Pratico il Buddismo da quando ho iniziato l’università, fin da subito mi ha aiutato a superare brillantemente gli anni di studio portando avanti la mia rivoluzione umana.
Dopo aver terminato la triennale in Graphic Design con ottimi risultati trovai un master a Barcellona in Digital Experience Design, un settore che non conoscevo molto ma che sembrava interessante. Nove mesi dopo aver iniziato questa nuova avventura, ho completato un percorso di studi che mi ha arricchito, ho scoperto un nuovo campo del design che amo e ho trovato un lavoro come graphic designer all’estero.
Dopo un anno dalla mia partenza ho deciso di tornare a Firenze continuando comunque a lavorare per la Spagna. Quel periodo è stato molto difficile: ero senza casa e con un lavoro da remoto che non poteva continuare a lungo, e così ho iniziato a cercarne un altro.
Temevo che l’impegno investito nel master sarebbe stato vano se non avessi trovato un lavoro affine e Firenze era una città più piccola di Barcellona…
Decisi di intensificare il Daimoku, recitando tutte le mattine per un’ora con mia mamma, mia nonna e tanti compagni di fede: la risposta non tardò ad arrivare! In un momento che rimane vivido nel mio cuore, iniziai a riflettere sul fatto che siamo noi, con la nostra mente che ci poniamo dei limiti, mentre le potenzialità dell’universo sono infinite.
Dobbiamo soltanto avere fede e affidarci completamente al Gohonzon per ottenere i benefici. Lasciando da una parte il nostro piccolo io ci rendiamo conto di quanto in realtà siamo minuscoli rispetto all’immenso potenziale di tutto ciò che la vita ha da offrirci, dobbiamo soltanto essere pronti e disposti ad accoglierlo. Ed è così che di lì a qualche giorno hanno iniziato a presentarsi una serie di fortunate “coincidenze”.
Vedo l’annuncio di un marchio di moda sostenibile che produce quasi a km 0 abbigliamento con filato riciclato e riciclabile, per una posizione non esattamente come quella che cercavo ma che comunque sembrava interessante.
Tenevo d’occhio questo marchio da diverso tempo perché per me la sostenibilità è sempre stata un punto fondamentale. Ho così deciso di inviare la mia candidatura e il giorno dopo ho ricevuto una risposta per una chiamata di approfondimento. Mi fecero un’offerta per un tirocinio di sei mesi con successiva possibilità di impiego con contratto a tempo indeterminato e un buon inquadramento. Avrei dovuto rinunciare al lavoro indeterminato a Barcellona e alla stabilità economica. In ogni caso decisi di accettare, di sfidarmi e mettermi in gioco per apprendere un nuovo mestiere. Questa era l’opportunità che stavo cercando per poter contribuire a costruire un futuro migliore, mettere i miei studi e la mia passione per il web design a disposizione di una missione che potesse portare un cambiamento concreto nel mondo della moda che è, ad oggi, uno dei settori più inquinanti.
Mi tuffai in questa nuova avventura dando il 100% al massimo delle mie capacità, cercando di portare ogni giorno il Buddismo nel mio ambiente di lavoro tramite il mio atteggiamento: mi sfidavo in tutto ciò che era nuovo e mi impegnavo per dimostrare il mio valore.
Il tirocinio però era retribuito troppo poco rispetto a quanto avrei avuto bisogno e allora continuavo a recitare Daimoku con la forte determinazione di ricevere entro la fine dell’anno un tipo di contratto diverso.
Realizzai questo obiettivo, firmando il nuovo contratto a fine anno, che però non era come mi aspettavo.
Rimasi delusa quando vidi che era un contratto di apprendistato – mi sentivo poco valorizzata e non del tutto compresa. Allora tornai a recitare Daimoku più forte di prima e questo servì a sbloccarmi e tirare fuori ancora più gratitudine, a capire che ero nel bel mezzo della mia rivoluzione umana, e che potevo dare ancora di più.
Decisi quindi di parlare cuore a cuore con il mio capo, prima di tutto ringraziandolo per questa opportunità e poi condividendo con umiltà la mia intenzione di crescere insieme all’azienda e che nei mesi successivi avrei voluto impegnarmi al massimo per ricevere la proposta di lavoro a tempo indeterminato che mi era stata promessa durante il primo colloquio.
Nonostante sfide e ostacoli, mi impegnavo a portare in ufficio il sorriso e gli ideali buddisti, così come insegna il presidente Ikeda:
«I fiori e le piante crescono giorno per giorno, e lo stesso vale per l’essere umano. Giorno dopo giorno, continuando a sforzarti senza mai perdere la speranza, potrai costruire una vita pienamente felice. Non è necessario fare passi affrettati» (La mappa della felicità, 30 maggio)
Nel frattempo avevo trovato una casa e ritrovato la mia indipendenza e mi viene comunicato che a settembre mi avrebbero fatto il contratto a tempo indeterminato con relativo aumento di stipendio.
Dovevo perseverare ancora qualche mese con una rinnovata determinazione affinché queste parole diventassero realtà.
A settembre, con grande gioia e serenità nel cuore, sono partita per le ferie, avendo firmato il nuovo contratto!
Le sfide ovviamente continuano, ce ne sono sempre di nuove, eppure ogni giorno sento che sto portando avanti la mia rivoluzione umana mettendo a disposizione le mie capacità per realizzare qualcosa di più grande, facendo quello che più mi appassiona e per cui ho studiato. Recito Daimoku per provare e mostrare gratitudine ogni giorno a lavoro.
Mi guardo indietro e ripenso alle paure che avevo e che mi hanno portato a impormi dei limiti e a quanta strada invece io sia riuscita a fare, raggiungendo risultati che non mi sarei neanche immaginata. È proprio vero quanto si legge nel Gosho:
«Una bella spada si ottiene battendo il ferro incandescente» (Lettera da Sado, RSND, 1, 269)
Il mio capo e i miei colleghi sono contenti di me e io sono felice insieme a loro, sento che sto crescendo e che sto facendo un’esperienza professionalmente importante, esattamente nel ruolo per il quale ho studiato, e che soprattutto mi permette di sentirmi anche più serena nel contribuire a contrastare la crisi climatica che stiamo vivendo.
Tutto questo mi riempie di gioia e mi permette di comprendere l’impatto che un singolo gesto può avere nel nostro ambiente, oltre al valore che ogni singolo individuo può realizzare attraverso il proprio lavoro.
Dobbiamo essere noi i primi a credere in noi stessi e nelle nostre potenzialità per poter trasformare del tutto il nostro ambiente.
