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Giovani, non ci sono muri impossibili davanti a voi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:36

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Giovani, non ci sono muri impossibili davanti a voi

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Grandi leader di kosen-rufu,
voi tutti,
realizzate con gioia e determinazione
l’espansione del movimento Soka nel mondo.

I giovani sono un’alba di speranza. Con il loro splendore possono dissolvere ogni oscurità.
I giovani sono una preziosa spada di giustizia. Possono sconfiggere con forza ogni malvagità.
I giovani sono un emblema di vittoria. Possono vincere con sicurezza qualsiasi battaglia, anche la più difficile.

La Soka Gakkai è animata dalla passione e dall’energia di giovani di questo tipo. Questa è la sua forza.
Michail Gorbaciov, ex presidente dell’Unione Sovietica, ebbe un ruolo determinante nel crollo del Muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, che aveva separato i blocchi orientale e occidentale. In occasione del ventesimo anniversario della caduta del Muro, riferendosi a un nuovo muro rappresentato dalla crisi climatica, ha esclamato: «Abbattete questo muro! Non possiamo sottrarci al richiamo della storia».
Quando rividi Gorbaciov nel dicembre dell’anno scorso, parlammo del nostro comune desiderio di infondere nell’animo di tutti i giovani del mondo la coraggiosa convinzione che “è assolutamente possibile abbattere qualsiasi muro”.
Nella vita individuale e nella società incontriamo inevitabilmente delle barriere che ostacolano il nostro cammino. Per oltrepassarle, dobbiamo fare “passi da gigante” nella nostra crescita, dobbiamo diventare forti.
Rivolgendosi a chi sta attraversando la propria giovinezza, periodo della vita colmo di preoccupazioni e difficoltà, il filosofo svizzero Carl Hilty (1833-1909) suggerì di adottare il motto: «Abbattete il muro davanti a voi!». Più il muro di difficoltà e sofferenze è spesso, più ci dovremmo sforzare di sviluppare la nostra forza e il nostro potere interiore per riuscire ad abbatterlo. Tale processo non è altro che la rivoluzione umana.
Nichiren Daishonin, ai tempi della persecuzione di Atsuhara, scrisse parole severe all’allora ventunenne Nanjo Tokimitsu: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto […]. Poiché la morte è la stessa in entrambi i casi, dovresti essere disposto a offrire la tua vita per il Sutra del Loto. Pensa a questa offerta come a una goccia di rugiada che si unisce di nuovo al grande mare, o come a un granello di polvere che ritorna alla terra» (La Porta del Drago, RSND, 1, 891).
Il “grande voto”, ovvero il voto di realizzare kosen-rufu, è la nobile missione di propagare ampiamente la Legge mistica. Rappresenta ugualmente il grande voto di adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, una grande impresa che consiste nell’edificare e difendere la “fortezza della felicità” della gente.
Per adempiere questo voto bisogna impegnarsi anima e corpo e sfidarsi coraggiosamente e fino in fondo nelle proprie battaglie. Solo così potremo rompere il guscio del nostro “piccolo io” e sviluppare uno stato vitale immenso, illimitato come l’oceano e solido come la terra. Questa è soprattutto la strada per condurre una giovinezza che risplende di infinite vittorie, proprio come ci ha mostrato il Daishonin.
La forza fondamentale che ci rende capaci di abbattere tali muri scaturisce dalla fede basata sulla relazione tra maestro e discepolo. Nel tredicesimo capitolo del Sutra del Loto “Esortazione alla devozione” i bodhisattva promettono al loro maestro Shakyamuni di lottare contro i tre potenti nemici che ostacolano il progresso di kosen-rufu e di non cedere per nessuna ragione all’oppressione esercitata da queste potenze arroganti che disprezzano gli esseri umani: «Noi, fidandoci rispettosamente del Budda, indosseremo l’armatura della perseveranza» (SDL, 254).
Tsunesaburo Makiguchi, il primo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, il secondo presidente e io stesso, il loro vero discepolo e terzo presidente, abbiamo indossato “l’armatura della perseveranza” e continuato instancabilmente a lottare contro i tre potenti nemici. Allo scopo di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, e dunque di realizzare il grande ideale della pace e della felicità di tutta l’umanità, abbiamo abbattuto una dopo l’altra le barriere di malvagità e falsità, praticando in perfetto accordo con l’insegnamento del Daishonin che dice: «attaccando prima una scuola e poi l’altra» (La pratica dell’insegnamento del Budda, RSND, 1, 383).
Mi torna alla memoria l’energico appello che ci lanciò il maestro Toda: «Giovani della Soka Gakkai, che studiate la più nobile filosofia dell’umanità e agite per la felicità delle persone, qualunque sia il vostro interlocutore, manifestate e difendete con orgoglio e fierezza le vostre convinzioni».
Il movimento dei giovani della SGI votati alla giusta causa di kosen-rufu, ora diffuso in 192 paesi, ha ottenuto le seguenti parole di lode da parte di un’autorevole personalità brasiliana: «Finché ci saranno giovani così lodevoli come quelli della Soka Gakkai sarà possibile cambiare non solo un paese, ma il mondo intero».
Il grande poeta latino-americano Rubén Darío (1867-1916) ha scritto: «Anche se dovessimo essere colpiti e tormentati dalle avversità, in noi pulsa la traboccante energia dell’universo».
Noi abbracciamo la Legge mistica, la legge fondamentale che muove l’universo intero. Per questo non dobbiamo lasciarci sconfiggere da nessun muro di avversità; anzi affrontare tali muri ci permetterà di manifestare il potere immenso inerente alla nostra vita. Proprio come ci insegna il Daishonin: «Sono […] i potenti nemici, coloro che aiutano una persona a progredire» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 685).
Il presidente Toda ha dichiarato: «Giovani, non abbiate paura! Determinate di realizzare a ogni costo ciò che avete deciso! Questo spirito appassionato che maturate nella vostra fede vi farà riportare strabilianti ed “esplosive” vittorie».
Il mese di luglio, in cui si celebra l’anniversario della fondazione delle Divisioni giovani uomini e giovani donne [ripettivamente l’11 e il 19 del 1951 in Giappone, n.d.r.], è anche il mese in cui il Daishonin consegnò alle autorità dell’epoca il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (RSND, 1, 6).
Nobili compagni di fede, abbattiamo i muri degli ostacoli dedicandoci tutti insieme, con spirito giovane e dinamico, a dialoghi e azioni per kosen-rufu, e inauguriamo vittoriosamente la nuova epoca Soka!

Vivi una vita
di eterne battaglie e trionfi,
come un sovrano vittorioso,
senza alcun rimpianto.

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