In questo recente saggio il presidente Ikeda rievoca le appassionate lotte condotte a fianco del suo maestro, prima a Kamata e poi a Osaka, e descrive i benefici che derivano dai nostri sforzi per propagare la Legge mistica
In Giappone, questo inverno è particolarmente rigido e nevoso.
Nichiren Daishonin scrive: «Sento gli otto inferni freddi in questo mio corpo» (Aspirare alla terra del Budda, RSND, 1, 186).
Avendo sopportato in prima persona numerosi rigidi inverni, comprendeva le difficoltà che i suoi discepoli dovevano affrontare.
Lodando lo spirito di ricerca e la sincera dedizione di una discepola [la monaca laica Konichi] che gli aveva inviato una lettera durante un inverno di nevicate particolarmente abbondanti, scrive: «[La tua lettera] mi è sembrata quasi un messaggio del Budda Shakyamuni o dei miei genitori defunti e non posso dirti quanto ti sono grato» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 694).
Possiamo anche leggere queste parole come espressione della profonda gratitudine del Daishonin per i nobili membri della nostra famiglia Soka delle regioni del nord, caratterizzate da copiose nevicate, che continuano a impegnarsi per kosen-rufu con incrollabile dedizione.
Sto pregando con tutto il cuore per la salute, la sicurezza, la fortuna e la serenità di tutti i nostri preziosi compagni di fede.
Il mio pensiero va soprattutto ai nostri “re e regine senza corona” che consegnano ogni giorno il Seikyo Shimbun, il quotidiano della Soka Gakkai, così come a coloro che lavorano nei settori dell’agricoltura e della pesca, che devono costantemente far fronte alle intemperie.
Vorrei anche esprimere la mia profonda gratitudine a coloro che lavorano in ambito sanitario e a tutte le persone che si stanno impegnando giorno e notte per salvare e proteggere preziose vite umane nel mezzo della pandemia di Coronavirus ancora in corso.
Inoltre continuo a pregare ogni giorno per l’eterna felicità di tutti coloro che, negli ultimi due anni, hanno perso la vita in questa pandemia. Facciamo il possibile affinché la situazione si risolva e si superi al più presto questo periodo di crisi!
Insieme possiamo farcela!
Ricordo un episodio che accadde una sera di novembre, all’inizio dell’inverno del 1950, in cui cadeva un leggero nevischio.
Il mio maestro Josei Toda e io stavamo lavorando insieme, senza sosta, per cercare di risolvere i suoi problemi finanziari. Si voltò verso di me e disse con un sorriso: «Là fuori il mondo è davvero freddo».
Insieme, maestro e discepolo, eravamo impegnati in una strenua lotta, nonostante entrambi soffrissimo di precarie condizioni di salute. La mia situazione economica non era migliore: non potevo permettermi una maglietta o dei calzini nuovi, e non avevo nemmeno un cappotto per proteggermi dal freddo.
Il maestro Toda continuò: «Daisaku, siamo nati entrambi in inverno. Insieme possiamo farcela. Conto su di te!». Le sue parole accesero una fiamma luminosa nel mio cuore.
Lottammo con tutte le forze per farci strada attraverso quelle avversità, con la potenza di un leone all’attacco, finché il maestro Toda divenne il secondo presidente della Soka Gakkai, il 3 maggio dell’anno successivo (1951).
C’è un passo degli scritti del Daishonin che il mio maestro e io abbiamo messo in pratica nelle nostre vite. Vorrei condividerlo ancora una volta con tutti voi, miei cari amici che affrontate con coraggio le sfide della vita, nel lavoro e nella realtà quotidiana, lottando contro la malattia, prendendovi cura degli altri o crescendo i vostri figli: «Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera» (L’inverno si trasforma sempre in primavera, RSND, 1, 477).
“Non devi credervi solo tu, ma anche incoraggiare gli altri”
In questo mese di febbraio abbiamo celebrato l’ottocentesimo anniversario della nascita di Nichiren Daishonin (16 febbraio 1222).
La sua vita dedita a diffondere la Legge mistica nonostante le innumerevoli difficoltà, è fonte di grande ispirazione.
In una lettera al suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu, il Daishonin esprime i suoi sentimenti in merito: «Da quando sono nato a oggi, io, Nichiren, non ho avuto un momento di tregua: ho solo pensato a propagare il Daimoku del Sutra del Loto [Nam-myoho-renge-kyo]» (Persecuzione con spade e bastoni, RSND, 1, 857).
Scrive inoltre: «Non devi credervi [nel Sutra del Loto] solo tu, ma devi anche incoraggiare gli altri a farlo. Così potrai salvare coloro che furono i tuoi genitori nelle vite passate» (Ibidem).
Fin dall’inizio di questo Anno dei giovani e del progresso dinamico, i giovani uomini e le giovani donne, nostri preziosi successori, hanno compiuto sforzi meravigliosi per espandere il nostro movimento.
Sono sicuro che il Daishonin sarebbe felicissimo di vedere gli sforzi coraggiosi di questi giovani Bodhisattva della Terra che si stanno dedicando alla compassionevole propagazione della Legge mistica portando una nuova luce di speranza nel mondo.
Con spirito appassionato abbattiamo qualsiasi muro!
La tradizione della Soka Gakkai di rinnovare l’impegno per condividere il Buddismo del Daishonin durante il mese di febbraio è pervasa dallo spirito di abbattere anche i “muri di ghiaccio”.
È lo sforzo pionieristico di accendere una luce di speranza nel cuore di coloro che soffrono, condividendo la nostra convinzione che «l’inverno si trasforma sempre in primavera».
All’inizio della campagna di febbraio di settant’anni fa (nel 1952), pregai profondamente affinché ogni membro del capitolo Kamata, nessuno escluso, potesse sperimentare la trasformazione interiore della rivoluzione umana e sviluppare una forte convinzione nella fede.
Sapevo che la prova concreta della loro gioia avrebbe portato al compimento della nobile impresa di condividere il Buddismo del Daishonin per realizzare l’obiettivo tanto desiderato dal maestro Toda di settecentocinquantamila famiglie praticanti.
Quando stabilimmo lo scopo di fare shakubuku a due nuove famiglie per gruppo, alcuni dissero che era impossibile. Ma io risposi: «Come possiamo dire che è impossibile se non ci abbiamo ancora provato? Perché non ci proviamo?».
Come far sì che tutti si impegnassero con coraggio nei dialoghi?
Il maestro Toda aveva condiviso tre punti chiari: comprensione, consapevolezza e azione.
In altre parole, avevano bisogno di:
Comprendere che condividere il Buddismo era una loro responsabilità e non qualcosa da lasciar fare agli altri;
Prendere coscienza che questo avrebbe consentito loro di cambiare il karma;
Agire sulla base di tale convinzione.
Pertanto, presi l’iniziativa contattando i miei vicini nel condominio e altri conoscenti con cui avevo un legame. Ogni volta che venivo a sapere che c’era un’opportunità per dialogare, mi precipitavo con gioia insieme ad altri compagni di fede.
Alcuni membri rimanevano delusi quando i loro sforzi non producevano i risultati sperati. In quei momenti ci si lodava a vicenda, dicendo gli uni agli altri: «Hai fatto del tuo meglio!», oppure: «Con questo impegno stai creando felicità nella tua vita!».
Il solo sforzo di parlare a qualcuno del Buddismo produce grandi benefici, poiché pianta i semi della Buddità nel cuore dell’altro. Simili sforzi non passeranno di certo inosservati ai Budda e ai bodhisattva di tutto l’universo.
Per questo mi sono dedicato a incoraggiare calorosamente tutti coloro che incontravo durante gli zadankai o in qualsiasi altro luogo, in modo che ciascuno potesse andare avanti con atteggiamento positivo e ottimista.
Mentre parlavano con una persona dopo l’altra, prima ancora di rendersene conto scoprirono di aver raggiunto il loro obiettivo.
Lo slancio del capitolo Kamata crebbe giorno dopo giorno, diffondendosi in tutto il Giappone.
Ci furono tante storie di rinascita e benefici, anche da parte di coloro che avevano appena conosciuto il Buddismo del Daishonin.
In particolare il membro di una famiglia che iniziò a praticare in quel periodo è diventato uno dei massimi leader di kosen-rufu negli Stati Uniti.
La determinazione di trasformare qualsiasi difficoltà
L’energia della campagna di febbraio ispirò anche lo sviluppo del nostro Kansai, che è diventato un grande movimento delle persone comuni che annuncia l’alba della realizzazione dell’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, per costruire una società migliore.
C’è un libro che io e i miei compagni di fede del Kansai abbiamo sempre amato, considerandolo un tesoro indimenticabile. È il romanzo del maestro Toda La rivoluzione umana, scritto con lo pseudonimo di Myo Goku.
Me ne regalò una copia il 3 luglio 1957, nel mezzo dell’incidente di Osaka[ref]Incidente di Osaka: Daisaku Ikeda, allora responsabile dello staff del Gruppo giovani della Soka Gakkai, fu arrestato il 3 luglio 1957 con l’accusa di violazione della legge elettorale. Al termine del processo, che durò più di quattro anni (dal 18 ottobre 1957 al 25 gennaio 1962), venne completamente scagionato.[/ref], cinque anni dopo la campagna di febbraio.
Avevo lottato strenuamente in Hokkaido per proteggere la libertà religiosa dei membri della Soka Gakkai, in seguito all’incidente del sindacato dei minatori di Yubari[ref]Incidente del sindacato dei minatori di Yubari (1957): un caso evidente di discriminazione religiosa in cui i minatori di Yubari, nell’isola di Hokkaido, furono minacciati di perdere il lavoro a causa della loro appartenenza alla Soka Gakkai.[/ref].
Una volta assicurata la vittoria, fui richiamato immediatamente a Osaka per presentarmi a un interrogatorio presso il quartier generale della polizia della prefettura di Osaka.
Il maestro Toda venne a trovarmi all’aeroporto Haneda di Tokyo, dove passai in transito, e mi esortò con la severità di un padre: «Vai e torna vincitore!». Prima di salutarci mi consegnò una copia del suo libro, pubblicato proprio quel giorno per celebrare la sua scarcerazione avvenuta il 3 luglio 1945.
Lessi il libro sull’aereo, mentre mi recavo a Osaka. Risvegliò in me un enorme coraggio e accese nel mio cuore la determinazione di lottare con lo stesso potente spirito combattivo del mio maestro. Grazie a questo, riuscii ad affrontare con coraggio la dura prova di venire arrestato dietro false accuse.
In seguito annotai nella prima pagina del libro: “Ricevuto dal mio maestro Josei Toda il 3 luglio 1957”. E nell’ultima pagina annotai una poesia di Yanagawa Seigan (1789-1858), ambientata nel Kansai, che narra di Minamoto no Yoshitsune, generale giapponese del dodicesimo secolo:
La neve si accumula
sul cappello di giunchi,
il vento sferza l’orlo della veste.
Qual è la sensazione del bambino
mentre piange con tanta forza
in cerca del seno di sua madre?
Anni dopo, in cima alla pericolosa scogliera del monte Tekkai,
raduna il suo esercito
con lo stesso forte grido.
I versi raccontano la storia della signora Tokiwa, madre di Yoshitsune, che fugge con i suoi tre bambini piccoli dalle forze nemiche – il clan Heike – con la neve che si accumula sul suo cappello fatto di giunchi e il vento che le solleva la veste. Il poeta si domanda cosa stia provando il figlio, Yoshitsune, mentre piange in cerca del latte materno.
La poesia continua narrando di come, molti anni dopo, Yoshitsune diventi il generale alla guida dell’esercito del clan Minamoto contro quello degli Heike. Nella battaglia di Ichinotani sconfigge il nemico guidando un attacco a sorpresa dalla ripida scogliera Hiyodorigoe del monte Tekkai. La voce con cui impartisce l’ordine di attaccare è la stessa di quando molto tempo prima, da bambino, gridava nella neve tra le braccia della madre.
Questi versi esprimevano la mia stessa determinazione di trasformare quella difficile situazione uscendone vittorioso.
Quante persone oneste e di buon cuore erano state costrette a soffrire a causa della natura demoniaca dell’autorità tirannica? Ma io avrei rimediato a quelle ingiustizie! Avrei dato forza ai giovani dediti alla verità e alla giustizia, che conoscevano la sofferenza degli uomini e delle donne comuni, avrei creato una schiera di leoni coraggiosi capaci di non piegarsi di fronte a nessuna difficoltà, e avrei fatto risuonare in lungo e in largo un canto di vittoria delle persone comuni!
I membri del Kansai fecero propria la mia determinazione e costruirono l’invincibile e dorata cittadella del “Kansai sempre vittorioso”.
Un nuovo progresso dinamico inizia dalla preghiera
I membri di tutto il mondo celebrano la campagna di febbraio impegnandosi in innumerevoli dialoghi condotti sia individualmente che insieme ai loro compagni di fede.
In India, ogni anno nel mese di febbraio i membri si dedicano a quella che chiamano la “campagna di Kamata”, compiendo grandi passi avanti nello sviluppo del movimento di kosen-rufu.
Trent’anni fa, l’11 febbraio 1992, nell’anniversario della nascita del maestro Toda tenni una conferenza nella capitale indiana di Nuova Delhi sul movimento popolare nonviolento avviato dal Mahatma Gandhi (1869-1948).
Nello stesso periodo in cui Gandhi stava scontando la sua ultima pena in carcere in India, alla fine della Seconda guerra mondiale, il mio maestro veniva incarcerato per essersi opposto alle richieste del governo militarista giapponese.
Gandhi era convinto che la preghiera fosse una lotta per vincere su se stessi, nonché la chiave per superare con coraggio l’oscurità interiore e la disperazione.
Oggi i compagni di fede dell’India – la culla del Buddismo – e di tutto il mondo stanno pregando per la felicità dell’umanità basandosi sul voto di kosen-rufu.
Anche nel mezzo della pandemia di Coronavirus, i cuori dei membri della famiglia Soka sono sempre uniti.
Alla riunione dei responsabili di centro tenutasi il 6 febbraio a Kobe, il coro femminile “Sunflower”, della prefettura di Hyogo, si è esibito con grande vitalità in una delle canzoni più amate della Soka Gakkai del Brasile, che condivide profondi legami con Hyogo e con il Kansai. I compagni di fede del Brasile ne sono stati davvero felici.
Anche i rappresentanti dei Gruppi giovani e futuro di Hyogo hanno commosso i partecipanti con la loro meravigliosa esecuzione della canzone Dainanko (Il grande eroe Kusunoki[ref]Dainanko (Il grande eroe Kusunoki): la canzone descrive il toccante congedo tra il grande stratega del quattordicesimo secolo, Kusunoki Masashige (morto nel 1336), e suo figlio Masatsura. Quando il padre sta per partire in battaglia, il giovane dichiara che lo accompagnerà, pronto a morire al suo fianco. Ma suo padre gli chiede di restare e di continuare a vivere per portare avanti i suoi ideali. Questa canzone viene spesso cantata nella Soka Gakkai come espressione dello spirito di non dualità di maestro e discepolo.[/ref]).
Più volte da giovane ho cantato con passione questa canzone, colma dello spirito di affermare la verità e la giustizia, davanti al mio maestro. Questa esibizione dei nostri giovani successori, che manifestano il principio «dall’indaco, un blu ancora più blu» (L’inferno è la Terra della Luce Tranquilla, RSND, 1, 404), è stata per me fonte di immensa gioia e fiducia.
Entrambi i maestri Makiguchi e Toda avevano molto a cuore il seguente passo di Gosho, che avevano sottolineato nelle loro rispettive copie della raccolta degli scritti del Daishonin: «Occorrono tre cose, un buon maestro, un buon credente e una buona dottrina, affinché le preghiere siano efficaci e i disastri si allontanino dal paese» (Come coloro che inizialmente aspirano alla via…, RSND, 1, 782).
Uniti dal legame supremo di maestro e discepolo e dallo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), realizziamo tutte le nostre preghiere, personali e per kosen-rufu, e trasformiamo in medicina il veleno delle grandi difficoltà che affliggono la società e il mondo intero!
Portando avanti il desiderio del maestro Toda di eliminare l’infelicità dal nostro pianeta, apriamo la strada alla realizzazione di un mondo pacifico e prospero basato sui princìpi di affermazione della vita del Buddismo di Nichiren Daishonin!
Intellettuali e figure di spicco di tutto il mondo hanno espresso profonda fiducia e speranza nei confronti dei nostri giovani cittadini globali Soka.
Con una calorosa rete solidale e una vibrante forza vitale, vi esorto ad abbattere le spesse pareti di ghiaccio nel cuore delle persone e nella società, e a realizzare una primavera di pace e dignità per l’intera umanità!
Sbocciando come splendidi e resilienti “fiori umani”, fate progressi sempre più dinamici!