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I bodhisattva che proteggono la vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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    I bodhisattva che proteggono la vita

    Mirai Journal (mensile del Gruppo futuro in Giappone) In Giappone dicembre è il “mese della vittoria del Gruppo futuro”, durante il quale coloro che sosterranno gli esami di ammissione al Dipartimento di studio affrontano la fase conclusiva della preparazione.

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    Mirai Journal (mensile del Gruppo futuro in Giappone) In Giappone dicembre è il “mese della vittoria del Gruppo futuro”, durante il quale coloro che sosterranno gli esami di ammissione al Dipartimento di studio affrontano la fase conclusiva della preparazione.

    D. Ikeda Quando si scala una montagna, l’ultimo tratto della salita è sempre il più difficile, ma nel momento in cui si raggiunge la vetta, davanti ai propri occhi si spalanca una vista meravigliosa.
    La nostra pratica buddista ci consente di conquistare la vetta dei nostri obiettivi. Io prego intensamente ogni giorno per la salute, la crescita e la vittoria dei nostri membri del Gruppo futuro. Non fatevi sconfiggere!

    MJ Quando i nostri compagni del Gruppo futuro diverranno adulti, la società sarà radicalmente cambiata. Alcuni studiosi prevedono che nel 2045 l’aspettativa di vita media in Giappone supererà i cento anni. Considerando ciò, oggi vorremmo parlare della medicina e dell’infermieristica, fondamentali per la nostra vita.

    D. Ikeda Sono temi molto importanti: mi chiedo che idea si siano fatti i nostri ragazzi della malattia e della vecchiaia. Temo che sia negativa.
    È superfluo dire che è preferibile essere in salute piuttosto che malati, e tutti vorremmo rimanere giovani e sani per sempre, se fosse possibile. Ma in realtà tutti gli esseri viventi invecchiano, e la battaglia contro la malattia è inevitabile.
    Di conseguenza, abbiamo bisogno di abbracciare una filosofia di vita per affrontare le sfide della vecchiaia, della malattia e della morte. Questa è la chiave per costruire una società veramente felice.

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    MJ Alcuni ragazzi del Gruppo futuro stanno già affrontando qualche tipo di malattia.

    D. Ikeda Infatti, e io sto pregando per la loro salute e felicità. Anch’io ho lottato con la malattia da giovane, quindi capisco fin troppo bene ciò che stanno vivendo.
    Tuttavia, sperimentare una malattia importante o una grande difficoltà durante la giovinezza può rafforzare la nostra vita e guidarci verso il sentiero di una grande missione.
    Nel futuro ci sarà sicuramente qualcuno che riuscirete a incoraggiare proprio grazie all’esperienza che avete fatto. E proprio perché siete giovani, siete resilienti: potete superare qualunque ostacolo. Vi prego di non cedere mai alla disperazione o alla rinuncia.
    Nichiren Daishonin scrive: «La malattia stimola lo spirito di ricerca della via» (RSND, 1, 833). Sta dicendo che la malattia può ispirarci ad approfondire ulteriormente la nostra fede.
    La malattia ci aiuta a comprendere alcune cose: quanto sia preziosa la salute, quanto siamo fortunati ad avere una famiglia e degli amici, e quanto sia meraviglioso avere la più grande fonte di speranza. Mi riferisco alla nostra pratica del Buddismo di Nichiren Daishonin e alla “fede nella vittoria assoluta”.
    Se nella nostra lotta con la malattia ci basiamo sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, possiamo attingere al potere illimitato della vita. Possiamo diventare più sani di quanto non siamo mai stati, anche prima di ammalarci.
    La nostra pratica buddista ci rende capaci di utilizzare la malattia come trampolino per ottenere una vita sana e una gioventù ineguagliabile.
    Quando prendiamo freddo, possiamo ritrovarci con la tosse e la febbre. Questo è il modo in cui il corpo combatte il virus che lo attacca.
    Il nostro corpo è costantemente in lotta.
    La vita stessa è una battaglia, sotto ogni punto di vista. Ma proprio perché lottiamo abbiamo la possibilità di sperimentare una crescita dinamica e rivitalizzante.
    Immagino che alcuni di voi, affrontando la malattia, abbiano sviluppato un interesse per le professioni mediche e infermieristiche, in virtù del sostegno e dell’assistenza pieni di calore che hanno ricevuto da medici, infermiere e altre figure professionali.
    Medici e infermieri entrano in empatia con i malati e gli anziani, sostenendoli e aiutandoli a far brillare la loro vita, e conducono esistenze nobili raccogliendo con gioia la sfida di lavorare per la salute e il benessere degli altri. Essi incarnano lo spirito altruistico rappresentato dal mondo di bodhisattva esposto dal principio dei dieci mondi che avete studiato.
    Recentemente un membro che lavora come infermiere ha dichiarato che l’attività infermieristica ha un impatto sulla società e sul mondo in generale. In altre parole, ha spiegato, vorrebbe che il Giappone, in quanto nazione con una delle maggiori aspettative di vita al mondo, offrisse un modello di approccio positivo verso una società che invecchia. Approfondendo nel suo cuore quella nobile visione, egli trascorre le sue giornate a curare e assistere gli anziani. È davvero degno di ammirazione non solo per come si dedica alla sua impegnativa professione, ma anche per come partecipa alle attività della Soka Gakkai.

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    MJ Negli ultimi anni l’informatica ha giocato un ruolo sempre più importante in ogni aspetto della società, compresa la medicina e l’infermieristica. Stiamo persino vedendo un incremento dell’uso dei robot in questi campi.

    D. Ikeda La scienza sta progredendo a una velocità incredibile. Ma questo rende ancora più cruciali il contatto umano e l’interazione. Un’espressione giapponese per l’assistenza medica è teate, che significa “usare le mani”.
    È molto interessante il fatto che questa parola, legata all’assistenza sanitaria, implichi l’azione di stabilire un contatto umano.
    Ho sentito parlare di una tecnica di cura, di cui si parla sempre più spesso, che include una sorta di carezza-terapia, paragonabile a un massaggio: l’infermiere si siede accanto al paziente ad altezza occhi e lo accarezza con il palmo della mano parlando con tono calmo e gentile. Questo legame tra le persone, tra due vite, è il punto di partenza dell’arte della medicina.
    Quando vi siete ammalati, sono sicuro che vostra madre o vostro padre vi avranno accarezzato la schiena per confortarvi o controllato la fronte per capire se avevate la febbre. Anche nel nostro dialogo pubblicato con il titolo L’essenza dell’uomo. Un dialogo su etica, medicina e spiritualità, René Simard, un importante ricercatore canadese che si è dedicato allo studio sul cancro, ha sottolineato l’importanza dell’interazione umana nella terapia medica.

    MJ Abbiamo studiato quel dialogo quando facevo parte del Gruppo giovani. Nel 2016, il dottor Simard ha affermato in un’intervista di sentire fortemente il bisogno di riportare l’elemento umano nella medicina, e che il vostro dialogo conteneva molti suggerimenti per ottenere tale risultato.

    D. Ikeda In quell’intervista, ricordo, il dottor Simard ha affermato che è importante che i pazienti che lottano con la malattia nutrano speranza, anche se è difficile dimostrare un collegamento diretto tra speranza e guarigione.
    Egli ha osservato che la famiglia e gli amici di chi è malato giocano un ruolo significativo nel trasmettere speranza, e che una calorosa interazione con le persone, e non l’uso dei macchinari, è ciò che allevia lo spirito delle persone e rallegra i loro cuori.
    Finché c’è speranza, la nostra vita può risplendere. Non dobbiamo mai dimenticare la forza e la profondità insondabili della nostra esistenza. Continuiamo ad approfondire il tema stesso della vita e scoprirne il potenziale infinito. Medici, infermieri, farmacisti e tutti gli altri professionisti sanitari sono bodhisattva che proteggono la vita.

    MJ La facoltà di Infermieristica dell’Università Soka in Giappone offre opportunità di studi all’estero e una delle istituzioni con cui ha un rapporto di collaborazione è la Capitol University, nelle Filippine. Mi sembra di capire che l’università sia impegnata a insegnare ai suoi studenti il valore prezioso della vita.

    D. Ikeda La Capitol University fu fondata nel 1971, lo stesso anno di nascita dell’Università Soka.
    Oltre al previsto piano di studi, l’università richiede agli studenti di piantare degli alberi, e non solo: di piantarli e di prendersene cura durante tutto il percorso di studi, in modo da imparare a coltivare e stimolare la vita.
    La Capitol University fu fondata da madame Laureana Rosales (1925-2009) che negli anni dell’adolescenza, la stessa età che avete voi ora, sperimentò gli orrori della seconda guerra mondiale.
    Nel 1942 l’esercito giapponese condusse nelle Filippine quella che fu definita la “Marcia della morte di Bataan”. Cittadini innocenti e prigionieri di guerra furono costretti a marciare per più di cento chilometri sotto uno scottante sole tropicale, senza ricevere acqua né riposo. Ne morirono più di ventimila.
    Madame Rosales, che sopravvisse a quella marcia mortale, giurò di fare tutto il possibile per assicurarsi che la tragedia della guerra non si ripetesse mai più. Individuando nell’educazione la chiave per riuscirci, dedicò la propria vita a sviluppare un modello formativo che insegnasse il rispetto per la dignità della vita e l’importanza della pace.

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    MJ Lei ci ha insegnato che il Buddismo di Nichiren Daishonin esprime i princìpi del rispetto per la vita e la dignità di tutti gli esseri umani.

    D. Ikeda Il Daishonin scrive: «Il primo di tutti i tesori è la vita stessa» (RSND, 1, 997), e sottolinea più volte quanto sia preziosa la nostra vita.
    Mi viene in mente un famoso aneddoto sul Budda Shakyamuni contenuto nelle scritture buddiste. C’era un uomo malato che era stato abbandonato da tutti… tutti, a parte Shakyamuni, che si recò da lui per aiutarlo. Lo accarezzò con gentilezza per alleviare la sua sofferenza e lo aiutò a uscire di casa per lavarsi.
    Gli cambiò persino le lenzuola.
    Alcuni discepoli domandarono a Shakyamuni come mai arrivasse a tanto per aiutare quell’uomo. Shakyamuni rispose: «Chiunque si prenda cura di me dovrebbe assistere i malati».
    Shakyamuni percepiva la natura innata e supremamente nobile del Budda in tutte le persone, a prescindere dalle condizioni fisiche.
    Il modo di vivere buddista implica l’impegno per la felicità e il benessere degli altri: credere nella loro natura di Budda, andarli a trovare, comunicare con loro e partecipare alla loro vita. In effetti, è grazie a questi sforzi altruistici che riusciamo ad attingere all’energia fondamentale racchiusa nella profondità della nostra esistenza. Le attività della Soka Gakkai ci rendono capaci di elevare la nostra vita al livello più alto, sostenendoci l’un l’altro, pregando insieme e incoraggiandoci con allegria e saggezza.
    Giorno dopo giorno molti dei vostri genitori stanno allargando questi meravigliosi legami della famiglia Soka nelle loro comunità e in tutto il mondo. I loro sforzi incarnano una vera compassione, una cura sincera e una pace concreta.

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    MJ Presidente Ikeda, il prossimo 2 gennaio (2018) lei compirà novant’anni. Credo che siamo davvero fortunati a essere suoi contemporanei, a vivere insieme a lei in questa nuova era di kosen-rufu mondiale.

    D. Ikeda Quando ero giovane soffrivo di tubercolosi, e il medico disse che difficilmente sarei arrivato a compiere trent’anni. Per questo ho vissuto al massimo ogni singolo giorno, per non avere rimpianti.
    In qualità di discepolo del presidente Toda, ho studiato e mi sono impegnato con tutte le mie forze, recitando costantemente Nam-myoho-renge-kyo. E gradualmente corpo e spirito si sono rafforzati.
    Che cos’è la vera salute? Essa trabocca in un’esistenza caratterizzata da un quotidiano impegno per gli altri.
    Guardando la vostra vita ora, è importante che continuiate a imparare e a prepararvi, lavorando per raggiungere i vostri sogni, determinati a diventare individui capaci che si dedicano al benessere degli altri. Se vi impegnate a fondo in questo modo, la vostra vita risplenderà di una salute salda e attiva.
    Tutti voi, senza eccezione, siete pionieri del secolo della vita.
    Vi prego di affrontare gioiosamente la sfida di arrivare alla vetta che avete di fronte, facendo dello studio la vostra priorità e non dimenticando mai di recitare Nam-myoho-renge-kyo. Ogni passo che fate aprirà la strada verso un brillante futuro per l’umanità e dimostrerà l’infinito e innato potenziale che tutti possediamo.

    (Dicembre 2017)

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