Superare paure e indecisioni nell’affrontare un esame di Buddismo può insegnare qualcosa che va oltre la prova stessa: non arrendersi e non rinunciare di fronte alle sfide che la vita ci propone. Questa, in sintesi, la risposta di Daisaku Ikeda tratta da Shidoshu, una raccolta di consigli edita dal Seikyo Shimbun
Vorrei dare il primo esame e diventare membro di studio, ma dato che, a suo tempo, non ho potuto terminare gli studi, penso di non essere in grado di prepararmi e rispondere correttamente alle domande.
La nostra fede consiste nel trasformare l’impossibile in possibile. Quando una persona decide veramente, deve andare fino in fondo senza lamentarsi. Sentirsi inferiori agli altri, per esempio, ci porta a non realizzare i nostri obiettivi. Conosco una responsabile della Divisione donne che non ha frequentato nemmeno le scuole elementari e a causa del suo analfabetismo non aveva mai fatto l’esame per diventare membro di studio, però aveva una fede forte. Così, una volta la incoraggiai a sfidarsi e a sostenere l’esame. Lei seguì il mio consiglio e prese una grande decisione: da quel momento cominciò a studiare con tutte le sue forze, imparando prima di tutto a leggere e a scrivere. Oggi ha superato tutti gli esami fino al quarto livello, è in grado di leggere il Gosho senza problemi [il Gosho è scritto nella lingua giapponese del 1200 e la sua lettura è particolarmente difficile per chi non abbia avuto una sufficiente formazione scolastica, n.d.r.] e ha accettato di assumersi una responsabilità ancora più grande all’interno della Divisione donne. Eppure, non è andata mai a scuola! Io stesso mi sono meravigliato per l’imponenza della sua rivoluzione umana, una prova concreta straordinaria da parte di una donna che all’inizio aveva completamente rinunciato perché si sentiva incapace di affrontare l’esame. Però ha deciso! Ha recitato Daimoku e alla fine ha superato il suo impedimento realizzando una vittoria ancora più grande. Ha anche scoperto di avere una calligrafia bellissima, meglio di una giovane laureata. Continuare a rivoluzionare se stessi come ha fatto questa signora: proprio questo è l’obiettivo della pratica e il fondamento della nostra fede. Non bisogna mai fermarsi all’idea di essere incapaci, altrimenti non si potrà mai compiere la propria rivoluzione umana. Avanzare, crescere, ancora e ancora, sviluppando forza e capacità: questa è la rivoluzione umana. Lei non deve assolutamente rinunciare a realizzare un suo desiderio, così potrà manifestare una sicura prova concreta. Rinunciare è un modo di pensare che appartiene a un’altra pratica legata al Piccolo veicolo che insegnava la rinuncia ai desideri. Secondo questo tipo di Buddismo, solo poche persone, dopo innumerevoli rinunce potevano riuscire a liberarsi dai desideri. È una visione che non appartiene al Sutra del Loto e avrà come effetto la rassegnazione anziché la Buddità. Dal momento che lei pratica e ha fede nel Gohonzon dovrebbe avere una grande fiducia nelle sue capacità e non dovrebbe mai sentirsi inferiore a nessuno, nemmeno nello studio in cui, con un giusto atteggiamento, potrà ottenere risultati anche superiori a quelli di una persona laureata. Noi per fortuna abbiamo questo Gohonzon meraviglioso che ci consente di esprimere la forza e la fiducia di cui abbiamo bisogno, perciò ci creda con coraggio e avanzi colma di speranza.