All’inizio di questo nuovo anno decidiamo di creare un profondo cambiamento a partire da noi stessi, dalla nostra nuova rivoluzione umana. È importante agire là dove ci troviamo, nel nostro quartiere, nella nostra comunità, scavando proprio “sotto i nostri piedi”
Il primo gennaio c’è stata l’apertura del Centro culturale Ikeda di Milano per la pace, grazie al presidente Ikeda e al contributo di tutti i membri italiani.
È una grande gioia per tutti noi. Vi ringrazio dal profondo del cuore!
Nel messaggio di Capodanno sensei scrive: «È iniziata una nuova era di kosen-rufu nel mondo, in cui espandere la nostra rete umanistica per la pace, il benessere della società e la felicità di tutta l’umanità. Ai miei ammirevoli compagni membri e a tutti i nostri preziosi amici in ogni parte del mondo, dichiaro: impegniamoci insieme ancora una volta in questo nuovo anno, con incrollabile salute e vigore, vitalità e giovinezza, armonia e amicizia!».
In occasione di questa nuova partenza, di cui tutti siamo protagonisti, vorrei che ciascuno comprendesse che siamo nati per gioire della vita, per essere felici, non per soffrire. Tutti desideriamo essere felici, anche se ci sembra impossibile e ci sentiamo spesso senza via d’uscita; ma se decidiamo, se ci crediamo veramente, riusciremo a creare una condizione di felicità assoluta, a prescindere dalle circostanze. L’importante è aver chiaro ciò che vogliamo realizzare. Ad esempio, nel tiro con l’arco, si ottiene un risultato molto diverso se lanciamo una freccia puntando verso il cielo, o verso un bersaglio preciso e chiaro.
Il nostro obiettivo è kosen-rufu, realizzare la felicità e la pace per tutti: questo è il punto fondamentale.
Ora è il momento di fare il nostro hosshaku kempon (abbandonare il transitorio e rivelare l’originale), di risvegliarci alla nostra vera identità di Bodhisattva della Terra, di comprendere perché siamo qui, qual è lo scopo della nostra vita, qual è la nostra missione; e portare avanti questa pratica coraggiosa nella vita reale di ogni giorno. Ciò significa vivere con la consapevolezza che siamo nati per realizzare la felicità di tutti. Il punto è se davvero riusciamo a desiderare la felicità degli altri quanto la nostra: allora veramente la nostra vita cambia.
All’inizio di questo nuovo anno decidiamo di creare un profondo cambiamento a partire da noi stessi, dalla nostra nuova rivoluzione umana. È importante agire là dove ci troviamo, nel nostro quartiere, nella nostra comunità, scavando proprio “sotto i nostri piedi”.
Riguardo alle attività del 2014, basiamoci sui tre punti indicati dalla SGI:
• Aumentare il numero dei nuovi fedeli, tramite lo shakubuku, con il desiderio che tutti siamo felici.
• Aumentare il numero dei membri attivi attraverso incontri personali, visite a casa e incoraggiamenti.
• Aumentare il numero dei ragazzi della Divisione futuro trasmettendo loro lo spirito originale della Soka Gakkai.
Per realizzare questi obiettivi è necessario migliorare noi stessi, approfondendo la fede giorno dopo giorno.
In particolare, come Soka Gakkai italiana, rinnoviamo ancora una volta l’obiettivo di realizzare almeno due nuovi membri in ogni gruppo, di cui almeno uno della Divisione giovani.
Prendendoci cura di ogni singola persona, facciamo in modo che tutti siano felici e che i nuovi membri possano coltivare lo spirito dell’offerta partecipando allo zaimu e possano abbonarsi alle nostre riviste per approfondire la fede, la pratica e lo studio.
Cerchiamo anche di diminuire il numero delle riunioni dei responsabili, almeno dell’80%, per avere più tempo per incontrare i membri, creare legami umani e allargare la cerchia delle nostre amicizie.
Inoltre, come annunciato dal presidente Harada durante la riunione generale dei responsabili, lo scorso novembre, realizziamo ognuno “dieci nuovi veri amici”, persone che non praticano, ma con le quali costruire un’amicizia profonda e condividere la visione della vita. Tutti stiamo soffrendo per le stesse difficoltà, tutti stiamo cercando una via d’uscita per risolvere i problemi della nostra epoca. È fondamentale stabilire relazioni di fiducia e comprensione reciproca allargando sempre più il flusso delle persone che conoscono e comprendono il nostro movimento per la pace.