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Focus sulla Proposta di pace 2021 - La creazione di valore in tempi di crisi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:07

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Focus sulla Proposta di pace 2021 – La creazione di valore in tempi di crisi

In questo focus presentiamo una sintesi della Proposta di pace 2021 (Allegato a BS, 208), in cui Daisaku Ikeda affronta temi importanti e urgenti legati al presente e al futuro dell’umanità. Focalizzata in primo luogo sul far fronte alla pandemia da Coronavirus, definita una crisi «senza precedenti», essa apre prospettive che abbracciano temi cruciali come il disarmo nucleare, il cambiamento climatico e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

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Nella Proposta di pace, suddivisa in tre aree tematiche, il presidente Ikeda avanza proposte in tre ambiti principali per la costruzione di una «società globale di pace e valori umani».

Le tre aree tematiche sono:
1. Non lasciare mai indietro le persone che stanno affrontando le difficoltà peggiori
2. Stabilire una solidarietà d’azione globale
3. Costruire una cultura dei diritti umani

Le proposte concrete riguardano i seguenti ambiti:
1. Rafforzare una governance globale centrata sulle persone e l’elaborazione di linee guida internazionali per la lotta alle malattie infettive
2. La proibizione e l’abolizione delle armi nucleari
3. La ricostruzione dell’economia e della vita devastate dal Covid-19

In queste pagine presentiamo una sintesi di questi punti e tre riflessioni personali. Il focus è stato curato da alcuni rappresentanti del Gruppo studenti, che hanno approfondito la Proposta di pace allo scopo di fare emergere la visione ampia e piena di speranza offerta dal maestro Ikeda.

Le tre aree tematiche

1. La determinazione di non lasciare mai indietro chi sta lottando contro le difficoltà
La prima area tematica riguarda la decisione di non lasciare mai indietro le persone che stanno affrontando le difficoltà peggiori. Il presidente Ikeda ammonisce in particolare che più la situazione dovuta alla pandemia viene accettata come se fosse una “nuova normalità”, più le persone che vivono nelle condizioni più difficili rischiano di rimanere isolate.
è fondamentale evitare che siano costrette a vivere tale condizione di sofferenza da sole, adoperandosi per stabilire dei contatti in modo che si possa trasmettere loro calore e attenzione, così che riescano a trovare la forza per ricostruire la propria vita.

2. Stabilire una solidarietà d’azione globale
Nella seconda area tematica il presidente Ikeda parla di quanto sia cruciale una salda cooperazione per sostenere le iniziative per proteggere le persone di ogni paese, andando oltre una prospettiva limitata ai propri confini nazionali, e di come questo approccio contribuisca anche a proteggere il proprio popolo.

3. Costruire una cultura dei diritti umani
Nella terza area tematica il presidente Ikeda spiega come le malattie infettive, a differenza di altre patologie, generano la paura di essere contagiati, che spesso si trasforma in paura nei confronti degli altri.
E con l’avvento dei social media, è sempre più elevato il rischio di una diffusione incontrollata di notizie false che incitano all’odio nei confronti di determinate persone o gruppi. Tra i tanti approfondimenti, l’invito – rivolto a tutte le persone – è di far sì che la nostra determinazione affinché non venga mai negata la dignità anche di una sola persona, si unisca agli sforzi per fermare la diffusione della cattiva informazione e della discriminazione.
 
Le proposte specifiche

1. Linee guida internazionali per la lotta contro le malattie infettive
Il presidente Ikeda presenta alcune proposte specifiche in relazione a tre diversi temi. Il primo è la possibilità di affrontare la pandemia da Covid-19 facendone un’opportunità per rafforzare una cooperazione centrata sulle persone (e non sugli Stati). Vengono quindi avanzate alcune proposte mirate al rafforzamento di una governance globale centrata sulle persone, e in particolare sui giovani, e all’elaborazione di indicazioni generali per combattere le malattie infettive, con la collaborazione di tutti gli Stati.

2. Il trattato per la proibizione delle armi nucleari: un punto di svolta nella storia 
La questione delle armi nucleari non è centrale solo per il raggiungimento della pace mondiale: come si osserva nel preambolo del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW), entrato in vigore il 22 gennaio 2021, essa ha gravi implicazioni che riguardano i diritti umani, l’ambiente, lo sviluppo economico e la salute. 
A partire dalla grande lotta iniziata dal maestro Josei Toda con la sua Dichiarazione contro le armi nucleari, l’obiettivo della Soka Gakkai Internazionale rimane quello di costruire una solidarietà stabile tra gli Stati, che determini la fine dell’era nucleare. 
Il presidente Ikeda avanza inoltre alcune proposte mirate a questo obiettivo.

3. Ricostruire la vita nel mondo post-Covid
Sulla base degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, il presidente Ikeda riporta alcuni esempi di iniziative che dovremmo intraprendere per trasformare questa crisi senza precedenti in una valanga di cambiamenti positivi. Si tratta di proposte che spaziano dalla implementazione di un sistema di protezione sociale all’attuazione di politiche volte alla sostenibilità e a mitigare il cambiamento climatico, secondo un approccio “multi-rischio”, per cui problemi che appaiono diversi sono in realtà tra loro interrelati, e individuando nelle “soluzioni basate sulla natura” una grande opportunità per il futuro dell’umanità.

In conclusione il presidente Ikeda esprime il tema che attraversa tutta la Proposta di pace 2021: «L’illimitato potere della creazione di valore, che è intrinseco alla vita, permette a ciascuno e ciascuna di noi di trasformare le proprie circostanze in un’arena in cui portare fino in fondo la nostra missione unica, infondendo un senso di speranza e sicurezza a tutte le persone che ci circondano» (Allegato a BS, 208, pag. 34).

Riflessioni sulla Proposta di pace 2021

Non lasciare indietro nessuno
di Mino Sportelli, Dottorando in Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Università di Pisa

È un dato di fatto che la pandemia ha privato tutte le persone di qualcosa. Nella Proposta di pace 2021 viene definita “una crisi senza precedenti nella storia” in quanto riguarda le persone di tutto il mondo.
Le notizie poco ottimistiche riguardanti i contagi provocano l’insorgenza di sentimenti come paura, egoismo e un senso di impotenza nell’animo della maggior parte di noi.
Allo stesso modo, mentre ci impegniamo a proteggere noi stessi e gli altri dal virus, il presidente Ikeda pone l’attenzione sulle persone più vulnerabili nella società.
Tra tutti gli abitanti del mondo, quelli che soffrono maggiormente nelle attuali condizioni sono coloro che erano svantaggiati già prima dell’arrivo della pandemia.
Nella Proposta di pace 2021 Sensei cita la parabola della freccia avvelenata che Shakyamuni utilizzò per mettere in guardia i suoi discepoli dalla tendenza alla teorizzazione, e per incoraggiarli a porre l’attenzione su questioni concrete della vita.
Come studente Soka ho riflettuto molto sul fatto di trasformare gli insegnamenti e le conoscenze teoriche in qualcosa che sia concretamente utile alla gente.
Tutti noi membri della Soka Gakkai abbiamo la responsabilità di aiutare le persone “invisibili” e fare di questo tipo di azione il requisito fondamentale per ricostruire la società.
Sensei continua a sostenerci con parole intrise di speranza nel potenziale umano, parole che raggiungono chiunque abbattendo le distanze fisiche. Anche il Daishonin incoraggiava i suoi discepoli con parole che spazzavano via le loro paure e tormenti, permettendo così alla “calda luce della primavera” di risplendere nelle loro vite.
Da più di un anno ormai continuiamo a svolgere le nostre attività e a sostenere i nostri compagni di fede in maniera telematica. In queste condizioni è difficile percepire la sofferenza altrui, tuttavia sono convinto che tutto dipende dalla direzione del nostro cuore.
Parole superficiali non arrivano nemmeno a chi ci sta accanto, invece le parole che hanno lo scopo di far emergere l’infinto potenziale umano e ridare dignità alla vita delle persone trascendono anche il tempo.
Il titolo della prima area tematica della Proposta di pace, “La determinazione di non lasciare mai indietro chi sta lottando contro le difficoltà”, esprime appunto una determinazione, una forte decisione che funge da bussola in questi momenti di caos.
Vivendo la nostra vita con questa promessa nel cuore, essa naturalmente si orienterà nella direzione della felicità nostra e di chi ci circonda, permettendoci così di superare il limite del nostro piccolo io e accogliere la sofferenza altrui.
Il presidente Ikeda crede nel nostro infinito potenziale di rivoluzionare il mondo e che questa rivoluzione inizierà quando «permetteremo a noi stessi e a noi stesse di sentire il peso di ogni singola vita e partendo da lì, rifletteremo su ciò che è più urgente fare per proteggere e sostenere quella vita» (Allegato a BS, 208, pag. 9).

“Oltre il Covid-19: superare la paura”

di Laura Palombaro, Scuola di specializzazione in beni storico artistici, Università di perugia
Leggendo la Proposta di pace 2021 mi hanno molto colpito le parole del segretario generale dell’Onu António Guterres: «[…] Le crescenti disuguaglianze, le sistematiche discriminazioni di genere, la mancanza di opportunità dei giovani, il ristagno dei salari, il cambiamento climatico fuori controllo: nessuna di queste cose era “normale” [prima della pandemia]» (Allegato a BS, 208, pag. 6). 
Questo punto mi ha portato a riflettere sull’importanza di non cercare più di vivere “una nuova normalità” a tutti i costi, ostinandomi a voler adattare la mia vita a questa situazione. Sarebbe un atteggiamento pericoloso non solo per me, ma soprattutto per chi, ora più che mai, vive una situazione disperata.
Porre l’attenzione proprio sugli “invisibili” è l’azione urgente e allo stesso tempo la chiave per far sì che questa crisi si trasformi in un’opportunità cercando soluzioni concrete, reattive e creative.
La sfida non è solo combattere la naturale indifferenza che si vive in un momento di chiusura e di distanza fisica, ma anche e soprattutto superare la paura che ci condiziona in tutte le sue sfumature. Che si provi paura per il futuro o che si abbia paura di essere contagiati o di perdere il lavoro, la paura, se prende il sopravvento, può essere la causa di azioni denigranti, discriminatorie e distruttive.
Nella Proposta di pace Sensei sottolinea poi che è proprio la paura di “pericoli imprecisati” che ha portato alla corsa degli Stati agli armamenti nucleari. 
Grazie al Buddismo ho capito che l’unico modo che ho per superare la paura è percepire la preziosità della mia vita. E Sensei spiega che espandere questa consapevolezza del rispetto della dignità della vita agli altri e all’ambiente porta a superare la paura anche a livello sociale. 
Questo punto, scrive Sensei, è anche il cuore dei diritti umani: «La prospettiva buddista sui diritti umani è un’esortazione a non estinguere o sopprimere il sentimento di amare noi stessi sopra ogni cosa. Al contrario, se estendiamo alle altre persone questo amore, possiamo ritessere l’arazzo della nostra vita risanando i modi in cui ci rapportiamo agli altri e alla società nel suo complesso» (Ibidem, pag. 17).
Pensando al futuro, una delle strategie avanzate da Sensei che più mi ha colpito è quella di dare voce ai giovani in un Summit intitolato “Oltre il Covid 19”. Sfruttando le piattaforme online, anche i giovani che vivono in situazioni disperate avrebbero modo di partecipare ed esprimere la loro visione del futuro!
Su questo punto ho avuto modo di riflettere negli ultimi giorni: leggere la Proposta di pace e rivedermi in tante problematiche mi ha incoraggiata naturalmente a dialogare di più su questi temi con i miei amici, superando quell’isolamento in cui mi ero chiusa inconsapevolmente.
Nel corso di questi dialoghi mi sono resa conto di quanto non fossi l’unica a vivere in uno stato di ansia e paura costante: anzi, tantissimi giovani lottano con un profondo senso di rassegnazione. In questi giorni ho sperimentato come il semplice fatto di parlare e condividere tra noi le problematiche e le sofferenze che ci opprimono, riaccenda nei nostri cuori la speranza, tanto da prometterci di ripartire e di sostenerci a vicenda.
Questa piccola esperienza mi ha fatto capire quanto è forte il potere delle parole e della condivisione per infondere speranza nelle future generazioni e nella società.

Possiamo fare qualcosa di ancora più grande

di Giulia Lauria, borsista in Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Università di Pisa 

Credo che il leitmotif della Proposta di pace 2021 sia l’importanza dell’interconnessione di tutti gli aspetti della vita e la necessità di superare l’idea di Stato o nazione per uscire da questo momento di crisi.
Per quanto riguarda il primo punto, il presidente Ikeda sottolinea infatti che i vari fenomeni della vita non sono separati tra loro e per questo le nostre azioni hanno ampie ripercussioni nei diversi aspetti della realtà.
Relativamente al secondo punto invece, tramite chiari esempi della trasversalità delle problematiche del mondo, il presidente Ikeda sottolinea la necessità di ampliare la nostra visione del mondo, perché da problemi globali possiamo uscirne solo con soluzioni globali, soluzioni che tengano conto di tutti in egual misura.
Nella seconda area tematica della Proposta di pace, Sensei spiega la differenza tra alcune tragedie e la pandemia di Covid-19: a seguito di tsunami, terremoti o cicloni che si sono abbattuti su una popolazione geograficamente localizzata, si è sempre assistito a manifestazioni di solidarietà a livello internazionale per fornire sostegno sia materiale che spirituale alle popolazioni colpite, che in tali circostanze non riuscivano neppure a immaginare un futuro. Nel caso della pandemia, questa ha coinvolto tutti su questo pianeta, nessuno escluso.
Risvegliarci alla consapevolezza che sta a noi creare speranza, può fare la differenza per le persone che abbiamo vicino.
Inoltre, per uscire dall’egoismo nazionalistico, sarebbe fondamentale, scrive Sensei, sottolineare gli effetti positivi, in termini positivi generati dagli sforzi solidali di tutti gli Stati, legati al numero di vite umane salvate.
Ciò renderebbe possibile superare la paura che inevitabilmente porta a cercare di difendere solo il proprio paese a scapito degli altri: la solidarietà umana ha un ruolo essenziale per trasformare i momenti di crisi ed è persino capace di cambiare la direzione della storia (cfr. Allegato a BS, 208, pag. 6).
L’ultima proposta che il nostro maestro fa nella Proposta di pace di quest’anno, è quella di applicare un approccio per cui i problemi sono interrelati in un’ottica “multi-rischio”, in particolare individuando “soluzioni basate sulla natura”, e cita l’esempio del progetto di rimboschimento panafricano Great Green Wall.
L’iniziativa mi ha emozionato molto e subito dopo averla letta ho comprato un albero su un noto sito web, finanziando così un progetto di rimboschimento e supporto economico alla popolazione in Guatemala.
Ecco, Sensei ci incoraggia sempre a compiere azioni e ci dice che attraverso il dialogo e i nostri piccoli passi concreti abbiamo un grande potere. A volte ci credo tanto, come nel caso del piccolo gesto di comprare un albero, ma altre volte mi sento impotente riguardo a temi più grandi e importanti, come ad esempio il disarmo nucleare.
Ma come membri della Soka Gakkai, ne sosteniamo il movimento per la pace, la cultura e l’educazione, e facciamo sì che la nostra organizzazione collabori con altre realtà avendo così un impatto veramente grande, come è stato per il premio Nobel assegnato ad ICAN, premio agli sforzi di tutte le organizzazioni che ne fanno parte. Questa visione mi ha illuminato e dato speranza: non solo posso fare qualcosa io “nel mio piccolo”, ma sostenendo la Gakkai possiamo fare anche qualcosa di ancora più grande.

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