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I boschi della Legge mistica - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:27

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I boschi della Legge mistica

Il coraggio di combattere le ingiustizie e i soprusi dell’autorità è l’esempio che ha lasciato Tolstoj, il grande scrittore russo. E in Russia è recentemente sorto il parco Ikeda, luogo di amicizia e di incontro per i cittadini del mondo

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Il coraggio di combattere le ingiustizie e i soprusi dell’autorità è l’esempio che ha lasciato Tolstoj, il grande scrittore russo. E in Russia è recentemente sorto il parco Ikeda, luogo di amicizia e di incontro per i cittadini del mondo

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nota della redazione

Alcuni lettori ci hanno chiesto la ragione delle differenze riscontrate fra il testo del video dei discorsi del presidente Ikeda e il testo degli stessi discorsi riportati sul Nuovo Rinascimento. La SGI diffonde una versione ufficiale in lingua inglese a uso esclusivo delle pubblicazioni SGI. Questa è l’unica versione che le redazioni di tutto il mondo, compresa quella del Nuovo Rinascimento, sono autorizzate a pubblicare. Questa versione, inoltre, corrisponde a quella che appare in giapponese sul Seikyo shimbun, il quotidiano della Soka Gakkai giapponese. È possibile che nell’esposizione orale il presidente Ikeda si discosti leggermente dal testo ufficiale.

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Vorrei cominciare citando un brano tratto dal diario del famoso scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910): «Tutte le grandi religioni sono state propagate oralmente e credo che questo sia il solo modo di trasmettere un’autentica fede religiosa. In realtà essa non viene propagata semplicemente con le parole ma, piuttosto, per mezzo della vita delle persone, di una parte della loro vita – cioè trasmettendo gli insegnamenti oralmente e non con gli scritti o le pubblicazioni».
La parola scritta è importante, ma ci sono casi in cui non è sufficiente per trasmettere l’insegnamento corretto o lo spirito della fede.
Tolstoj asserisce con fermezza che l’essenza delle grandi religioni è stata tramandata a parole, dunque per mezzo di una funzione della vita degli esseri umani, non con la forza, con le direttive o con l’autorità della posizione o della gerarchia. È una perfetta descrizione di ciò che noi della Soka Gakkai stiamo facendo per condividere la nostra fede con gli altri. Le parole di questo scrittore eccezionale evidenziano la grandezza della Soka Gakkai. Tolstoj aborriva la religione autoritaria e repressiva. Anche la Soka Gakkai si è opposta con fermezza a un simile autoritarismo in ambito religioso.
In onore dei membri francesi presenti oggi, vorrei citare le parole del rinomato autore francese Romain Rolland (1866-1944): «La fede è il cuore del mio cuore».
Molte persone vivono in accordo con i dettami del loro cuore. Il “cuore del nostro cuore”, questa è fede. Non avere fede significa mancare di un solido nucleo interiore. Poichè praticate il Buddismo di Nichiren Daishonin, voi tutti possedete un centro incrollabile costituito da una fede corretta.
Questa è l’epoca della Divisione giovani. Il filosofo statista Richard von Weizsäcker, primo presidente della Germania di recente riunificata, dichiarò che per i giovani il mondo ricomincia sempre da capo.
Non c’è altra strada che affidare tutto ai giovani. Questo è vero per le famiglie, gli affari e le nazioni. I giovani sono di vitale importanza per il mondo e l’umanità. La chiave per lo sviluppo eterno sta nel coltivare, incoraggiare e allenare giovani che guidino la marcia verso una nuova era.
Qual è il significato del 16 luglio? Di certo tutti sapete che è il giorno in cui Nichiren Daishonin presentò formalmente il suo Rissho ankoku ron (Adottare la dottrina corretta per la pace del paese) alle autorità governative. In esso, le ammoniva per essersi alleate a preti corrotti che esponevano insegnamenti errati a detrimento del benessere della nazione. Questo è uno dei nostri anniversari più importanti.
Adottare la dottrina corretta per la pace del paese (rissho ankoku) è una dottrina chiave del Buddismo di Nichiren che illustra gli eterni principi della compassione, giustizia e pace. È anche la base dello spirito della Soka Gakkai.
Il Daishonin iniziò una coraggiosa lotta per stabilire l’insegnamento corretto in grado di portare pace al paese e per questo incontrò severe persecuzioni. Se avesse usato un approccio leggermente diverso, cercando di andare sul sicuro per evitare un confronto, e presentando la sua posizione in maniera morbida e innocua, la gente avrebbe pensato: «Ma che brava persona», oppure «Ha davvero cose interessanti da dire» e di certo non avrebbe provocato una reazione violenta. Invece il Daishonin scelse di sfidare direttamente le autorità secolari e le scuole buddiste corrotte del tempo, dicendo loro con schiettezza che avrebbero dovuto correggersi e abbandonare gli insegnamenti errati se avessero voluto alleviare le sofferenze delle persone e trasformare l’intera nazione. E naturalmente la collera delle autorità si abbatté su di lui. Ma egli sapeva che solo con un’azione decisa si poteva realizzare un cambiamento radicale.
Nel Rissho ankoku ron (Adottare la dottrina corretta per la pace del paese) scrive: «Se non ammoniamo i cattivi monaci, come possiamo fare del bene?» (SND, 1, 17). Per questa ragione richiedeva a gran voce di bandire l’“unico male” presente negli insegnamenti errati [delle scuole buddiste del tempo] (vedi SND, 1, 25) e si batté fino alla fine contro le scuole buddiste ufficiali che propagavano quegli insegnamenti. Questo spirito del Daishonin si trova solo nella Soka Gakkai. Proprio come lui, la Soka Gakkai ha condotto una battaglia con le armi della filosofia e dei principi contro quelle forze malvagie che cercano di svilire e denigrare le persone, facendo progredire la causa dell’umanesimo.
I tre presidenti della Soka Gakkai – tre generazioni di maestro e discepolo – si sono battuti con gli stessi obiettivi del Daishonin. Abbiamo agito come lui. Di conseguenza abbiamo incontrato ogni sorta di persecuzione. Ma insieme a tutti voi, la Soka Gakkai è riuscita a trionfare pacatamente su tutto. La correttezza della sua causa è stata dimostrata in tutto il mondo. L’attuale crescita senza precedenti del nostro movimento per kosen-rufu è la prova schiacciante della piena vittoria degli ideali della Soka Gakkai.
Discutendo i principi contenuti nel Rissho ankoku ron (Adottare la dottrina corretta per la pace del paese), il ventiseiesimo patriarca Nichikan (1665-1726) affermò che la “pace del paese” «comprende il mondo intero e il futuro». «Pace del paese» non è ottuso nazionalismo, ma giustizia e pace per l’intero pianeta fino all’illimitato futuro dell’Ultimo giorno della Legge. In altri termini, il Rissho ankoku ron espone i principi supremi e le linee d’azione per portare felicità e prosperità a tutta l’umanità. In diretto accordo con questo insegnamento, noi della Soka Gakkai abbiamo ricercato attivamente il dialogo e lo scambio con lo scopo di “adottare la dottrina corretta per la pace del paese” per il bene del mondo e dell’umanità. Grazie a tanti onesti sforzi, oggi la SGI è diventata una forza per la pace, la cultura e l’educazione presente in 186 paesi.
Recentemente ho ricevuto un regalo dalla Russia che rappresenta una meravigliosa eredità spirituale dell’umanità. Si tratta di una registrazione della viva voce di Tolstoj. Sono onorato che Vitaly Remizov, direttore del Museo Statale L. N. Tolstoj di Mosca, mi abbia regalato un simile tesoro mondiale accompagnato da questa generosissima dedica: «Al presidente Ikeda, un maestro che ci porta le verità della pace e il cui cuore segue le orme di Tolstoj».
Nel 1908, quasi un secolo fa, l’inventore americano Thomas Edison (1847-1931) regalò a Tolstoj una delle sue grandi invenzioni, il fonografo. La loro era una amicizia che andava oltre i confini nazionali. A quel tempo, Tolstoj era perseguitato dalle autorità religiose; qualche anno prima [nel 1901] era anche stato scomunicato dalla Chiesa. Tuttavia godeva del sostegno di molti intellettuali in tutto il mondo. Anche la Soka Gakkai è stata bersaglio di calunnie in patria godendo invece di sostegno in tutto il mondo. Sebbene scomunicati da un clero impazzito, abbiamo ricevuto un immenso appoggio e tante lodi da ogni parte del globo.
L’ottantenne Tolstoj, con una voce possente, usò il fonografo che Edison gli aveva spedito per dettare le risposte alle lettere e registrare i propri pensieri. Fino all’ultimo Tolstoj lottò per il bene della gente. Nella registrazione Tolstoj afferma: «La sola cosa che possiamo fare è crescere noi stessi spiritualmente. Sforzandoci di migliorare possiamo dare il massimo contributo alla nazione». Ci chiede di focalizzarci sulla nostra crescita e sulla nostra trasformazione spirituale, in altre parole, sulla nostra “rivoluzione umana”. La sua filosofia ricorda la nostra.
Nella registrazione c’è anche una stesura del famoso articolo che Tolstoj scrisse nel 1908 intitolato Non posso tacere nel quale Tolstoj si pronunciò contro le esecuzioni capitali eseguite quotidianamente sotto il regime repressivo di allora: «Esiste una realtà spaventosa. Dobbiamo raccogliere il coraggio e combatterla. Dobbiamo mettercela tutta e parlare con franchezza!».
Il Buddismo insegna che «La voce svolge il lavoro del Budda» (GZ, 708). Si possono realizzare grandi cose con la voce. [Il governo del primo ministro russo Pyotr Stolypin (1862-1911), istituito nel periodo seguente la rivoluzione russa del 1905, autorizzò l’esecuzione dei ribelli e di altre forze sovversive. Tolstoj dettò nel suo fonografo: «È impossibile! Non si può vivere in questa maniera. Questa situazione non può continuare. Quante esecuzioni e maltrattamenti sottaciuti vengono perpetrati ogni giorno! Oggi cinque. Domani sette. … Oggi, venti uomini sono stati impiccati: a venti esseri umani è stata tolta la vita. Ma tutto ciò che viene discusso in parlamento riguarda la Finlandia e la visita in Russia del re finlandese….», n.d.r.].
Le autorità punirono anche i giornali che osarono stampare estratti di questo articolo con il suo grido in favore della giustizia e della verità. In seguito vennero fatti pubblicare articoli per diffamare Tolstoj. Questo è il modello, sempre uguale, che seguono le persecuzioni nei confronti degli uomini retti. È così anche oggigiorno. Per questa ragione bisogna reagire affermando la verità. «Le cose non possono andare avanti così!», «Non posso tacere!», questo era il coraggioso grido di Tolstoj. La codardia è spregevole. La codardia è male.
Al contrario di Tolstoj, in Giappone viviamo in una democrazia. Ecco perché è così tanto importante che voi, in particolare i giovani, non esitiate a dire ciò che ritenete opportuno per difendere la verità e la giustizia. È vitale farlo. Spero non che non sarete mai giovani meschini, che udendo falsità generate dalla gelosia, sono incapaci di replicare. I giovani devono avanzare con coraggio. Non dimenticate lo spirito di shakubuku, lo spirito di confutare gli errori e chiarire la verità. «Abbiate coraggio!», questo era il costante invito rivolto a noi giovani dal presidente Toda poco prima di morire.
Il coraggioso grido di Tolstoj divenne il grido di decine e centinaia di migliaia di persone le cui voci risuonarono vigorose per tutta la Russia. Nel suo ottantesimo compleanno, il 28 agosto 1908, ricevette attestazioni di stima da tutta la Russia e da ogni angolo del mondo.
Mia moglie e io visitammo la casa di Tolstoj a Mosca il 5 maggio 1981. Eravamo commossi dalla vita e dalle imprese del grande scrittore. Tra le lettere ricevute da Tolstoj in occasione del suo compleanno ce n’era una proveniente dai lavoratori di una fabbrica che gli scrivevano: «Nel battersi contro la menzogna e la violenza, smascherando gli ipocriti e i malvagi che si celano nell’ombra, lei tiene alta la fiaccola della verità e della giustizia su tutta la terra». E un’altra scritta da un secondo gruppo di lavoratori recitava: «Noi, i lavoratori della Russia, la consideriamo con orgoglio un tesoro nazionale».
Tolstoj, ti seguiremo! Questa era la voce della gente che plaudeva a quel grand’uomo perseguitato dal governo, diffamato dalla stampa e calunniato in genere da chiunque ricoprisse una posizione di potere. Le masse anonime ebbero l’acume di percepire la grandezza di Tolstoj.
Chi è affamato di notorietà e potere non è in grado di vedere la verità per quella che è perché i suoi occhi sono annebbiati dal desiderio smanioso di glorificare e proteggere se stessi. Il vero onore è essere stimati dalla gente. Lo sviluppo della Soka Gakkai è stato accompagnato da questa stima e per questo la nostra organizzazione è forte, per questo non viene mai sconfitta. Ho sempre considerato le parole di stima che ricevo dai membri che lottano in prima linea nel nostro movimento come il massimo onore personale. La Soka Gakkai avanzerà sempre insieme alle persone.
Seguendo la guida di Tolstoj, i giovani russi insorsero con coraggio. I giovani sono dotati di intuito e sono in sintonia con la voce della giustizia. Una giovane studentessa gli disse: «Lei ha parecchi nemici, ma gli amici sono molti di più». Alla fine gli intrighi delle autorità russe contro Tolstoj fallirono completamente; l’unico risultato fu che si erano rese ridicole di fronte al mondo intero. Lo attesta la storia. Tolstoj dichiarò: «Possono distruggere il luogo dove viviamo, ma la casa dello spirito costruita con pensieri puri e azioni rette si staglia impavida di fronte all’eternità. E nessuno può nuocere a chi dimora in quella casa».
Nel luglio di sessant’anni fa, il primo e il secondo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, furono arrestati e imprigionati dalle autorità militari di guerra per aver osato sostenere le loro convinzioni. [Il 6 luglio 1943, sia Makiguchi che Toda vennero arrestati e imprigionati con l’accusa di lesa maestà e violazione della Legge per la preservazione della pace, in vigore in tempo di guerra. Makiguchi venne fermato a Shimoda, nella penisola di Izu, dove si era recato per propagare il Buddismo di Nichiren Daishonin, mentre Toda venne prelevato dalla sua casa, a Tokyo, n.d.r.]. Makiguchi morì in modo nobile in prigione. A quel punto, sia lui che Toda rischiavano di cadere nel dimenticatoio. Invece oggi i loro nomi risplendono in tutto il mondo. Questo è la prova della vittoria di maestro e discepolo.
Uno dei paesi con il maggior numero di parchi, strade, e altre strutture pubbliche dedicati ai primi tre presidenti della Soka Gakkai è il Brasile. Nel 1996, a Curitiba è stato inaugurato il parco Tsunesaburo Makiguchi, mentre a Itapevi gli hanno intestato una via. Nel corso degli anni sono sorti, in diverse parti del paese, parchi, strade e perfino ponti per un totale di ventidue strutture pubbliche dedicate ai primi tre presidenti della Soka Gakkai.
È il ruolo dei discepoli far conoscere gli ideali del maestro. Le numerose onorificenze postume conferite al primo e al secondo presidente, sono un’immensa fonte di orgoglio per me che, loro discepolo, ho dedicato tutto me stesso a portare avanti la loro eredità.
La Divisione giovani della SGI-Brasile si impegna magnificamente a favore della giustizia. In luglio, il mese in cui ricorre l’anniversario della fondazione della Divisione giovani, 174 mila giovani uomini e giovani donne hanno partecipato a vari eventi organizzati in tutto il paese dalla loro Divisione.
Giovani Bodhisattva della Terra stanno ora avanzando a passo di danza in ogni dove; stanno entrando in azione in Africa, in Australia, in Alaska e in tutto il mondo.
Tornando alla Russia, nella Siberia occidentale, c’è un villaggio che si chiama Korbyza che lo scorso anno ha denominato una zona del suo territorio boscoso parco Daisaku Ikeda. Il vice presidente della Soka Gakkai, Kosaku Eto, l’anno scorso ha visitato in mia vece il villaggio. Il parco è enorme, copre un’area che supera abbondantemente i 330 ettari e si estende fin dove arriva lo sguardo. Racchiude una distesa di steppe verdi e una foresta di betulle bianche che pullulano di diverse specie di fauna e flora, compresi cervi, orsi e uccelli. Il parco ha un terreno fertile sul quale cresce una rigogliosa vegetazione e dove sbocciano a profusione fiori come il trifoglio e i gigli che inondano l’aria con la loro fragranza. Mi hanno detto che l’anno scorso hanno raccolto cento chilogrammi di miele. Questo territorio offre un’autentica abbondanza di bellezze e risorse naturali.
Il parco mi è stato dedicato su richiesta di un noto attivista sociale russo che è originario di questo villaggio. L’ha fatto con il desiderio che la filosofia e l’umanesimo dinamico della SGI possano fiorire nella sua città natale e che il villaggio possa diventare un centro di amicizia internazionale dove i cittadini del mondo si possano incontrarsi e stabilire relazioni.
Il capitolo Durata della vita del Tathagata del Sutra del Loto, che recitiamo in Gongyo ogni giorno, contiene il brano: «Questa, la mia terra [la terra del Budda], rimane salva e illesa, / costantemente popolata di dèi e di uomini. / Le sale e i palazzi nei suoi giardini e nei suoi boschi / sono adornati di gemme di varia natura. / Alberi preziosi sono carichi di fiori e di frutti / e là gli esseri viventi sono felici e a proprio agio» (SDL, 303).
Perfino un mondo che agli esseri non illuminati appare pieno di sofferenza e conflitti, agli occhi del Budda appare come una terra preziosa. Questo è lo stato vitale di coloro che sostengono la Legge mistica. Il progresso della Soka Gakkai sta contribuendo alla costruzione in tutto il mondo di un regno di gioia, prosperità e speranza. Anche tutti voi dimorate in un regno colmo di alberi e fiori adornati di gioielli sfavillanti.
In America del Nord, nell’Ohio è stato inaugurato un parco Daisaku Ikeda. È situato all’interno del parco di 132 ettari Voice of America, nella contea di West Chester. In quanto vostri rappresentanti, mia moglie e io abbiamo ricevuto la cittadinanza onoraria della contea [nel 2001] e l’invito a farvi una visita. Le cittadinanze onorarie che, a oggi, mi sono state conferite da varie città di tutto il mondo ammontano a 268. Questo prova fiducia e amicizia di cui godono i membri della SGI come cittadini del mondo.
Nel parco Ikeda sono state piantate diverse varietà di piante, compresi dei meli selvatici. Non sarà solamente un luogo di riposo e ricreazione per i residenti, ma un posto dove le persone possono imparare ad apprezzare l’ambiente e a prendersene cura.
Adesso, in tutto il mondo – nelle Americhe, in Europa, in Africa, in Asia (in particolare nella Corea del Sud) e in Oceania – si stanno moltiplicando i luoghi intitolati alla SGI o ai suoi primi tre presidenti. Strade, ponti, parchi, giardini dedicati al dialogo e all’amicizia. I loro nomi rimarranno fino all’infinito futuro. Sono uno splendido auspicio per la realizzazione di una pace mondiale duratura. Anche questo è il risultato degli sforzi instancabili e sinceri che avete fatto nelle vostre comunità locali e nella società, mese dopo mese, una prova tangibile della fiducia che avete conquistato con la vostra dedizione. Anche quando siete indaffarati o stanchi, anche quando venite calunniati dagli altri, voi cercate di essere superiori a tutto questo e continuate a far visita agli amici, a stabilire un rapporto con una persona dopo l’altra per condividere con loro il Buddismo. Siete infinitamente degni di rispetto e generosi. Dedicandovi a kosen-rufu con lo stesso spirito di Nichiren Daishonin, dimostrate di essere davvero dei Bodhisattva della Terra. Siete dei Budda. I vostri benefici sono incommensurabili. Desidero comunicare il mio più profondo rispetto a ognuno di voi qui presenti oggi. Siete individui estremamente preziosi. Possiate godere di ancora maggior salute, vivere lunghe vite, e accumulare benefici ancora più belli.
In futuro, per favore visitate alcuni di questi luoghi che hanno creato uno stretto legame con la SGI. Chiedo ai giovani di portare i genitori o qualcuno verso il quale hanno un debito di gratitudine a vedere questi parchi o giardini Soka in tutto il mondo. Anche per questa ragione, desidero che lavoriate sodo, facendo il doppio degli sforzi degli altri, e vinciate nella vita e nella società.
Nei suoi scritti il Daishonin cita sovente questa frase: «Ci malediranno e parleranno male di noi». Questo è parte di un brano del capitolo Esortazione alla devozione del Sutra del Loto che afferma che i credenti del sutra saranno maledetti e diffamati da persone ignoranti» (SDL, 253).
Il Daishonin cita ripetutamente anche un brano del capitolo Il maestro della Legge: «Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?» (SDL, 212). Questo significa che perfino al tempo di Shakyamuni dilagava l’odio e la gelosia verso il Sutra del Loto, perciò per un praticante che diffonde il sutra dopo la morte del Budda è inevitabile incorrere perfino in maggiore astio e gelosia e anche maggiori persecuzioni.
Di conseguenza venire maledetti e diffamati prova che si è praticanti del Sutra del Loto. Incontrare odio e gelosia testimonia che si pratica il Buddismo di Nichiren Daishonin. La Soka Gakkai è maledetta e diffamata, e incontra odio e gelosia. Questo perché ci stiamo tutti sforzando di propagare la Legge mistica. Makiguchi, Toda e anch’io, il terzo presidente, abbiamo sopportato un’implacabile offensiva fatta di ingiurie diffamazioni, odio e gelosia senza pari. Questi attacchi sono una prova incontrovertibile che noi della Soka Gakkai stiamo praticando il Buddismo in accordo con il sutra e con gli insegnamenti di Nichiren Daishonin.
È davvero increscioso che i membri della nostra organizzazione si lascino convincere, e sviare dal sentiero della fede, dai discorsi superficiali di chi dice che, se la Gakkai si sta attirando tutti questi insulti, calunnie, odio e gelosia, vuol dire che sta facendo qualcosa di sbagliato. Ecco perché oggi desidero chiarire questo punto. In breve, se noi della Soka Gakkai non incontrassimo calunnie e insulti, e astio e gelosia, non saremmo sinceri praticanti del Sutra del Loto. È ormai evidente che la setta Nikken non ha mai patito un singolo caso di persecuzione perchè cercava di propagare la Legge.
Il Daishonin subì molte persecuzioni, compreso l’esilio a Sado. In quell’occasione ci furono discepoli che lo criticarono dicendo che si attirava le persecuzioni perché il suo metodo di propagazione era scorretto. Ribattendo alle loro critiche, il Daishonin dichiarò che le calunnie e gli insulti alla sua persona erano in perfetto accordo con la descrizione data nel capitolo Esortazione alla devozione del Sutra del Loto di ciò che colpirà il devoto del sutra. E chiedeva ai suoi discepoli di riflettere sul perché simili attacchi non toccassero anche a loro, lasciando intendere implicitamente che essi non si stavano impegnando a diffondere la Legge come insegna il sutra (vedi SND, 6, 83).
In un altro scritto Nichiren Daishonin scrive: «Se fossero persone consapevoli dei propri debiti di gratitudine o comunque in grado di ragionare, di due colpi che si abbattono su di me, desidererebbero addossarsene uno» (SND, 8, 172). Patire calunnie e insulti, odio e gelosia, prova che si è devoti del Sutra del Loto. Prova che si è dei discepoli sinceri del Daishonin. Vi prego di ricordare che i primi tre presidenti della Soka Gakkai, tre generazioni di maestro e discepolo, hanno avuto l’onore di esibire questa prova.
Il Daishonin dichiara che la Legge mistica è un mezzo segreto e meraviglioso per elevare tutta l’umanità allo stato vitale di Buddità e raggiungere la felicità assoluta.
Il nostro movimento per kosen-rufu è una lotta per costruire nel mondo una pace duratura attraverso il grande potere del Buddismo. Solo sulla base della Legge mistica si può costruire un mondo dove la pace prevalga in eterno. I membri della Divisione giovani stanno vivendo con un questo immenso senso di missione.
Percorrendo questo cammino fino alla fine, vi attenderà un meraviglioso stato vitale. Anche se nessun altro vede i vostri sforzi valorosi, il Gohonzon è consapevole di tutto. La Legge del Buddismo è vasta come l’universo. I vostri benefici sono immensi oltre ogni immaginazione. Non c’è assolutamente alcun dubbio, alla luce degli insegnamenti del Daishonin.
La mostra Gandhi, King, Ikeda: I costruttori di Pace tra XX e XXI secolo sarà esposta presso la sede del parlamento neozelandese, a Wellington, alla fine di questo mese [luglio 2003, n.d.r.]. È prevista una speciale cerimonia d’inaugurazione. Per commemorare l’evento, desidero dedicare alla Divisione giovani alcuni versi di un appello appassionato di Martin Luther King. È un invito a non cessare la lotta spirituale contro i demoni della discriminazione razziale:
«Il male deve essere attaccato con una forza di segno opposto, / con gli assalti quotidiani dei paladini della giustizia».
Avanziamo con questo spirito.

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