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Figurati se studio in Giappone... - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:49

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    Figurati se studio in Giappone…

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    Caro diario, mi presento.
    Mi chiamo Yuko Nakajima e da oggi ti intratterrò con tutte le emozioni e i ricordi che sto vivendo qui all’Università Soka. Sono venuta in Giappone per frequentare il corso propedeutico (bekka) quando avevo ventitré anni.
    All’epoca pensavo di rimanere un anno e poi tornare in Italia anche perché non conoscevo il giapponese e figurati se avrei potuto studiare in un’università giapponese…
    Quell’anno fu veramente intenso tra lo studio degli ideogrammi (kanji), la grammatica e lo shock culturale; fu veramente un inferno.
    Ma nella tempesta di quell’anno, non so esattamente per quale ragione dentro di me nacque il desiderio di rimanere a studiare ancora di più in questa università fondata da sensei (ora che sono passati tanti anni suppongo sia stato lo spirito di ricerca a spingermi verso questa scelta). Decisi così di provare a dare l’esame di ammissione.
    Scelsi la facoltà di Ingegneria, ma ero indecisa tra il dipartimento di informatica e biologia e chiesi un parere al direttore dell’associazione concertistica Min’on che conobbi in quel periodo e mi raccontò che una volta il presidente Ikeda gli aveva detto: «Rimani nel luogo da dove vorresti scappare. Lottando e vincendo dove più ti senti a disagio, crescerai e maturerai ancor più che se ti trovassi a tuo agio». Mi incoraggiò a prendere informatica (ho scoperto poi che è la facoltà più difficile qui all’università anche per uno studente giapponese).
    Studiai veramente tanto, giorno e notte non solo i kanji e la grammatica, ma anche la matematica richiesta all’esame di ammissione all’università, materia che non studiavo da ormai cinque anni.
    Furono settimane, mesi, di Daimoku e studio.
    Riuscii a ottenere la necessaria lettera di presentazione da parte della direttrice del bekka per l’ammissione all’università che si può ottenere solo avendo superato il terzo livello dell’esame dei kanji (i livelli sono nove) e superai anche tutti gli altri esami per la prova d’ammissione all’università, compreso l’esame di matematica.
    Quell’anno fu veramente un anno pieno, anche di ricordi.

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