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Gli scherzi della vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:22

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    Gli scherzi della vita

    Trovarsi responsabile del gruppo che qualche tempo prima lei stessa aveva proposto di sciogliere, è stata l’occasione per rivedere alcune convinzioni, come quella che un gruppo piccolissimo fosse destinato a sciogliersi. A distanza di due anni proprio il gruppo Acquaviva si è scisso in due nuove realtà

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    Trovarsi responsabile del gruppo che qualche tempo prima lei stessa aveva proposto di sciogliere, è stata l’occasione per rivedere alcune convinzioni, come quella che un gruppo piccolissimo fosse destinato a sciogliersi. A distanza di due anni proprio il gruppo Acquaviva si è scisso in due nuove realtà

    La riunione di discussione per me è sempre stata, sin dalla prima volta che vi partecipai, nel 1998, una “botta” di gioia, energia e speranza. Dopo circa un anno da quando avevo ricevuto il Gohonzon mi fu proposta la responsabilità di un gruppo. Nonostante il senso di inadeguatezza che provavo e le difficoltà economiche e familiari che vivevo, sentii che si trattava dell’occasione per compiere un ulteriore passo avanti nella mia rivoluzione umana. Studiavo assiduamente il Gosho Felicità in questo mondo e nei momenti più bui pensavo alle parole di Daisaku Ikeda che mi incoraggiava a considerare ogni avvenimento come un’opportunità. Ogni esperienza fatta nell’attività buddista (e in livelli di responsabilità differenti) si rifletteva in tutto il resto: imparavo a prendermi cura degli altri e la mia vita si apriva. Infatti, per la prima volta imparai a vedere il mio valore come donna, moglie e madre e la cosa per me fantastica fu che anche gli altri iniziarono a riconoscerlo.
    In seguito a una riorganizzazione, tornai a fare attività in un gruppo, guarda caso proprio lo stesso che un po’ di tempo prima avevo suggerito di sciogliere perché all’epoca era composto solo da tre persone, tra cui Giuliana, alla quale proprio quest’idea non piaceva. Mi ritrovai in una situazione che non avevo risolto fino in fondo per mancanza di fiducia e coraggio in me stessa, un leit motiv della mia vita. Accettai la sfida con me stessa e decisi di impegnarmi per la crescita del gruppo Acquaviva.
    Alla prima riunione, era luglio 2008, ci ritrovammo in tre. A quella seguente le cose andarono anche peggio ma fui incoraggiata a non mollare e poco dopo mi fu affiancato un giovane, Matteo. Per tutto il mese di agosto Giuliana e io recitammo Daimoku la mattina presto con lo scopo di accogliere nuovamente tutti i membri che si erano allontanati e far crescere il nostro gruppo. I nostri obiettivi diventarono sempre più chiari: entro dicembre tenere riunioni gioiose accogliendo sempre nuovi ospiti, fra cui molti giovani. Con lo stesso amore che rivolgevo alla mia famiglia o a me stessa, curavo insieme agli altri la preparazione dei meeting: dalle esperienze agli argomenti proposti. Giuliana, Matteo e io non abbiamo mai smesso di recitare insieme ogni mattina prima di andare al lavoro. È stato entusiasmante.
    Cominciarono subito a praticare tre giovani e un uomo e, a ottobre, alla riunione eravamo sedici. Lo scorso febbraio abbiamo diviso il gruppo dato che ormai a ogni incontro si raggiungevano quasi le trenta presenze e ci siamo messi lo scopo di diventare presto un settore. Fare attività con gioia, lottando al fianco delle persone in difficoltà, ci permette di vivere ogni giorno con una grande energia.
    In occasione del 16 marzo avevo rinnovato a sensei la mia decisione di sostenere i giovani: mia figlia ha partecipato alla riunione della Divisione giovani e ha cominciato a praticare.
    Ringrazio tutti i compagni di fede che hanno lottato con me per far crescere un gruppo che era allo sbaraglio. Insieme abbiamo creduto nella possibilità di trasformare l’impossibile in possibile, oltre le capacità personali, basandoci solo sul Daimoku e sulla fede.

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