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Gosho di Capodanno - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:12

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Gosho di Capodanno

Mushimochi Gosho

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Mushimochi Gosho
Gosho Zenshu pag. 1491
Gli scritti di Nichiren Daishonin vol. 4 pag. 271

Ho ricevuto un centinaio di mushimochi[ref]Mushimochi: dolci di riso tradizionali delle feste di Capodanno.[/ref] e una cesta di frutta. Il giorno di Capodanno è il primo dei giorni, l’inizio del mese, l’inizio dell’anno e l’inizio della primavera[ref]Secondo il calendario lunare in uso ai tempi del Daishonin, l’anno iniziava con la luna nuova più vicina al giorno intermedio fra solstizio d’inverno ed equinozio di primavera, corrispondente al nostro 5 febbraio, per cui il Capodanno è mobile potendo variare dal 21 gennaio al 19 febbraio. Bisogna anche tenere presente che, poiché per far coincidere i mesi solari con i mesi lunari, ogni due anni si doveva aggiungere un mese supplementare o intercalare, la differenza fra date del calendario lunare e date del calendario solare può sfiorare i tre mesi.[/ref]. La persona che celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da tutti, come la luna diventa piena da occidente a oriente e il sole risplende avanzando da oriente a occidente.
Per prima cosa, alla domanda di dove si trovino l’inferno e il Budda, alcuni sutra affermano che l’inferno si trova sotto terra, altri che il Budda risiede a occidente. Ma a un attento esame, risulta che entrambi esistono nel nostro corpo alto cinque piedi; la ragione per cui penso così è che l’inferno esiste nel cuore di chi disprezza suo padre e non si cura di sua madre. È come il seme del loto che contiene al tempo stesso il fiore e il frutto.
Anche il Budda esiste nei nostri cuori, così come dentro la pietra focaia esiste il fuoco e dentro la gemma esiste il valore. Noi comuni mortali non possiamo vedere le nostre ciglia che sono vicine né il cielo che è lontano. Ugualmente non sappiamo che il Budda esiste nel nostro cuore.
Tu potresti dubitare e chiedere come possa il Budda risiedere dentro di noi se il nostro corpo, generato dallo sperma e dal sangue dei genitori, è la fonte dei tre veleni e dei desideri carnali. Ma riflettendo bene se ne comprende la ragione. Il puro fiore di loto sboccia dalla melma, il profumato sandalo cresce dalla terra, il grazioso bocciolo di ciliegio spunta dall’albero, la bella Yang Kuei-fei[ref]Yang Kuei-fei: favorita di Hsüan-tsung, sesto imperatore della dinastia T’ang. Sebbene di umili origini, fu scelta dall’imperatore per la sua straordinaria bellezza.[/ref] nacque dal ventre di una serva e la luna si alza da dietro le montagne e le rischiara.
La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore.
Il tuo cuore che desidera fare offerte al Sutra del Loto ora, all’inizio del nuovo anno, è come il fiore che spunta dall’albero, come il sandalo che cresce sulle Montagne nevose o come la luna che sorge. Adesso il Giappone, diventando nemico del Sutra del Loto, si è attirato la sfortuna da mille miglia lontano, perciò coloro che credono nel Sutra del Loto attireranno la fortuna da diecimila miglia lontano. L’ombra è formata dal corpo e, come l’ombra segue il corpo, la sfortuna colpirà la nazione i cui abitanti sono nemici del Sutra del Loto. I seguaci del Sutra del Loto al contrario sono come il profumato legno di sandalo. Ti scriverò ancora.

5 gennaio
Risposta alla moglie del signor Omosu
Nichiren

Cenni storici

Questo Gosho fu inviato alla signora Omosu, sorella maggiore di Nanjo Tokimitsu, per ringraziarla dell’offerta dei tradizionali mushimochi, dolci di riso bollito, inviati per celebrare il nuovo anno. La signora Omosu, conosciuta anche con il nome buddista di Myoichi Sonni, era la moglie di Ishikawa Shinbei Sanetada, signore di Omosu, una regione a est del tempio Taiseki-ji. Il manoscritto originale conservato al tempio Taiseki-ji, porta la data del “quinto giorno del primo mese”, ma non se ne conosce l’anno. Si sa tuttavia che il Daishonin lo scrisse negli ultimi anni della sua vita. In esso il Daishonin loda la sincerità della fede di chi inizia il nuovo anno facendo offerte al Sutra del Loto. Con parole semplici e poetiche spiega il profondo principio del mutuo possesso dei dieci mondi, per cui sia la Buddità sia l’inferno esistono nei nostri cuori.

Spiegazione

Il giorno di Capodanno è il primo dei giorni, l’inizio del mese, l’inizio dell’anno e l’inizio della primavera. La persona che celebra questo giorno accrescerà le sue virtù e sarà amata da tutti, come la luna diventa piena da occidente a oriente e il sole risplende avanzando da oriente a occidente.

Nel terzo volume della Rivoluzione umana, Josei Toda commenta il Gosho di Capodanno. L’ideale è rileggere più volte con attenzione sia il Gosho sia la spiegazione di Toda, sempre come se fosse la prima volta.
«”Sensei, che cosa afferma Nichiren Daishonin a proposito del Capodanno?” chiese Katsu Kiyohara con i suoi modi gentili. La risposta di Toda non si fece attendere: “Tra gli scritti di Nichiren vi è una lettera intitolata Mushimochi gosho (Gosho di Capodanno). In essa il Daishonin espresse il suo augurio a tutti i discepoli nelle epoche a venire. Egli affermò che il Capodanno è un’occasione per approfondire e rinnovare la propria fede. Qualcuno di voi ha con sé il libro del Gosho?”. Hisao Seki aprì la propria borsa di tela ed estrasse la sua copia del testo, per porgerla a Toda. […] [Toda] lo pregò di leggere ad alta voce. […] Seki cominciò a leggere […]. Toda lo fermò e prese a spiegare il significato dell’introduzione: […] “con il primo di gennaio tutto ricomincia. Parlando del primo giorno, dell’inizio del mese e dell’anno, egli in realtà desiderava riferirsi al ciclo dell’universo. Questo in una parola è la jihi o, se volete, la Legge mistica. Il primo di gennaio in genere ognuno ripensa a tutto il corso dell’anno. La terra ruota intorno al sole in trecentosessantacinque giorni: non si tratta di un numero qualunque, ma del funzionamento dell’universo. È una legge, un ritmo preciso”. Toda si sforzava sempre di mettere in evidenza i fondamenti scientifici del vero Buddismo. “La terra è solo uno dei tanti, infiniti pianeti dell’universo e noi esseri umani siamo parte di questo grande sistema. Qualsiasi attività una persona conduca, essa non potrà mai esistere al di fuori del ritmo universale, dato che noi ne siamo parte integrante. Se non siamo capaci di comprendere questo fatto, per quanto strenui possano essere i nostri sforzi, non saremo in grado di realizzare gli obiettivi che ci poniamo. In qualche caso ci troveremo addirittura a muoverci controcorrente. In sostanza, se manchiamo di agire in armonia con il ritmo universale non potremo sperimentare altro che infelicità. Questa legge della natura viene illustrata con chiarezza dagli insegnamenti del Daishonin, muovendo dal punto di vista dell’essere umano. Mano a mano che la comprensione di questa legge progredisce, sarete in grado di capire che voi stessi siete l’universo e che l’universo esiste in voi. Forse avrete sentito parlare di quello studioso che ha definito l’essere umano come un microcosmo. Nella nostra prospettiva non si tratta di una mera teoria, ma di una realtà concreta che possiamo sperimentare. Sembra proprio che sia necessario un giorno come questo per ritornare col pensiero a queste riflessioni; in effetti questo è il giorno in cui la terra termina un moto di rivoluzione e ne incomincia un altro. È del tutto naturale che, in occasione del Capodanno, le persone esprimano i propri desideri e si sentano spiritualmente rinnovate. Le persone rinnovano i propri obiettivi ogni anno, per tutta la vita. Ma è solo conoscendo e praticando la Legge mistica che saranno in grado di vivere in armonia con il ritmo dell’universo. Se le vostre vite non fossero basate sulla pratica buddista, potremmo paragonarle a dei treni che deragliano dai binari. Al contrario, nel momento in cui voi conoscete il Gohonzon, coltivate la vostra fede in esso e recitate Nam-myoho-renge-kyo, senza nemmeno rendervene conto tornate sui binari che rappresentano il ritmo universale. C’è una grande differenza tra le determinazioni espresse da coloro che non hanno fede nel Buddismo e coloro che invece lo praticano, la stessa differenza che passa tra il giorno e la notte, tra l’acqua e il fuoco. Noi siamo in grado di realizzare i nostri obiettivi entro l’anno, ecco perché non ha senso dire “come l’anno scorso”. La signora Omosu probabilmente aveva rinnovato la propria determinazione nella fede, in occasione del Capodanno e Nichiren, apprezzandone la sincerità, la lodò dicendo che avrebbe accresciuto le proprie virtù e sarebbe stata amata da tutti. Continuando a nutrire una fede sincera, vedrete sorgere la felicità nella vostra vita: questa è la promessa contenuta nella parte conclusiva della lettera”» (RU, 3, 9).

La sfortuna viene dalla bocca e ci rovina, la fortuna viene dal cuore e ci fa onore. Il tuo cuore che desidera fare offerte al Sutra del Loto ora, all’inizio del nuovo anno, è come il fiore che spunta dall’albero, come il sandalo che cresce sulle Montagne nevose o come la luna che sorge.

Scrive il presidente Ikeda nella prefazione alle lezioni su L’apertura degli occhi: «I membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il loro coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen-rufu aprendo le pagine del Gosho – cioè degli scritti di Nichiren Daishonin – con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto».
Vi chiedo, adesso che siamo agli inizi del nuovo anno, di decidere con forza di mettere sempre al centro della vostra vita e della vostra attività buddista il Gosho e gli scritti del nostro maestro, il presidente Ikeda. Per realizzare kosen-rufu è urgente fare molto shakubuku, molto di più di quanto immaginiamo: per questo motivo è necessario sviluppare una forte determinazione cercando di avvicinare il nostro cuore a quello di Nichiren Daishonin e del presidente Ikeda. Dovremmo formulare lo stesso “voto” del Budda originale. Scrive sensei: «L’inseparabilità di maestro e discepolo si concretizza quando anche i discepoli abbracciano con pari fermezza lo stesso grande voto e dimostrano la stessa voglia di lottare del loro maestro. Chi segue questo sentiero nella vita sarà in grado di stabilire dentro di sé la stessa condizione di eternità, felicità, vero io e purezza del Budda» (MDG, 2, 344).
Il principio di itai doshin può esser tradotto con “diversi nel corpo, con la stessa mente”, ma deve essere la “stessa mente” del Budda originale: se non guardiamo tutti nella stessa direzione e non condividiamo lo stesso desiderio del Budda originale, non c’è vera unità. Per questo motivo torniamo a mettere il Gosho al centro di ogni nostra iniziativa. È lo stesso Daishonin a chiederci di seguirlo, scrive infatti ne Le spade del bene e del male: «Tutto ciò che ti dico è vero. Secondo il Sutra del Loto, Nichiren è la guida per la difficile strada dell’Illuminazione. Dedicati con tutto il cuore alla fede e raggiungerai il Picco dell’Aquila».
«La fortuna viene dal cuore – afferma il Daishonin in questo Gosho – e ci rende degni di rispetto». Cosa intende Nichiren quando parla del “cuore” e qual è il “cuore di Nichiren? È necessario che noi, suoi discepoli, apriamo gli occhi sul “cuore di Nichiren”.
In ogni istante di vita possiamo manifestare dentro di noi la Buddità o l’Inferno: dipende dal nostro cuore e il “cuore” indica la nostra intera vita, la direzione profonda che imprimiamo alla nostra vita. «Tutti gli individui – scrive il presidente Ikeda – se hanno una fede incrollabile nella Legge mistica, possono sviluppare nel loro corpo di persone comuni uno stato di vita vasto come l’universo». Il Daishonin è stato la prima persona che ha dimostrato con il suo esempio che le persone comuni possono ottenere la Buddità: lo ha fatto a costo della sua vita.
Nel Gosho Lettera a Gijo-Bo (SND, 4, 4), Nichiren Daishonin insegna come far apparire la Buddità citando il brano del Sutra del Loto che recitiamo due volte al giorno: «Desiderano con tutto il cuore vedere il Budda, anche a costo della vita». Sforzarsi di manifestare la natura di Budda senza lesinare la propria vita è fede, è spirito di ricerca. Il potere del Budda originale si manifesta nel cuore di chi lo ricerca sinceramente e di chi lo segue realizzando il suo desiderio senza lesinare la propria vita. Questo è il significato della famosa frase degli Insegnamenti orali: «Se esauriamo in un singolo momento di vita le sofferenze e le tribolazioni di milioni di kalpa, allora momento per momento appariranno in noi i tre corpi del Budda dei quali siamo eternamente dotati. Nam-myoho-renge-kyo non è altro che questa pratica “assidua”» (GZ, 790).
“Non lesinare la vita” significa offrire per kosen-rufu ciò che abbiamo di più caro: la vita stessa. È Nichiren Daishonin che ci rivolge direttamente questo invito, che ci insegna questo atteggiamento nella pratica buddista: «Poiché non c’è cosa più preziosa della vita, se la si dedica a praticare il Buddismo, si ottiene sicuramente la Buddità. Chi è pronto a dare la propria vita, come potrà lesinare altri tesori per la Legge buddista? D’altra parte, chi esita a offrire al Buddismo i propri beni materiali, come potrà dare la vita che ha un valore di gran lunga maggiore? Secondo le regole della società, bisogna ricambiare un grande favore anche a costo della vita» (Lettera da Sado, SND, 4, 73-74).
Aprire gli occhi sul cuore di Nichiren significa aprirli anche sulla sua compassione: «Per quanto riguarda la comprensione del Sutra del Loto – scrive il Daishonin – io ho solo una minima parte delle grandi capacità possedute da T’ien-t’ai e Dengyo. Ma per la mia capacità di sopportare le persecuzioni e per la mia grande compassione credo che li farei vergognare» (SND, 1, 114). Spiega il presidente Ikeda che noi consideriamo Nichiren il Budda dell’Ultimo giorno a causa della sua immensa compassione per tutti gli esseri viventi: compassione significa azione volta a liberare tutte le persone dalla loro sofferenza fondamentale. E questa azione è shakubuku. Josei Toda invitava tutti i membri a seguire l’esempio del Budda: «Miei compagni membri della Soka Gakkai – scriveva – anche noi dobbiamo svolgere quest’opera».
Oggi più che mai, abbiamo l’urgenza di realizzare kosen-rufu, l’obiettivo più caro al Budda e ai suoi discepoli: dobbiamo realizzare la pace sul nostro pianeta aumentando il numero dei Bodhisattva della Terra.
Realizziamo una grande espansione del nostro movimento prendendoci cura dei giovani che rappresentano il nostro futuro. Cerchiamo di lodare sempre gli altri, apprezzando i loro sforzi invece di giudicarli, come scrive il Daishonin nella Vera entità della vita: «Quando uno è lodato dagli altri, sente sorgere in sé la volontà di riuscire a qualunque costo. Tale è il coraggio che deriva dalle parole di lode» (SND, 4, 232).

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