Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Gli scritti di Nichiren Daishonin - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:53

367

Stampa

Gli scritti di Nichiren Daishonin

È stato pubblicato in inglese il secondo volume che completa l’opera di Nichiren Daishonin. Per il prossimo novembre si prevede la pubblicazione del primo volume in italiano

Dimensione del testo AA

È stato pubblicato in inglese il secondo volume che completa l’opera di Nichiren Daishonin. Per il prossimo novembre si prevede la pubblicazione del primo volume in italiano

Il 18 novembre scorso, nell’anniversario della fondazione della Soka Gakkai, è stato pubblicato in lingua inglese il secondo volume degli scritti di Nichiren Daishonin The Writings of Nichiren Daishonin che comprende duecentotrentaquattro Gosho fra cui quattro dei dieci trattati più importanti di Nichiren: Sulla recitazione del Daimoku del Sutra del Loto, Scegliere il cuore del Sutra del Loto, Lettera a Shomoyama e Domande e risposte sull’Oggetto di culto, finora non disponibili in una lingua occidentale. Il progetto editoriale è stato realizzato dal Dipartimento di studio della Soka Gakkai e dal Comitato per la traduzione del Gosho, avvalendosi della consulenza di Burton Watson, professore di Studi asiatici alla Columbia University già traduttore del Sutra del Loto (ed. Esperia) e della Raccolta degli Insegnamenti orali (attualmente in pubblicazione a puntate su Buddismo e società). Con questo secondo volume – il primo aveva visto la luce nel 1999 – ben quattrocentosei scritti di Nichiren Daishonin sono oggi disponibili in lingua inglese.
Entro il prossimo 18 novembre sarà pubblicata l’edizione italiana degli Scritti di Nichiren Daishonin che conterrà i Gosho presenti nel primo volume dei Writings, cioè quelli attualmente già disponibili nell’attuale edizione italiana in otto volumi più il trattato Sui quattro stadi della fede e i cinque stadi della pratica.
La nuova edizione raccoglie i frutti più che ventennali del lavoro di esegesi e ricerca della Soka Gakkai giapponese e della Sgi per avere un testo sempre più storicamente, linguisticamente e dottrinalmente accurato degli scritti di Nichiren.
Una delle novità più consistenti della nuova edizione è l’ordine cronologico che permette di cogliere l’evoluzione della dottrina di Nichiren e l’inscindibile legame con la sua vita dedita alla propagazione di Nam-myoho-renge-kyo fra la gente comune. Un altro passo avanti consiste nell’organicità dell’opera, la congruenza e l’uniformità linguistica in tutto il Gosho di termini e frasi sia del Daishonin che delle varie fonti da lui citate, dal Sutra del Loto alle opere di T’ien-t’ai.
I curatori non si sono limitati alla comparazione della vecchia edizione con quella nuova inglese, ma nel caso di discordanze rilevanti hanno operato un ulteriore confronto con il Gosho Zenshu (raccolta dei Gosho in lingua giapponese) per rendere nella maniera più esaustiva possibile gli scritti di Nichiren Daishonin. Questo lavoro, basato su un costante dialogo fra traduttori in Italia dall’inglese e dal giapponese, con il supporto dei traduttori dei Writings e “illuminato” dalle recenti spiegazioni di Daisaku Ikeda su L’apertura degli occhi e Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza ha permesso di portare alla luce nuovi strati di profondità e significato nelle lettere che Nichiren scriveva ai suoi discepoli. Per mettere a disposizione di tutti queste “scoperte”, la nuova edizione italiana sarà perciò corredata, oltre che da un ricco glossario e varie appendici, da una serie di note aggiuntive rispetto all’edizione inglese che riporteranno la traduzione letterale di varie espressioni giapponesi in modo da offrire uno strumento in più a chi desideri un maggiore approfondimento.
Marialuisa Cellerino e Alberto Forni

• • •

La parola alle donne: due giorni di attività al femminile

L’appuntamento ligure del 25 e 26 novembre è stato l’ultimo di una serie di incontri organizzati dalle responsabili nazionali delle Divisioni donne e giovani donne nell’arco del 2006.

I due giorni dedicati alla Liguria – attraversata generosamente da Levante a Ponente – sono stati una bella opportunità per tutte di studiare, conoscersi e approfondire i legami tra le persone.
Le riunioni si sono svolte, oltre che nel capoluogo genovese, a Ceriale per le donne e le giovani donne del Ponente, e a Castelnuovo Magra per quelle del Levante ligure.
Ogni incontro si è aperto con la proiezione del video del presidente Ikeda, occasione mensile che consente di approfondire la relazione con il nostro maestro. La Divisione giovani donne, rappresentata da Valentina Nannini, Karin Sarnacchiaro, Alessia Viale e Aurora Capellano, ha espresso il proprio impegno a rinsaldare i legami con la Divisione donne, come è stato loro consigliato durante l’ultimo corso in Giappone. A questo proposito è stata sottolineata l’importanza del dialogo e dello scambio tra le due divisioni, per crescere insieme e sostenersi nell’attività e nella realizzazione dello shakubuku.
Alla riunione di Castelnuovo Magra si è parlato del significato della pratica per gli altri, che consiste innanzitutto nel riconoscere il valore intrinseco di ogni persona e nel condividere la gioia che deriva dalla pratica buddista. Insegnare Gongyo ai principianti, trasmettere loro le basi fondamentali della pratica buddista, significa dare a ognuno la possibilità di trasformare il proprio karma, di manifestare la propria Buddità e diventare più felice. Praticare per gli altri, inoltre, vuol dire sostenere e incoraggiare i nostri compagni di fede, soprattutto nei momenti di difficoltà. L’attività buddista, quando parte da una decisione profonda, ci aiuta a compiere la nostra rivoluzione umana e ci alleggerisce la vita rendendola più gioiosa e piena di gratitudine.
È importante che ciascuno sia consapevole del legame che unisce tutti gli esseri viventi. La pratica buddista è un cammino verso qualcosa di più grande dei nostri problemi contingenti, e lo studio costante del Buddismo è un ottimo strumento per approfondire la nostra fede e risvegliarci alla realtà fondamentale da sempre inerente alla vita, ma spesso offuscata dall’oscurità fondamentale.
Sul tema dell’unità ha parlato Asa Nakajima, vicedirettore e responsabile nazionale della Divisione donne, sottolineando la naturale corrispondenza tra itai doshin e kosen-rufu: creare unità è il vero e più profondo significato di kosen-rufu, ha ribadito. L’unità basata sul rispetto della diversità si realizza naturalmente quando approfondiamo il legame con il nostro maestro, il presidente Ikeda. Questo ci consente di affrontare ogni sfida, ogni difficoltà con lo spirito di non arrendersi mai. Ciò che conta è come viviamo momento per momento le nostre attività quotidiane, contrastando le nostre tendenze negative. Un cuore che non si rassegna è un cuore che lotta per trasformare ogni difficoltà in un’occasione di crescita. La fede è la forza motrice, fonte di inesauribile speranza.
Infine, al Centro culturale di Genova, Barbara Patrone, vice responsabile della Divisione donne dell’Area ligure, ha spiegato il significato dello zaimu nei termini di offerta alla Legge e di possibilità concreta di ampliare la propria prospettiva esistenziale. Un cuore che offre sinceramente, ha aggiunto, raggiunge direttamente il Gohonzon e accelera il processo di trasformazione del karma. Come membri della Soka Gakkai, inoltre, con le nostre offerte, facciamo vivere la nostra organizzazione e sosteniamo il movimento di kosen-rufu in Italia.
Marinella Giangreco e Antonella Mastrorilli

• • •

Piccoli gioielli del futuro

Al Centro culturale di Milano genitori, educatori e bambini hanno animato una domenica sotto le feste.

A prima vista sarebbe potuta sembrare una semplice recita di Natale, invece era una recita per kosen-rufu. È stato così che i bambini si sono rivelati i veri protagonisti dell’attività che ha avuto luogo lo scorso 10 dicembre, di fronte a un centinaio di persone, al Centro culturale di Milano. Intitolato “Bambini, genitori, educatori rendono omaggio alla Soka Gakkai” l’incontro è stato organizzato appunto dal gruppo genitori-educatori in collaborazione col gruppo Futuro, il cui scopo è quello di avvicinare i più piccoli all’insegnamento del Buddismo di Nichiren Daishonin tramite il gioco, la recita e l’arte in generale.
«Desideriamo rendere omaggio alla nostra organizzazione facendola conoscere a chi ancora non la conosce, il nostro desiderio è diventare educatori di valore e rendere i bambini felici», con queste parole Marita Bombardieri ha introdotto la prima parte della riunione, dedicata alle “riflessioni sui fondatori delle scuole Soka e sull’educazione”. Le riflessioni sono state esposte da alcune donne che hanno introdotto le figure di Makiguchi, Toda e Ikeda, tracciato un profilo delle scuole Soka e del modello pedagogico da loro proposto, esaminato alcune delle caratteristiche indispensabili per ogni educatore. Ciascun intervento è stato sottolineato da brevi intermezzi musicali del giovane Adam, che ha suonato il flauto traverso.
La seconda parte dell’incontro è stato invece dedicato alla rappresentazione de La gemma nel vestito, storia che appare nel Sutra del Loto e il cui significato ultimo è quello che ognuno di noi possiede all’interno, ma nascosto, un gioiello d’inestimabile valore. Con l’aiuto di sceneggiatori e musicisti, e grazie soprattutto alle tante prove effettuate, la recita è stata un successo e alla fine è stato proprio uno dei giovani “attori” a prendersi la responsabilità di chiudere la riunione con tre Nam-myoho-renge-kyo.
Ma i bambini hanno fatto anche altro, come uno striscione realizzato nei tre colori distintivi della Sgi – blu, giallo e rosso – in maniera inusuale: cioè calpestando il tessuto coi piedi colorati di vernice. Loro di sicuro si saranno divertiti molto… noi non avremmo voluto essere nei panni dei rispettivi genitori.
Alberto Forni

• • •

Il secondo volume dei commenti di Ikeda al Gosho

La raccolta di frasi di Gosho con brevi commenti di Daisaku Ikeda si arricchisce di un secondo volume, Il Gosho e le basi della fede, che viene presentato al pubblico sull’onda del successo riscontrato dal primo della serie, Il Gosho e la vita quotidiana.
Il Gosho e le basi della fede affronta gli aspetti fondamentali della pratica buddista insegnata da Nichiren Daishonin e rappresenta un utile punto di riferimento per coltivare una fede profonda e ricca di motivazioni. Saggezza e compassione, non retrocedere mai nella fede, l’importanza del cuore, sono alcuni dei temi intorno ai quali vengono articolati i contenuti.
Il terzo volume della serie, Il Gosho e la missione di kosen-rufu, verrà pubblicato a maggio del 2007 e completerà l’edizione italiana dell’opera.
I materiali contenuti nei tre volumi, organizzati su base tematica, provengono da discorsi e interventi di Daisaku Ikeda riferiti agli anni 1986-2000.
Nel corso dei prossimi due anni Esperia intende proseguire nel lavoro di riorganizzazione del materiale relativo agli anni 2001-2006, che verrà pubblicato in una nuova edizione aggiornata dei tre volumi.

• • •

Il venerdì dei segni

È nata una nuova iniziativa: a Firenze le riunioni di studio per sordi.

Ogni primo venerdì del mese si ha la possibilità di partecipare a una riunione del tutto particolare al Centro culturale di Firenze. A novembre 2006 è partita l’iniziativa di tenere mensilmente la riunione di studio dedicata ai praticanti sordi che desiderano conoscere e approfondire gli insegnamenti di Nichiren Daishonin. I membri del Dipartimento di studio sono assistiti dagli interpreti della Lis (Lingua dei Segni Italiana). Il significato del discorso si materializza, prende corpo nelle mani e nell’aria e colpisce dritto dritto gli occhi e il cuore. In presenza di una traduzione simultanea dei segni il livello d’attenzione è sempre molto alto, e ciò aiuta ad allontanare l’illusione di aver compreso un concetto semplicemente perché lo si è sentito. Alla base di tutto c’è sempre la determinazione, il desiderio di comunicare, di andare oltre quella barriera che sta fra il mondo sonoro e il silenzio. Facendo Gongyo con i sordi il principio di itai doshin (diversi corpi, stessa mente) diventa ancora più tangibile, e ancora di più si percepisce Nam-myoho-renge-kyo come un linguaggio universale. Una preghiera senza limiti che ci fa riscoprire e mantenere la felicità qui e ora, esattamente così come siamo.
Marco Postiglione, che ha tenuto la lezione del 3 dicembre, sottolinea questo punto e, a proposito della possibilità di “purificare i cinque sensi”, mette in evidenza il beneficio di cui godono i sordi. «Ho un cognato sordo e praticando con lui ho imparato molte cose. Ho notato che il problema della sordità cela un grande beneficio: l’attenzione profonda verso l’altro e il mondo circostante. Le persone che ci sentono hanno maggiore difficoltà di concentrazione e spesso sono così distratte che non riescono a percepire l’essenza delle cose, o comunque ci impiegano più tempo». I sordi sono in grado di eliminare il superfluo e di cogliere prima il vero, il significato profondo della realtà. Quando uno dei cinque sensi è carente, gli altri lo compensano sfruttando tutto il loro potenziale. Nel caso specifico della comunicazione con i sordi si è sviluppata un’altra forma di linguaggio, il linguaggio dei segni. «In ambito buddista ci sono dei termini che stanno aspettando dei segni», dice Marina Bellanti di Lucca, una delle interpreti. Generalmente per i termini buddisti si usa l’alfabeto, ma è curioso assistere all’improvvisazione di alcuni termini come “illuminato”, tradotto con il segno di “risvegliato” (occhi spalancati e rivolti verso l’alto insieme agli indici delle mani). Fra sordi buddisti esiste anche un gergo locale: per indicare il presidente Ikeda, per esempio, è stato coniato il segno delle guance pizzicate, perché lui ha le “guanciotte”.
Fare Daimoku con i sordi è stata un’esperienza indimenticabile anche per me. Ho avuto la sensazione di essere sostenuta da un coro a più voci, come se nella sala ci fosse un organo gigantesco e ognuno emettesse una nota differente con una musicalità che riprendeva quella del compagno. È proprio vero: il Daimoku annulla qualsiasi differenza.
Maria Paparazzo

• • •

Un evento di sostanza

La mostra I semi del cambiamento esposta a Manduria

Avrebbe dovuto chiudere dopo una settimana esatta, cioè il 26 novembre, ma per accontentare tutte le richieste è rimasta aperta un giorno in più. Si è dunque rivelata un successo la mostra fotografica e documentaria I semi del cambiamento, tenutasi nel suggestivo Palazzo delle Servite di Manduria (TA) con il patrocinio dello stesso comune. L’affluenza è stata costante fin dal primo giorno, quando si sono registrate oltre cinquecento presenze. Nel giorno dell’inaugurazione si è ribadito il concetto che siamo tutti parte di un’unica famiglia umana, e che, se vogliamo realizzare una società più giusta, dobbiamo cambiare la nostra, personale, relazione con la vita e rivalutare le nostre priorità. Un vivo e sincero interesse hanno poi dimostrato il sindaco di Manduria, Francesco Massaro e la giornalista e scrittrice Bianca Trani. Il primo cittadino, con una vera e propria dichiarazione d’intenti, ha dichiarato apertamente il suo impegno a far agire nella comunità i principi della Carta della Terra, a collaborare con le istituzioni scolastiche e formative del territorio, a educare i giovani sia alla tutela ambientale che alla tolleranza etnico religiosa. Insomma, un evento significativo per Manduria anzi, come l’ha definito lo stesso sindaco: «Un evento di sostanza».
Giovanni Schinaia

• • •

Una rete di relazioni armoniose

Ad Albugnano si è tenuto un convegno con rappresentanti del mondo economico, scientifico, politico e religioso per progettare uno sviluppo sostenibile.

Dal 20 al 22 ottobre si è svolto presso Albugnano (AT) l’incontro internazionale della Rete per il dopo-sviluppo, dal titolo “Verso una nuova terra e una nuova bellezza, fra ecologia, antropologia, filosofia, sociologia, teologia ed economia. Tre giornate di riflessione su un nuovo equilibrio tra uomo e natura”. L’incontro è stato organizzato dall’associazione “Terra, boschi, gente e memorie”, dall’Ager – agenzia internazionale per la protezione dei paesaggi bioculturali e per la nuova ruralità, dall’Associazione per la decrescita, Rocade-Réseau des objecteurs de croissance pour l’après-développement.
Il convegno ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo economico, scientifico, politico e religioso intervenuti per discutere sulla possibilità di ridefinire il concetto di ricchezza dell’individuo e della società ai fini di uno sviluppo armonico e sostenibile. L’intervento dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stato molto apprezzato in quanto imperniato sul concetto di engi, che spiega la completa interrelazione fra tutte le cose dell’universo riuscendo a superare la dicotomia uomo-ambiente. Inoltre l’intervento è stato rivolto a incoraggiare i partecipanti a credere nella possibilità di trasformazione della società a partire dalla trasformazione individuale, mostrando come l’esempio stesso della crescita della Soka Gakkai sia la dimostrazione che la vittoria sta nel credere fermamente nelle proprie idee senza farsi mai scoraggiare.
Guido Giordano

• • •

In prima linea per kosen-rufu

I dipendenti dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e della Creacommercio che lavorano presso le sedi di Milano, Firenze, Livorno e Roma si sono riuniti il 18 dicembre scorso presso il Centro culturale della capitale.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata