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Fede, pratica e studio - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:28

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Fede, pratica e studio

In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

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In queste pagine offriamo alcuni spunti per lo zadankai tra cui scegliere per stimolare il desiderio di sperimentare la pratica buddista e lo scambio di esperienze. Inviate i vostri suggerimenti a: nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

«Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o verso»
Da Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342

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Cosa si legge nel Gosho:

«Fai sgorgare il potere della fede così che tutti gli abitanti di Kamakura, umili e potenti, e tutta la gente del Giappone, parlino di te come di “Shijo Kingo, Shijo Kingo della scuola del Loto”».

da Le illusioni e i desideri sono illuminazione (RSND, 1, 283)

Daisaku Ikeda commenta:
dalla serie Vivere il Gosho

Guadagnarsi la fiducia degli altri sul posto di lavoro e nella comunità in cui si vive è la vera espressione dei princìpi buddisti “la fede è uguale alla vita quotidiana” e “il Buddismo si manifesta nella società”. È importante comportarsi sempre con umanità e integrità, agendo con sincerità e saggezza sulla base della fede nella Legge mistica. Nel mondo stanno accadendo cambiamenti sconvolgenti. Facciamo sgorgare “il potere della fede” e diamo una prova di vittoria sul palcoscenico della nostra missione. Ottenere un riconoscimento che dimostri la grandezza del Buddismo è una fonte di speranza che alimenta il progresso del nostro movimento.

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Come affrontare le sfide della vita
D. Ikeda, BS, 166, 9

La pratica del Buddismo di Nichiren e la nostra organizzazione per kosen-rufu esistono affinché noi e gli altri possiamo sperimentare la felicità assoluta. […] Nella vita ci sono tante sofferenze e problemi di varia natura, le sfide sono davvero difficili. La fede è il motore che ci permette di andare avanti fino in fondo. La nostra pratica buddista funge da forza propulsiva per attraversare veloci come un razzo le nubi della sofferenza e salire sempre più in alto, senza limiti, per volare serenamente nel cielo della felicità. Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo emergono in noi la speranza e la forza per vivere l’esistenza in modo positivo. Il Buddismo insegna che i desideri terreni, ossia le illusioni che sono causa di sofferenza, possono fungere da trampolino per l’Illuminazione. Attraverso la fede nella Legge mistica possiamo vivere in modo da rendere positivo tutto ciò che ci accade, trasformando i problemi in felicità, le sofferenze in gioia, l’ansia in speranza, le preoccupazioni in tranquillità; saremo sempre in grado di trovare una via d’uscita.

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Fede, pratica e studio
cfr. Materiale di studio, esame di primo livello, esperia 2015, pag. 23

La fede (giapp. shin), la pratica (gyo) e lo studio (gaku) sono i cardini del Buddismo di Nichiren Daishonin.

FEDE significa credere nel Gohonzon, cioè credere nel fatto che noi e tutti gli altri esseri umani possediamo la natura di Budda e che tutti i fenomeni dell’universo sono manifestazioni della Legge mistica. La fede è la causa profonda che fa emergere la Buddità dalla nostra vita, vincendo l’oscurità fondamentale. Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Questa parola “fede” è una spada affilata che taglia l’oscurità fondamentale o ignoranza, […] che taglia via il dubbio e l’incertezza». Una fede libera dal dubbio ci consente di affrontare qualsiasi difficoltà e trasformare l’impossibile in possibile. Una fede di questo tipo non sorge dal nulla, occorre costruirla sperimentando il funzionamento della Legge nella vita reale. Per questo bisogna esercitarsi nella pratica e nello studio.

La PRATICA consiste di due aspetti: la pratica per sé e la pratica per gli altri. La prima è costituita dalla recitazione quotidiana di Gongyo, che significa “pratica assidua” e comprende a sua volta sia il Daimoku sia la recitazione di una parte del Sutra del Loto. La pratica per gli altri è shakubuku, ovvero l’azione di parlare agli altri di Nam-myoho-renge-kyo e incoraggiare ad affrontare la vita sperimentando la fede nel Gohonzon. La pratica per sé e la pratica per gli altri non si possono considerare separatamente, in quanto sono entrambe indispensabili per manifestare la Buddità nella nostra vita. Nichiren Daishonin scrive a questo proposito: «Adesso però siamo entrati nell’Ultimo giorno della Legge e il Daimoku che io, Nichiren, recito è differente da quello delle epoche precedenti. Questo Nam-myoho-renge-kyo comprende sia la pratica per sé sia l’insegnamento agli altri» (RSND, 2, 925).

Lo STUDIO consiste essenzialmente nella lettura del Gosho, gli scritti di Nichiren Daishonin. A questo si aggiungono gli scritti di Daisaku Ikeda, come pure di Josei Toda e Tsunesaburo Makiguchi, presidenti della Soka Gakkai e guide del movimento di kosen-rufu nel mondo. L’aspetto più importante è lo “spirito di ricerca”, il desiderio di mettere in pratica quello che si studia sperimentandolo nella propria vita. Utilizzare il Buddismo nella vita quotidiana è il punto chiave per i discepoli di Nichiren. Scrive il presidente Ikeda: «Membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen-rufu aprendo le pagine del Gosho con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente dal Daishonin. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto».

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Non cercare la Legge al di fuori di te
cfr. Il Raggiungimento della Buddità in questa esistenza, esperia 2008, pag. 48

Lo scopo della fede è realizzare liberamente il proprio pieno potenziale e brillare ciascuno nella sua propria e unica maniera. Perciò è importante continuare ad avanzare e sfidare se stessi pensando: «Mi sforzerò nella pratica. Approfondirò la mia fede». Questa è la via sicura verso il raggiungimento della Buddità in questa esistenza. Con tale consapevolezza applichiamo concretamente nella nostra pratica quotidiana l’esortazione del Daishonin: «Se pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbracciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore» (RSND, 1, 3).
Ricercare la Legge mistica fuori di noi equivale a evadere dalla responsabilità della propria vita. Praticare il Buddismo del Daishonin significa non oscillare qua e là, ma costruire un io saldo e risoluto come il monte Fuji. Se trascuriamo questo punto e focalizziamo altrove le nostre energie finiremo, senza nemmeno accorgercene, col ricercare la Legge all’esterno.
È cambiando noi stessi a un livello più profondo che possiamo iniziare a migliorare la nostra situazione, e la preghiera è la forza motrice di questo cambiamento. È importante anche non cadere nella trappola di praticare una “fede dipendente”, atteggiamento con cui si spera che la nostra preghiera abbia risposta grazie al potere divino o trascendente di déi o Budda. Questo è un tipico esempio del considerare la Legge esterna a noi.

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Creare valore per sé e per gli altri
D. Ikeda, BS, 171, 8

Agire, creare o contribuire a qualcosa che sia di beneficio agli altri, alla società e a noi stessi e dedicarci per tutta la vita a questa sfida vuol dire condurre un’esistenza di vera soddisfazione, una vita di valore e della più nobile umanità. È la pratica buddista basata sulla Legge mistica a essere la forza trainante che ci permette di creare il massimo valore possibile per noi e per gli altri.
[…] Poiché questo è il modo in cui poter godere di eterna felicità, non mi stanco di incoraggiarvi a dedicarvi alla pratica buddista consolidando lo stato vitale della Buddità nella vostra vita in questa esistenza. Non è un’opinione personale. È l’insegnamento di Nichiren Daishonin.
Perciò è cruciale non deviare dal cammino che conduce alla Buddità ma continuare con pazienza e perseveranza a percorrere il sentiero di kosen-rufu e della pratica buddista. […] Ciò che importa è che rimaniamo su quel sentiero, che continuiamo ad avanzare con pazienza verso la Buddità incoraggiandoci l’un l’altro lungo il cammino.

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