Spero che ognuna di voi, mie care amiche, dispieghi le ali della speranza illimitata volteggiando libera nel cielo azzurro dei suoi sogni! Continuate a volare gioiose attraverso le stagioni della vita, con un cuore che non si lascia mai sconfiggere!
Durante l’inverno la neve ha ricoperto abbondantemente le zone settentrionali e costiere del Giappone e, a partire da questa settimana, si sono verificate intense nevicate anche sulla pianura del Kanto. Ciò mi rammenta i grandi sforzi di coloro che vivono nelle regioni del Nord. Recito costantemente Daimoku insieme a mia moglie affinché i nostri preziosi amici, a partire dai “re e regine senza corona” che consegnano il quotidiano Seikyo, non abbiano alcun tipo di incidente e godano di buona salute. Nichiren Daishonin lodò così il cuore sincero del suo discepolo Nanjo Tokimitsu, che si dedicò totalmente al Buddismo aprendosi un varco nelle strade ammantate di neve, dicendo: «Proprio mentre mi sentivo abbandonato e pensavo che, se non venivano gli amici, chi mai sarebbe venuto a trovarmi…» (RSND, 2, 760).
Il Daishonin vede chiaramente la dedizione e gli sforzi della famiglia Soka.
Felici e a proprio agio
Le voci gioiose delle giovani donne annunciano l’alba della speranza in grado di rivitalizzare tutti coloro che le circondano. Il loro impegno nello studio, diligente e sincero, è il sole della saggezza che illumina la società con la luce della filosofia. Inoltre, la vivace rete delle giovani donne costituisce la vasta terra di pace che fa sbocciare fiori di felicità in tutto il mondo e nel futuro.
In questo periodo, in ogni zona del paese si stanno svolgendo le riunioni delle giovani donne.
Quanto sono coraggiose e degne di lode le giovani donne dell’Ikeda Kayo-kai che fin dall’inizio dell’anno stanno incoraggiando i propri amici e compagni di fede impegnandosi al massimo con saggezza, e pregano con il desiderio che diventino felici.
Sono infinitamente grato anche alle madri del Gruppo donne che dietro le quinte stanno sostenendo e vegliando sulle giovani donne. Ogni giorno mia moglie e io osserviamo felici questa gioiosa alleanza di donne e giovani donne unite, e preghiamo per il loro successo.
Le persone vengono attratte da un’atmosfera amichevole e piena di gioia. Non c’è alcun bisogno di essere formali. L’importante è trasmettere lo splendore della nostra personalità lucidata dalla fede e il calore pieno di incoraggiamento della Gakkai, con il comportamento naturale di cui siamo eternamente dotati.
Una volta una responsabile delle giovani donne mi chiese in che modo trasmettere lo spirito della Gakkai a un’amica da poco divenuta membro. Risposi: «Non è necessario preoccuparsi troppo. È sufficiente trasmetterle la fede un passo alla volta, attraverso il comportamento quotidiano. Rivolgiti a lei in modo naturale, così come sei, come una buona amica con più esperienza nella fede. La cosa più importante è sviluppare la saggezza intuitiva che scaturisce dalla nostra pratica della filosofia umanistica, che ci mette in grado di comprendere il cuore dell’altra persona e di parlarle nel modo più appropriato al momento e alla situazione».
Questo è un punto che abbiamo tenuto sempre a mente, mia moglie e io, nel primo periodo del nostro matrimonio.
Tra i membri di cui ero responsabile vi erano persone che erano entrate da poco nell’organizzazione e non conoscevano bene il mio maestro, Josei Toda. A volte li invitavo a casa nostra e offrivo loro del riso al curry dicendo: «È stato il presidente Toda a insegnarmi la ricetta…».
Altre volte li invitavo a prendere dei libri di Goethe o di Tolstoj dagli scaffali, e raccontavo loro di come avessi appreso l’umanesimo grazie al mio maestro.
Ricordo con nostalgia che a volte, sulla via del ritorno a casa, dopo le attività della Gakkai mi fermavo con i miei compagni alle terme o a mangiare ramen [tipico piatto giapponese, n.d.t.] presso i chioschi ambulanti.
Essendo un giovane sincero entravo in contatto con gli amici in modo spontaneo e naturale, cercando di cogliere la parte più intima e profonda del loro cuore, e comunicavo loro i miei pensieri e i miei sentimenti nei confronti del mio maestro e della Gakkai.
Se determiniamo profondamente e continuiamo a pregare per il progresso di kosen-rufu e la felicità dei compagni di fede, ogni nostro sforzo diventerà senza dubbio uno stimolo nella fede e una fonte di ispirazione per le altre persone.
Dialogare insieme, condividere la gioia; trascorrere insieme momenti significativi, lottare insieme e vincere insieme; queste esperienze positive, fonte di felicità e buona fortuna, sono la base che sostiene la nostra vita.
Nel Gosho si legge: «Questo resterà il solo ricordo della tua vita presente in questo mondo umano» (RSND, 1, 58), e ancora: «Potrà mai esserci una storia meravigliosa come la vostra?» (RSND, 1, 444).
Kosen-rufu è il supremo romanzo in cui cerchiamo di impegnarci con profondi scambi cuore a cuore, nella nostra zona e nella società, mentre creiamo nella nostra vita brillanti realizzazioni che risplenderanno nelle tre esistenze di passato, presente e futuro, aiutando gli altri a fare lo stesso.
Alzatevi basandovi sul Gosho
«Giovani donne diventate felici, tutte, nessuna esclusa! Vivete fino in fondo questa esistenza con una fede forte e pura».
Questo era il desiderio del mio maestro Josei Toda, ed è il desiderio che io e mia moglie condividiamo, come suoi fedeli discepoli. Sono felice di vedere che le giovani donne, con fresco e rinnovato spirito di ricerca, si stanno sfidando a studiare i Trenta Gosho per l’Ikeda Kayo-kai tenendo a cuore la guida di Toda: «Alzatevi basandovi sul Gosho!».
Uno di questi scritti fondamentali del Daishonin è Sulla profezia del Budda, sul quale il maestro Toda tenne la sua prima lezione aperta a tutti, a Osaka, nel 1956.
Com’è rassicurante il “Kansai sempre vittorioso” che si impegna con sempre più ardore per condividere il Buddismo ed espandere i dialoghi cuore a cuore!
Dopo la lezione, nella sessione di domanda e risposta il mio maestro ruggì come un leone: «Noi abbiamo la forza del Daimoku di Nam-myoho-renge-kyo, la fonte di fortuna e benefici illimitati. Facciamo dunque emergere questo potere recitando Nam-myoho-renge-kyo e insegnandolo agli altri!». È impossibile che una donna che fin da giovane abbraccia e crede nella Legge mistica non diventi felice. I giovani che vivono basandosi sul voto di kosen-rufu faranno emergere senza alcun dubbio la forza di una fortuna illimitata. Ognuno di voi, risplendendo nel suo modo peculiare, fedele a se stesso, ha una missione unica che solo lui o lei può realizzare.
Questo è il significato di «illuminare e manifestare questa vera natura» (RSND, 1, 662). Con la luce della vostra vita potete far risplendere di felicità anche le persone intorno a voi.
Il termine kayo è formato dai caratteri cinesi che indicano “fiore” e “sole”. Esso esprime la mia preghiera che ogni giovane donna possa fiorire “bella come un fiore e nobile come il sole”. Qualsiasi sfida vi troviate ad affrontare, spero che non vi lascerete prendere dall’insicurezza oscillando tra gioia e preoccupazione, ma continuerete ad avanzare con lo spirito del Kayo-kai, fiere e fiduciose in voi stesse.
Toda disse: «Cento libri o spiegazioni dei princìpi buddisti non sono paragonabili all’esempio allegro e vivace di una donna che abbraccia da giovane la Legge mistica».
Senza dubbio ciò si riferisce anche alle nostre giovani amiche del gruppo byakuren.
Vorrei citare un brano di una lettera che Nichiren Daishonin indirizzò alla monaca laica Kubo – zia di Nikko Shonin e moglie di Takahashi Rokuro Hyoe – che visse nel distretto del Fuji. Questa donna, superando il dolore per la perdita del marito, mantenne una fede risoluta per tutta la vita e cercò sempre di proteggere il Daishonin, anche nei momenti più duri. Aveva anche una figlia di cui il Daishonin scrive: «E la tua unica figlia godrà di una vita lunga e felice e sarà conosciuta come una figlia degna di suo padre. Anche se è piccola, sa come trattare sua madre con devozione filiale e senza dubbio aiuterà anche suo padre nella sua prossima vita» (RSND, 2, 767).
Da questo brano si evince che questa bambina si stava impegnando al massimo per sostenere sua madre dopo la perdita del padre.
Il Daishonin afferma che crescerà sana e forte, che diventerà felice e sarà apprezzata da tutti come una figlia meravigliosa.
Non posso fare a meno di paragonarla alle mie care giovani donne. Se ogni giovane donna si alza da sola con coraggio e risolutezza, in famiglia, sul posto di lavoro e nella propria zona, il sole del coraggio e della speranza sorgerà, e sbocceranno fiori fragranti di sorrisi gioiosi. In questo modo esse potranno mettere in scena lo spettacolo della vittoria, dell’inverno che «si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 476).
Unire le voci delle donne
Viviamo un’epoca in cui il contributo delle donne è il più importante, in ogni ambito e organizzazione.
Lo scorso anno è stato adottato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Il fatto che le donne abbiano unito le loro voci per reclamare la totale abolizione delle armi nucleari, a cominciare dalle sopravvissute (hibakusha) di Hiroshima e Nagasaki, ha avuto un peso determinante per conseguire questo risultato, e anche in Giappone sta diventando una grande forza. Come è noto, figure femminili di attiviste quali Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN – la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari che ha ricevuto il Nobel per la pace – stanno giocando un ruolo determinante nell’impresa di liberare il mondo da queste armi.
Lo scorso 17 gennaio Beatrice Fihn, insieme a un gruppo di rappresentanti di ICAN, ha visitato la sede centrale della Soka Gakkai a Shinanomachi, esprimendo l’auspicio che i rapporti di amicizia e collaborazione tra le due organizzazioni possano ulteriormente svilupparsi.
In quell’occasione Beatrice Fihn, che è anche madre di due bambini, ha raccontato che dopo aver ascoltato la tragica esperienza vissuta dagli hibakusha da piccoli, ha determinato con fermezza di fare qualunque cosa affinché i suoi figli non debbano mai trovarsi a vivere un simile orrore.
Dobbiamo prestare attenzione alle voci delle madri, al potere delle donne, con il loro impegno a proteggere la vita! Dobbiamo costruire una solidarietà di giovani e di persone comuni che chiedono la pace! Quel dialogo tra la signora Fihn e le rappresentanti delle donne e giovani donne è stato uno scambio meraviglioso, che contribuirà sicuramente a un futuro più luminoso.
Con un cuore che non si lascia mai sconfiggere
Il 30 gennaio saranno trascorsi venticinque anni da quando incontrai Rosa Parks (1913-2005), la madre del movimento dei diritti civili, presso il campus dell’Università Soka d’America, che all’epoca si trovava nei sobborghi di Los Angeles (1993).
Un sorriso di gioia illuminò il suo volto vedendo la torta che mia moglie aveva preparato per festeggiare i suoi ottant’anni (che avrebbe compiuto il 4 febbraio). Durante il nostro incontro Rosa Parks affermò, come una madre affettuosa: «Il mio hobby principale è lavorare con i giovani e sostenerli».
Anche noi desideriamo incoraggiare i giovani Bodhisattva della Terra e avanzare insieme a loro. L’anno seguente Rosa Parks attraversò per la prima volta l’Oceano Pacifico e venne a trovarmi in Giappone.
In quell’occasione mi fece dono di uno splendido ricamo raffigurante un uccello che si innalza nel cielo blu. Dissi: «L’uccello della speranza vola alto nel cielo. Squarcia le tenebre e si libra verso l’alba battendo le ali. Sono le ali della speranza. Sono le ali della libertà, che nessuno può legare».
Spero che ognuna di voi, mie care amiche, dispieghi le ali della speranza illimitata volteggiando libera nel cielo azzurro dei suoi sogni! Continuate a volare gioiose attraverso le stagioni della vita con un cuore che non si lascia mai sconfiggere!
Che tutte le sorelle
inviate del Budda,
possano far risplendere felici,
insieme,
il palazzo del cuore.
(25 gennaio 2018)