Accogliendo una proposta di Papa Francesco, i rappresentanti delle principali confessioni religiose hanno aderito alla prima Partita interreligiosa per la pace
Roma, 1 settembre – «Grazie a questa iniziativa – ha detto Papa Francesco – campioni e allenatori di vari paesi e religioni hanno voluto confrontarsi in una gara sportiva per testimoniare sentimenti di fraternità e di amicizia». «Le religioni – ha continuato sono chiamate a essere vincolo di pace e non di odio. Con i vostri atteggiamenti quotidiani di umanità e altruismo potete rendere testimonianza di un dialogo civile fondato sull’armonia e sulla pacifica convivenza fra i popoli escludendo discriminazioni di razza, lingua e religione». Una competizione che nel nome della pace ha saputo regalare un sano divertimento a ventimila spettatori. C’erano davvero tutti i grandi campioni del calcio mondiale. Da Alessandro Del Piero a Javier Zanetti, da Andrea Pirlo a Samuel Eto’o, Andriy Shevchenko, Gigi Buffon, da Diego Armando Maradona a Roberto Baggio, il quale ha commentato a fine partita: «È stato bello ed emozionante ritrovare gli amici, compagni di nazionale o avversari, senza le tensioni della partita, senza l’ossessione della vittoria. Le squadre stasera hanno incontrato un avversario vero, ognuno voleva vincere e fare bella figura, ma non c’era aggressività. Sarebbe bello che lo sport fosse anche così, potrebbe essere la via per riempire nuovamente gli stadi. Sarebbe bello che il calcio trovasse la stessa serenità. La strada, anche in questo caso è la conoscenza reciproca, l’amicizia, il dialogo».
Sugli spalti e nel campo dell’Olimpico c’era la commozione di far parte di una partita di calcio dal forte valore simbolico. Alla presentazione delle squadre “Scholas” in blu e “Pupi” in bianco, uno dei boati più forti è stato per l’ex giocatore argentino, ora vice presidente dell’Inter, Javier Zanetti, organizzatore della serata con la Fondazione Pupi (Por Un Piberìo Integrado) a sostegno dei bambini in difficoltà di cui si occupa, insieme alla pontificia Scholas Occurentes, un ente educativo di bene pubblico voluto da Bergoglio per favorire l’integrazione attraverso l’educazione, la tecnologia e lo sport. Gli incassi dell’incontro andranno a finanziare il progetto “Una alternativa di vita”, pensato per aiutare migliaia di bambini e ragazzi di strada di Buenos Aires, oltre a incrementare lo sviluppo della rete delle Scholas Occurrentes: oltre trecentomila istituti in trentacinque paesi. Per dar continuità alle parole del Pontefice pronunciate all’incontro pomeridiano con la delegazione di sportivi, prima dei giocatori e dopo lo show di Violetta, sono scesi in campo a piantare l’ulivo della pace oltre all’incaricato della Santa Sede (Bergoglio è comparso in un videomessaggio) i rappresentanti delle principali fedi religiose, l’imam Yahya Sergio Pallavicini vice presidente della comunità religiosa islamica italiana, il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e Tamotsu Nakajima, direttore generale dell’Istituto Buddista Italiano che così ha commentato l’evento: «Noi desideriamo un mondo pacifico, e per realizzarlo ci sono tante strade da percorrere con pazienza. Ogni momento di scambio, come una partita di calcio, un concerto, un evento culturale, è utile per creare amicizia. Papa Francesco vuole essere vicino a tutte le persone, non rifiuta chi è diverso, chi crede in altre religioni. La sento una persona molto sincera. Il nemico principale del dialogo è l’arroganza, che ci fa sentire molto più grandi degli altri e ci impedisce di rispettarli. Per riuscire davvero a dialogare dobbiamo sviluppare noi stessi, sia umanamente che culturalmente, coltivando un sincero interesse per l’altro».
• • •
La SGI spagnola si interroga sullo sviluppo sostenibile
Nell’occasione di un simposio dedicato al ruolo dell’educazione è stata presentata anche la mostra sullo sviluppo sostenibile “Semi di speranza” presso il Centro culturale di Rivas-Vaciamadrid
Madrid, 31 maggio – La SGI-Spagna ha organizzato un simposio sul tema “Educazione per uno sviluppo sostenibile: il presente e il futuro” nel Centro culturale di Rivas-Vaciamadrid, al quale sono intervenute da tutta la nazione una settantina di persone, per la maggioranza educatori.
La relatrice ospite, María C. Novo Villaverde, responsabile UNESCO per l’Educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile e docente dell’Università Nazionale di educazione a distanza a Madrid, ha sottolineato che una delle principali cause della rapida distruzione ambientale è l’irragionevole ossessione della società per la crescita economica a dispetto della qualità della vita. Ha anche sottolineato l’importanza di insegnare agli studenti la differenza tra bisogni e desideri, i princìpi della moderazione, il concetto di “pensare a livello globale, agire a livello locale”.
Al simposio i rappresentanti del Dipartimento educatori della SGI spagnola hanno organizzato una sessione dedicata alla proposta ambientale scritta dal presidente della SGI Daisaku Ikeda nel 2012: Per una società globale sostenibile. Ogni persona è protagonista del cambiamento (BS, 154, 3) e Jorge Romea, responsabile dei Servizi ambientali del consiglio comunale di Rivas-Vaciamadrid ha esposto una relazione sulle attività cittadine nell’ambito della promozione della conservazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. I partecipanti si sono poi divisi in piccoli gruppi di discussione, scambiandosi opinioni sugli attuali livelli di degrado ambientale e sui passi che possono compiere, iniziando dalle loro zone (vedi foto).
È stata allestita anche la mostra “Semi di speranza – visioni di sostenibilità, passi verso il cambiamento”, creata dalla SGI insieme alla Carta della Terra.