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Giovani a qualsiasi età - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 21:12

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Giovani a qualsiasi età

La fase finale della vita è importante. Per mantenere uno spirito energico è necessario far scaturire copiosi il coraggio e la speranza. La terza parte del discorso dedicato ai responsabili nazionali

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La fase finale della vita è importante. Per mantenere uno spirito energico è necessario far scaturire copiosi il coraggio e la speranza. La terza parte del discorso dedicato ai responsabili nazionali

Il regno della Legge mistica abbraccia l’intero cosmo. È un regno in cui si creano legami d’amicizia fra i popoli, s’insegna una filosofia di pace e felicità e si cerca di ispirare un senso di gioia nelle persone. I leader di questo regno esistono solo allo scopo di portare felicità alla gente e, se hanno una fede solida e profonda, non permetteranno ai loro sentimenti personali di causare difficoltà agli altri. È molto importante che ognuno di noi metta da parte la sua vanità personale e il suo falso orgoglio. Dobbiamo sforzarci di conseguire uno stato vitale immenso e pieno di coraggio. La Soka Gakkai è una cittadella di “esperti altamente qualificati nella fede”; è una “scuola di sinceri praticanti della filosofia”.
Di fronte al Gohonzon nessuno è migliore di un altro, siamo tutti ugualmente nobili. Le autorità spesso guardano alla gente comune con sufficienza definendola un gregge di pecore senza cervello. La Soka Gakkai invece rispetta la gente; siamo una comunità di persone ragionevoli e consapevoli che si dedica a kosen-rufu. Ognuno di noi ha una missione; avanziamo quindi con un unico cuore.
Più ci impegniamo nelle attività della Gakkai, più abbiamo da guadagnare. Possiamo accumulare immensi benefici, aiutare i nostri amici a spezzare le catene della sofferenza e portare avanti la nostra rivoluzione umana. Mentre preghiamo con convinzione e usiamo il nostro tempo per incoraggiare individualmente ogni persona, scriviamo una brillante storia personale di grandi realizzazioni, con saggezza e gioia.
Tolstoj una volta citò una frase di un pensatore americano, la cui opera io apprezzo molto, Ralph Waldo Emerson (1803-82). In quella frase, Emerson esorta ad avanzare a testa alta, dicendo che la vita non è un ornamento, ma ci è stata data per essere usata. Inoltre, sottolinea quanto sia importante affermare la verità e dà un grande peso ai nostri doveri come esseri umani piuttosto che a ciò che gli altri possono pensare di noi. Non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate voi stessi. Tenete alta la testa, alzatevi da soli e portate avanti la vostra missione con orgoglio.
Nella vita, ogni giorno significa una nuova partenza. Poco tempo fa, ho incoraggiato una persona che si ritirava dal lavoro, dicendogli: «Anche se vai in pensione, mantieniti sempre attivo». Rammentiamoci sempre l’un l’altro con calore che siamo compagni nella lotta per kosen-rufu finché viviamo – e quindi, per l’eternità – e continuiamo a sforzarci insieme sinceramente. Anche se andiamo in là con gli anni, manteniamo sempre uno spirito giovanile e creiamo un ritmo nelle nostre vite che ci permetta di continuare a lavorare per kosen-rufu. Non c’è un’età in cui si va in pensione dalla vita o da kosen-rufu. Uno spirito energico che si dedica con passione a kosen-rufu è la prova della giovinezza di una persona. Anche dopo aver compiuto i settant’anni, il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, quando parlava ai suoi discepoli, usava dire: «Noi giovani».
I meccanismi della mente umana sono straordinariamente sottili. Mettiamo, per esempio, che i vostri bambini crescano e voi raggiungiate un certo livello di stabilità economica. Di conseguenza cederete al pensiero di potervi adagiare e continuare a vivere sforzandovi il meno possibile. Ma se lasciate che questo accada, non potrete mai fare in modo che l’ultimo capitolo della vostra vita sia il più glorioso. Si può essere vecchi a cinquant’anni se si perde la voglia di lottare; allo stesso modo ci sono “giovani” di ottant’anni che ancora si sforzano con grande entusiasmo. Non c’è motivo di andare in pensione nella battaglia per kosen-rufu. Spero quindi che continuerete ad avanzare con vigore e libertà insieme ai vostri amici membri per tutta la vita.
In passato, ho tenuto un discorso a Parigi su invito dell’Istituto di Francia (giugno 1989). Il poeta francese Jean de La Fontaine (1621-95) fu membro di questa prestigiosa accademia. Nelle sue famose Fiabe, scrive: «Da tempo immemore, la gente comune ha sofferto a causa della stupidità dei grandi e dei potenti». Le azioni insensate delle autorità sono la causa di tutti i mali. Quanto sono grandi le sofferenze che hanno inflitto alla gente! Il ventunesimo secolo è l’epoca in cui dobbiamo correggere questa perversione. Riguardo agli effetti di tali azioni La Fontaine ammonisce: «Coloro che hanno teso una trappola agli altri, in realtà l’hanno tesa a loro stessi» e afferma anche che «alla fine gli ingrati muoiono da miserabili!». Le persone invidiose e ingrate distruggono la propria vita.
La fase finale della nostra vita è molto importante. È fondamentale perseverare fino alla fine sul cammino che abbiamo scelto. Vi esorto quindi ad avanzare coraggiosamente verso la vittoria, mirando prima di tutto al 2005 (anno del settantacinquesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai e trentesimo anniversario della SGI, n.d.r.).
Dall’isola di Sado, Nichiren Daishonin scrisse ai suoi discepoli usando la massima severità: «Ci sono quelli che sembravano credere in Nichiren, ma hanno cominciato a dubitare dopo ciò che gli è successo. Essi non solo hanno abbandonato il Sutra del Loto, ma si credono tanto saggi da poter istruire Nichiren. La cosa pietosa è che questi discepoli rinnegati soffriranno nell’inferno Avichi ancora più a lungo dei credenti Nembutsu» (SND, 4, 83).
Il presidente Toda parlava spesso di ciò che accadde quando Makiguchi venne imprigionato durante la Seconda guerra mondiale. Alti responsabili che avevano lavorato a fianco del presidente fondatore abbandonarono la fede. Alcuni addirittura si allontanarono con sdegno dall’organizzazione, maledicendo il loro maestro a cui dovevano così tanto. Erano individui che precedentemente si erano atteggiati a discepoli modello di Makiguchi ma, nel momento in cui dovettero affrontare le persecuzioni, lo denunciarono. Ripagarono così il loro maestro: con il tradimento. Una persona che agisce così rappresenta il nemico peggiore e Toda gridò la sua determinazione a vendicare Makiguchi.
Un certo numero di responsabili abbandonarono la fede dopo essere stati imprigionati [nel periodo in cui il governo si accanì contro la Gakkai durante la Seconda guerra mondiale, n.d.r.]. Quando la moglie di uno di loro visitò il marito in prigione, gli mostrò un messaggio scritto sul palmo della mano: «Rinuncia alla tua fede e ed esci velocemente di prigione». E l’uomo seguì il consiglio della moglie. Quando la storia si riseppe, dopo la guerra, Toda sbottò di rabbia: «Come osa una persona simile definirsi un membro della Soka Gakkai? Come ha potuto tradire così Makiguchi?». Non potrò mai dimenticare la collera profonda e amara di Toda.
Il Daishonin scrive: «Se fossero persone consapevoli dei propri debiti di gratitudine o comunque in grado di ragionare, di due colpi che si abbattono su di me, desidererebbero addossarsene uno» (SND, 8, 172).
Come vivono miseramente i loro ultimi anni le persone che agiscono contro questo spirito e tradiscono il loro maestro, la Soka Gakkai, e la loro stessa fede! Tutti noi abbiamo visto a quale pietosa fine giungono tali persone. «Gli ostacoli e le grandi persecuzioni sono inevitabili nel cammino per kosen-rufu. Sii fermamente determinato a superarli!» Così mi ha educato il presidente Toda e ha affidato il futuro alla Divisione giovani.
Il Daishonin afferma: «Molti hanno preso fede in questo insegnamento, ma quando le persecuzioni del governo e dei privati si sono abbattute una dopo l’altra su di me, per un anno o due mi hanno seguito, poi hanno abbandonato la fede o si sono rivoltati contro il Sutra del Loto. Alcuni non hanno smesso di praticare, ma non credono più, altri credono in cuor loro, ma hanno smesso di praticare» (SND, 5, 127).
Con queste parole egli sta lodando quei discepoli che non rinunciarono alla pratica e che, con la loro vittoria, diedero una splendida prova della loro fede.
Se le radici della fede sono profonde, si manifesteranno visibilmente nella vita i copiosi rami del successo e della realizzazione personale.
Poiché abbiamo avversari, possiamo crescere. Essi ci rendono più forti. Si diventa Budda proprio trionfando su grandi ostacoli. «Devadatta provò più di ogni altro la validità degli insegnamenti di Shakyamuni. Anche in quest’epoca non sono gli amici, bensì i nemici coloro che aiutano una persona a progredire» (SND, 4, 54). E ancora, in mezzo alle più dure persecuzioni, scriveva: «Ho sempre saputo che, sulla strada per raggiungere la Buddità, s’incontrano inevitabilmente prove talmente gravi da richiedere il sacrificio della propria vita, ma che solo così si giunge alla Buddità» (SND, 7, 111). Coloro che si dedicano incondizionatamente alla propagazione degli insegnamenti sono i veri devoti del Sutra del Loto. Nichiren Daishonin dichiara: «Io, Nichiren sono il più importante devoto del Sutra del Loto del mondo intero e le persone che si alleano con coloro che mi insultano e mi odiano, meritano di subire i più grandi disastri del mondo» (SND, 2, 35). Queste parole risuonano dell’indomita fede del Budda originale dell’Ultimo giorno della Legge. Il Daishonin più avanti afferma: «Sebbene, io, Nichiren non sia un sapiente, il Demone del sesto cielo ha cercato di impossessarsi del mio corpo, ma io stavo già in guardia e non mi si è avvicinato. Poiché il potere del demone celeste non ha alcun effetto su di me, egli si impossessa del governante e degli alti funzionari o dei preti stupidi come Ryokan, inducendoli a odiarmi» (SND, 9, 156). Egli scrive inoltre: «Una volta diventati seguaci del vero devoto del Sutra del Loto, la cui pratica si accorda con gli insegnamenti del Budda, si è destinati ad affrontare i tre potenti nemici» (SND, 4, 9). Essere perseguitati per aver sostenuto con fermezza la verità e la giustizia è il più grande degli onori. Niente di significativo può essere raggiunto con una determinazione vaga e senza un reale coinvolgimento personale. Una persona dalla fede profonda avanza decisa di fronte all’odio, agli insulti e alle persecuzioni. Incontrare ostacoli è un onore; incontrare degli ostacoli significa pace e sicurezza, questo è il ruggito del leone del Daishonin.
Io ho imparato la vera essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin sotto la guida del mio impareggiabile maestro Toda, che ne ha ereditato lo spirito. È stato grazie a tale allenamento che ho acquisito la capacità di percepire subito la vera natura delle persone. Coloro che si sforzano sinceramente per kosen-rufu, meritano la massima lode e un’eterna protezione.
Il Daishonin scrive: «Sebbene varie e grandi persecuzioni cadano su di me come pioggia o s’innalzino come nuvole, dato che le incontro per amore del Sutra del Loto, le mie sofferenze non le percepisco come sofferenze» (SND, 6, 104). Egli inoltre afferma: «Nel Sutra del Loto, Il Budda predica che più di duemiladuecento anni dopo la sua morte, nel quinto periodo di cinquecento anni [cioè all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge] quando il Sutra del Loto comincerà a diffondersi in tutto Jambudvipa [cioè nel mondo intero], il Demone del sesto cielo si impossesserà delle persone, insultando, colpendo, esiliando, o uccidendo coloro che avranno preso fede in questo Sutra, nel tentativo di impedire loro di propagarlo. Egli prosegue dicendo che coloro che a quel tempo saranno in prima linea otterranno benefici grandi come se avessero fatto offerte ai Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni» (GZ, 1415). Kosen-rufu è l’eterna via verso la pace nel mondo. Il beneficio che deriva dall’essere in prima linea su tale cammino è infinito e illimitato.
Coraggio – questa è la chiave per vincere nella vita! La principessa Marthe Bibesco (1887-1973), autrice di una biografia sull’ex primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965), scrisse: «È impossibile avere coraggio a sufficienza; tutti abbiamo bisogno di ogni sorta, tipo e varietà di coraggio, a seconda del nostro temperamento e delle circostanze in cui ci troviamo. Abbiamo bisogno di coraggio ogni giorno della nostra vita». Il coraggio ci dà la forza di superare tempi duri e dolorosi. Il Daishonin dichiara: «La vita passa in un lampo. Per quanto terribili siano i nemici che possiamo incontrare, scacciate ogni paura e non pensate mai di perdere la fede» (SND, 4, 18).
La vita è vincere o perdere. Più importante di cento teorie intellettuali è vincere davvero. La storia della Soka Gakkai è costellata di innumerevoli esempi di persone che hanno sfidato le avversità e hanno trionfato sulla base di una profonda e determinata preghiera. La preghiera è la nostra “arma” più potente. Se recitiamo Daimoku con tutto il cuore e continuiamo a sforzarci di affrontare le situazioni, senza dubbio alla fine vinceremo. Il nostro scopo si riassume in quell’unica parola: vittoria.
La signora Soon Ching-ling (1892-1981), moglie di Sun Yat-sen, padre della Cina moderna, disse: «La nostra illimitata fonte di potere è l’unità di tutte le forze della nazione» e «Non possono esserci dubbi che la vittoria finale sarà nostra». Aspirando a quel giorno, avanziamo insieme armoniosamente, risolutamente uniti nello spirito di itai doshin (molte persone diverse che condividono uno stesso scopo).
«Più grande è l’attrito che incontrano le onde, più forti diventeranno». Questo è il mio motto da quando avevo diciannove anni e l’ho citato infinite volte nei miei scritti. Vincendo ogni tipo di ostacolo, il nostro movimento è cresciuto costantemente, come grandi onde che si stanno diffondendo in tutto il globo e, oggi, i più grandi pensatori e filosofi del nostro tempo stanno cominciando a interessarsi alle idee della Soka Gakkai.
In Giappone la Soka Gakkai è stata oggetto di ogni possibile attacco a causa del suo impegno per la pace e la giustizia. Ma gli intellettuali di tutto il mondo vedono le cose con maggior lucidità ed esprimono grandi speranze per la SGI.
La filosofia di pace della SGI è oggetto di studio in prestigiose università degli Stati uniti, quali Harvard e Columbia. Le pubblicazioni per il ventunesimo secolo del Boston Research Center sono state adottate da centotré università americane per centotrentotto corsi. Anche i testi usati per i corsi sul Buddismo in molte università, confermano lo sviluppo della Soka Gakkai e i suoi molti contributi alla pace nel mondo.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin è menzionato anche in un libro pubblicato recentemente, intitolato I grandi quesiti: come la filosofia può cambiare la vostra vita, scritto dal filosofo Lou Marinoff, che crede nell’applicazione pratica della filosofia ai problemi della vita. Uno dei suoi libri è diventato un best-seller negli Stati Uniti ed è stato pubblicato in settantacinque paesi [in Italia sono usciti di Marinoff: Platone è meglio del Prozac, Piemme, 2001 e Le pillole di Aristotele. Come la filosofia può migliorare la nostra vita, Piemme, 2003, n.d.r.].
Ne I grandi quesiti Marinoff dice: «Nichiren […] ha sfidato con successo l’establishment religioso del suo tempo. Nichiren ha sintetizzato il Sutra del Loto in un mantra potente, “Nam-myo-ho-renge-kyo”, che ha restituito l’essenza del Buddismo alla gente comune».
C’è un crescente interesse per l’umanesimo Soka. Per esempio, in molte rinomate università cinesi sono sorti gruppi di ricerca su questo tema. Le sincere attività che svolgiamo ogni giorno stanno sortendo un effetto strabiliante nel mondo delle idee e contribuiscono a creare un futuro più luminoso per tutta l’umanità. Fieri e convinti del grande significato di ciò che state realizzando, vi prego di perseverare nei vostri ammirevoli sforzi. Il mondo attende la vittoria dell’umanesimo. E anela anche a un’era in cui le donne rivelino appieno il loro valore. Cosa ci permetterà di realizzare tali obiettivi?
La scrittrice kenyota Muthoni Likimani enfatizza l’importanza della solidarietà per una causa comune. Ricordando la lotta per la libertà in Kenya, commenta che l’unità è stata la forza che ha messo in grado uomini ordinari di dimostrare un coraggio che non avrebbero ritenuto possibile.
È essenziale non perdere mai la speranza. L’autrice americana Pearl Buck (1892-1973) scrisse: «La rassegnazione è qualcosa di immobile e morto», e ancora: «La speranza è essenziale per l’azione». È importante progredire sempre, anche se di un solo passo o di un solo millimetro.
La scrittrice francese Madame de Staël (1766-1817) dichiarò: «Siamo dotati di un’anima o di uno spirito affinché possiamo svilupparlo, perfezionarlo, e usarlo per scopi più alti» Siamo nati in questo mondo per manifestare il nostro massimo potenziale di esseri umani. Il soprano austriaco Jutta Unkart-Seifert ha detto una volta: «Perdere il desiderio di crescere e migliorarsi significa morire spiritualmente».
Molti anni fa (13 aprile 1957), ebbi l’opportunità di visitare le rovine della fortezza di Chyhaya (ove ebbe luogo una delle battaglie più famose del Giappone, n.d.r.). Situata fra il confine con l’odierna prefettura di Osaka e le prefetture di Wakayama e Nara, la fortezza fu costruita dal leggendario guerriero Kusunoki Masashige (1294–1336). Nel 1333, un potente esercito nemico accerchiò la roccaforte. Nonostante Kusunogi avesse un piccolo contingente di soldati al suo comando, da brillante generale qual era, usò la sua saggezza e il suo ingegno. Lanciò un attacco col favore dell’oscurità, usando fantocci di paglia per far sembrare più numeroso il suo esercito, una tattica che ebbe successo nel disorientare i suoi avversari. Gli uomini di Kusunoki inoltre gettarono sui nemici grandi macigni dalle mura della fortezza, costringendoli alla ritirata finale. Questa magistrale strategia di difesa è riportata nel Taiheiki (Cronaca della Grande Pace).
Naturalmente se si possiede un grande esercito e tutto procede secondo i piani, la vittoria può essere relativamente facile da conseguire. Ma le circostanze avverse precludono la vittoria? Assolutamente no. La vittoria non è determinata da fattori esterni. Cosa fate se tutto vi è contro? Raccogliete tutta la saggezza che avete. La saggezza scaturisce dalla preghiera. La vittoria scaturisce dalla saggezza.
La Soka Gakkai ha aperto nuove strade, portando speranza a coloro che erano dimenticati e ignorati e stringendo alleanze fra persone in ogni campo della vita. Questa è stata la chiave della nostra vittoria. Come leader, è di vitale importanza incoraggiare gli altri con un sorriso caloroso e rassicurante, sforzandoci sempre di infondere coraggio e speranza. I leader non devono mai essere arroganti o parlare senza agire. Dobbiamo dare risalto alla nostra umanità innata. Il Buddismo di Nichiren Daishonin insegna il principio delle tre proprietà illuminate del Budda. Negli Insegnamenti orali egli afferma: «Quando si esercitano in un singolo istante gli sforzi di cento milioni di kalpa, le tre proprietà del Budda emergeranno istantaneamente nella nostra vita» (GZ, 790). La luce che brilla nella vostra vita dopo che vi siete profondamente sforzati nella fede, questo è il potere dell’umanità, il potere più grande di tutti. Non fatevi sconfiggere da voi stessi. Vincete su voi stessi. Ritornate ancora una volta alle basi della fede e sfidatevi nuovamente.
Non farsi mai sconfiggere dalle persecuzioni delle autorità arroganti. Questo insegna il Daishonin che, in un famoso brano, scrive: «Le persone di alto rango che ti biasimano per la tua fede sono forti avversari del Sutra del Loto. Consideralo un evento straordinario come la fioritura dell’udumbara, o il tronco di sandalo galleggiante trovato dalla tartaruga cieca, e rispondi con fermezza» (SND, 5, 208-209). Perché coloro che hanno preso fede nella Legge mistica sono così invidiati? Perché sono certi di ottenere la Buddità. Il Daishonin dichiara che «coloro che abbracciano il Sutra del Loto otterranno immancabilmente la Buddità. Perciò il Demone del sesto cielo, il signore del triplice mondo, diverrà intensamente geloso di chiunque abbracci questo sutra. Questo re demone si attacca come la peste alla gente in maniera invisibile. Poi, come persone che si ubriacano con un buon vino d’annata, regnanti, padri e madri, mogli e figli, piano piano vengono posseduti da lui e provano invidia per il devoto del Sutra del Loto» (SND, 4, 71).
È attraverso il superamento degli ostacoli che possiamo trasformare il nostro cattivo karma e raggiungere la Buddità. Il Daishonin scrive che «una bella spada si ottiene battendo il ferro incandescente. I santi e i saggi sono provati dalle calunnie» (SND, 4, 78) e «se non facessi apparire i tre tipi di nemici, non sarei il devoto del Sutra del Loto. Solo se li faccio apparire sono il devoto del Sutra del Loto» (SND, 6, 16). In perfetto accordo con queste parole del Daishonin, i tre presidenti della Soka Gakkai e tutta l’ organizzazione, hanno lottato per kosen-rufu e fatto apparire i tre potenti nemici.
Quando qualcuno chiedeva a Toda cosa lo rendesse più felice, egli rispondeva: «La meravigliosa crescita del miei discepoli che porteranno avanti la battaglia per kosen-rufu. La mia gioia più grande è incontrare i giovani e parlare con loro». Anch’io provo esattamente la stessa cosa.
Nel nostro dialogo La bellezza di un cuore di leone la storica dell’arte bulgara Axinia D. Djourova dice che «chi ha un maestro è molto fortunato e chi può affermare di essere discepolo di qualcuno lo è ancora di più. Ma la gioia più grande è sentire il tuo maestro dire che tu sei il suo discepolo». Sono assolutamente d’accordo con queste parole.
A beneficio dei giovani futuri lasciatemi condividere con voi alcune frasi di Toda su come guidare gli altri:
«Se vi dedicate a un’impresa con scarso impegno, in maniera superficiale e svogliata, come potete pretendere che gli altri vi seguano?».
«Non abbiate uno spirito debole. Siate persone capaci di concretizzare le proprie decisioni».
«Una guida nella fede non dovrebbe perdersi in troppi dettagli inutili. Il punto cruciale di una guida è mettere in grado le persone di sviluppare una forte fede, in modo che, nonostante i problemi che incontreranno, possano mettere in pratica gli insegnamenti del Daishonin e trionfare sopra ogni difficoltà. Questa è una vera guida».
«Non siete qualificati a essere responsabili, a meno che non apprezziate sinceramente i vostri amici membri».
«È di vitale importanza che i giovani abbiano le tenacia di diventare i migliori in qualche campo».
Fede significa vita quotidiana e la fede si manifesta nella società. A tal proposito, Toda affermava: «La religione non deve essere una serie di regole astratte; la vera religione è concreta e dev’essere dimostrata attraverso la nostra vita. Condividere gli insegnamenti del Daishonin con gli altri e recitare Gongyo ogni giorno, sono mezzi per migliorare le nostre vite». Toda era un esperto di esseri umani. Per sviluppare il nostro movimento e ottenere la fiducia della società egli sosteneva l’importanza di fare della nostra relazione con gli altri la base della vita. «Non stiamo vendendo un prodotto materiale, stiamo vendendo noi stessi come esseri umani». Vi prego di parlare sinceramente agli altri della vostra fede e delle vostre convinzioni nel modo in cui vi riesce meglio e con l’orgoglio di nobili campioni d’umanità.
Nel Fedro Platone, il filosofo dell’antica Grecia (ca. 428-348 a.C.) scriveva: «Bisogna avere il coraggio di dire la verità, specialmente quando si parla di verità». Dite solo la verità, esattamente com’è. È la cosa più potente che ci sia e, anche se dovesse occorrere del tempo, alla fine riuscirete a farla capire gli altri. Nel Gorgia afferma inoltre: «Colui che ha intenzione di diventare un retore come si deve, dev’essere giusto e intenditore del giusto».
Noi che pratichiamo il Buddismo del Daishonin sappiamo qual è la via da percorrere per condurre una vita giusta e stiamo avanzando su questa via per costruire una società giusta. Condividiamo fiduciosamente questa verità con gli altri.

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