2007, dal video trasmesso durante l’ottava riunione dei responsabili di centro che si è svolta il 6 marzo 2022

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Estratto del discorso del presidente Ikeda del 12 ottobre 2007, dal video trasmesso durante l’ottava riunione dei responsabili di centro che si è svolta il 6 marzo 2022

Grazie ai vostri meravigliosi sforzi, una nuova era di kosen-rufu mondiale sta avanzando giorno dopo giorno, con un ritmo straordinario. Sicuramente non esiste un’altra organizzazione che si stia sviluppando con tanta gioia e vitalità. Questo è un grande risultato.
In tutto il mondo innumerevoli persone stanno conoscendo la Soka Gakkai e esprimono il loro sostegno nei confronti dei nostri ideali. Tra queste vi sono molte figure di spicco in vari ambiti che apprezzano le attività della SGI. Di anno in anno, quest’ondata di sostegno e comprensione cresce e si diffonde sempre di più.
Nichiren Daishonin afferma che la sfida di propagare il corretto insegnamento del Buddismo nell’Ultimo giorno della Legge è più difficile della famosa lotta tra gli antichi rivali cinesi Liu Pang e Hsiang Yü (cfr. L’apertura degli occhi, RSND, 1, 236).
Scrive inoltre: «In questi vent’anni e più non ho mai conosciuto un’ora, anzi, un istante di pace e sicurezza. Yoritomo combatté contro i suoi nemici per sette anni, ma quantomeno ogni tanto c’erano pause nelle ostilità» (Sulla veste sfoderata, RSND, 2, 565).
Mentre persino nelle più dure battaglie vi sono momenti di tregua, nella grande lotta condotta da Nichiren Daishonin per realizzare kosen-rufu non ci fu modo di rilassarsi nemmeno un giorno, nemmeno per un istante. Fu un’intensa e costante battaglia.
Per tutta la vita il Daishonin continuò a perseverare nella sua colossale impresa di liberare l’intera umanità dalla sofferenza diffondendo la grande filosofia buddista della pace. Questo fu il suo spirito combattivo per realizzare kosen-rufu in tutto il mondo.
Il maestro Makiguchi, il maestro Toda e io abbiamo ereditato questo spirito combattivo, e poiché ci siamo battuti con questo spirito, la Soka Gakkai ha potuto realizzare lo sviluppo che vediamo oggi su scala mondiale.
Durante il periodo dei primi tre presidenti sono state stabilite perfette e solide fondamenta per la Soka Gakkai. I primi tre presidenti, uniti dal legame di maestro e discepolo, hanno ereditato il vero lignaggio di kosen-rufu direttamente collegato a Nichiren Daishonin. Poiché la Soka Gakkai incarna questo nobile spirito, non può essere scossa da nulla.
Come primi tre presidenti, Makiguchi, Toda e io abbiamo ereditato lo spirito di Nichiren Daishonin e fatto avanzare kosen-rufu. Ognuno di noi è stato incarcerato e ha lottato per difendere le nostre convinzioni a rischio della vita. Abbiamo affrontato senza paura i tre potenti nemici[ref]Tre potenti nemici: tre tipi di persone arroganti che perseguitano coloro che propagano il Sutra del Loto nell’epoca malvagia dopo la morte del Budda Shakyamuni, descritti nel tredicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Esortazione alla devozione”.
Il Gran Maestro Miao-lo li identifica nei laici arroganti, preti arroganti e falsi saggi arroganti.[/ref] e i tre ostacoli e i quattro demoni[ref]Tre ostacoli e quattro demoni: vari ostacoli e impedimenti alla pratica buddista. I tre ostacoli sono: 1) l’ostacolo delle illusioni e dei desideri; 2) l’ostacolo del karma e 3) l’ostacolo della retribuzione. I quattro demoni sono: 1) il “demone” o impedimento dovuto ai cinque aggregati; 2) il “demone” o impedimento dovuto alle illusioni e ai desideri; 3) il “demone” o impedimento della morte e 4) l’impedimento del re demone del sesto cielo.[/ref] descritti dal Daishonin, esemplificando lo spirito del devoto del Sutra del Loto.
Desidero che anche tutti voi viviate basandovi sul legame di non dualità di maestro e discepolo Soka.
Nella lotta che abbiamo portato avanti nel corso di questi decenni, guidata dai primi tre presidenti, abbiamo vinto perché uniti dal legame di non dualità di maestro e discepolo e dallo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).
La Soka Gakkai deve continuare a trionfare. In caso contrario, il nostro sogno di realizzare un futuro pacifico per l’umanità rimarrà irraggiungibile. L’onore, la gloria e la fortuna accumulati in questa sfida hanno un valore impareggiabile ed eterno. Continuiamo insieme a impegnarci sempre di più per kosen-rufu! Conto su di voi!

Incoraggiamo calorosamente i giovani

«Non lesinerò la mia vita,
ma dove siete voi,
giovani portabandiera?»
(RU, 3, 18).

Questi sono versi della Canzone dei compagni di fede che il maestro Toda compose durante la guerra, mentre si trovava rinchiuso in carcere per aver tenuto fede alle sue convinzioni.
Furono i membri più anziani a voltare le spalle al maestro Makiguchi, quando fu perseguitato e imprigionato dalle autorità militariste giapponesi. Erano preoccupati unicamente di se stessi, delle ripercussioni che quella situazione avrebbe potuto avere sulle loro vite e sulla loro posizione sociale. Erano egoisti, pensavano solo a proteggere se stessi.
Al contrario, i giovani hanno una fede forte. Sono risoluti, vanno avanti senza alcuna esitazione. Ecco perché il maestro Toda, quando si alzò da solo nel dopoguerra per ricostruire la Soka Gakkai e rilanciare il movimento di kosen-rufu, ribadiva continuamente che i giovani sono fondamentali e che stava aspettando che i giovani uomini e le giovani donne emergessero per portare avanti la sua impresa.
Incontrai per la prima volta Josei Toda il 14 agosto 1947. Lui aveva quarantasette anni e io diciannove. Ancora oggi ricordo vividamente quell’incontro. In seguito il maestro Toda mi ha formato ed educato con rigore, per oltre dieci anni. Ha affidato il destino del movimento di kosen-rufu a me, un ragazzo di ventotto anni più giovane di lui. Mi ha affidato tutto il nostro futuro. Mi ha posto al centro dei giovani della Soka Gakkai e ha fatto sì che i giovani manifestassero a pieno il loro potenziale. Ed è per questo che la Soka Gakkai è diventata l’organizzazione che è oggi.
L’impegno nei confronti del Buddismo e di kosen-rufu che il maestro Toda e io abbiamo condiviso come maestro e discepolo, è ciò che ha portato alla comparsa di un numero sempre crescente di Bodhisattva della Terra. E la forza trainante di questa straordinaria crescita è stata l’assoluta convinzione del maestro Toda riguardo al ruolo fondamentale dei giovani, il suo ichinen, la sua determinazione di valorizzarli e farli crescere.
Naturalmente i giovani hanno bisogno di allenarsi per crescere, e mi auguro più di qualsiasi cosa che li sosterrete con una preghiera sincera, affinché sviluppino il loro potenziale e continuino a contribuire positivamente alla Soka Gakkai, alle loro rispettive comunità e alla pace, in Giappone e nel mondo. È fondamentale incoraggiarli calorosamente, con un cuore colmo di affetto e di premura.
Oggi vorrei ribadire l’importanza di questo atteggiamento. E ricordate sempre che non importa l’età, ciò che conta è rimanere giovani nel cuore. Anche dopo aver compiuto settant’anni, il maestro Makiguchi era solito dire: «Noi giovani», dimostrando che il cuore di chi pratica il Buddismo di Nichiren Daishonin è eternamente giovane. Spero che tutti i nostri compagni di fede avanzeranno con uno spirito sempre giovane.
Per continuare ad avanzare, la Soka Gakkai deve affidare la responsabilità della leadership ai giovani e utilizzare la loro vitalità ed energia. Ma al tempo stesso vorrei chiedere ai giovani di comprendere il cuore dei membri dei Gruppi uomini e donne e di impegnarsi insieme a loro per kosen-rufu. Non dovete essere arroganti o sprezzanti, comportandovi come chi dà per scontati i propri genitori e fa semplicemente ciò che vuole, senza pensare agli altri.
Quello che farete da ora in poi è cruciale.

Vi affido il futuro della Soka Gakkai

Per concludere, vorrei condividere con i giovani alcune parole del maestro Toda, una guida che ha lasciato per tutti noi e per le generazioni future: «Il punto non è essere considerati grandi persone agli occhi della società o dal punto di vista della legge di un paese. Ciò che conta davvero è essere persone eccellenti dal punto di vista del Buddismo. Sono i nostri compagni di fede della Soka Gakkai che lottano instancabilmente in prima linea per kosen-rufu a essere veramente degni di rispetto. Sono persone serie e sempre pronte a prendere l’iniziativa, sono persone eccellenti». Questa era la convinzione del maestro Toda.
Il presidente Toda esortò i giovani a essere sinceri e onesti, non calcolatori ed egoisti. Ho seguito questa guida per tutta la vita. Affermò inoltre che senza la crescita dei giovani non si sarebbe potuto realizzare kosen-rufu, né tantomeno creare un futuro luminoso, aggiungendo che affidava ai giovani il futuro della Soka Gakkai.
Il Gruppo giovani ora sta vivendo un periodo cruciale. I tempi stanno cambiando radicalmente, proprio come il fluire e rifluire delle maree. È giunto il momento per la Soka Gakkai di dare inizio a una nuova fase di sviluppo, con una base ancora più ampia di quella attuale.
La costruzione del palcoscenico su cui voi giovani potrete agire liberamente, con tutta la vostra energia, è quasi conclusa e ciò che ho immaginato sta prendendo forma. Sarà vostro compito impegnarvi al massimo per danzare su questo splendido palcoscenico e sviluppare ulteriormente la Soka Gakkai, facendone un’organizzazione ancora più grande e meravigliosa: una Soka Gakkai che sia una base indistruttibile per la pace nel mondo, una Soka Gakkai vittoriosa che rimarrà salda di fronte alle più violente tempeste.
Miei cari amici del Gruppo giovani, conto su di voi! Il maestro Toda dichiarò con passione: «Affido a voi, miei cari giovani amici, il compito di portare avanti i princìpi e gli ideali che sostengo!». «Fate vostre le mie parole, con tutti voi stessi!». «Il futuro del nostro movimento dipende unicamente da voi, miei amati giovani. Quindi, conto fermamente su di voi!».

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