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Far sbocciare il fiore meraviglioso della mia vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:03

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Far sbocciare il fiore meraviglioso della mia vita

Tatum Bozano, Roma

Nel percorso per lavorare nel campo della moda, suo grande sogno, Tatum affronta difficoltà e vicissitudini, a livello lavorativo e di salute. Grazie al Buddismo riesce a superare ogni ostacolo, rafforzando sempre di più la sua vita. Fino a farla sbocciare meravigliosamente

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Ho conosciuto il Buddismo di Nichiren Daishonin da piccola grazie ai miei genitori che alla mia nascita erano membri della Soka Gakkai, ma fino a quando ho vissuto con loro a Genova non ho iniziato a praticare. 
La mia grande passione fin da piccola è sempre stata la moda. Le scuole in questo ambito però erano troppo care perché io potessi frequentarne una. Nonostante ciò continuai a nutrire il mio sogno e nel 2010 ebbi l’opportunità di iniziare uno stage a Bologna in una sartoria di alta moda. 
Durante i sette anni di stage, tirocinio e poi come dipendente feci molta esperienza ma lo stipendio rimaneva estremamente basso e l’ambiente di lavoro era molto pesante. Subivo mobbing da parte della mia capo reparto e quando le provavo a chiedere un aumento c’era sempre una scusa pronta.
Inoltre soffrivo di dolori lancinanti per via di un’endometriosi di cui però non riuscivo ad avere la diagnosi. Soffrivo al punto che arrivai a dover prendere dalle sette alle dieci pastiglie di antidolorifico al giorno per poter andare al lavoro e riuscire a sedermi alla macchina da cucire.

In quel periodo di difficoltà iniziai a recitare Daimoku ogni giorno. Mi resi conto che lì dov’ero non ero felice ma credendo di non essere abbastanza brava avevo paura che nessun altro mi avrebbe mai assunta. Finché un giorno, all’ennesimo insulto della mia responsabile al lavoro, mi chiusi in bagno ed ebbi un attacco di panico. I miei colleghi mi trovarono in stato di shock, balbettante, e dovettero chiamare un’ambulanza. Mi resi conto che dovevo lasciare quell’ambiente e credere di più in me stessa. E così feci. Raccolsi il mio coraggio e mi licenziai. 
Recitavo tanto Daimoku, leggendo e rileggendo il Gosho I tre tipi di tesori. Non passò molto e mi chiamarono per lavorare in una grande azienda di intimo italiana concordando uno stipendio molto buono. Furono sei mesi bellissimi dove creai dei legami profondi con le mie colleghe, condividendo con loro la gioia di praticare il Buddismo.
Realizzai che era arrivato il momento di prendere le redini della mia vita: nel 2017 divenni membro della Soka Gakkai e ricevetti il Gohonzon. E nello stesso anno anche due mie colleghe ricevettero il Gohonzon!

Decisi di realizzare quello che era sempre stato un mio grande sogno: creare un laboratorio che riunisse artigiani e creativi. Investii tutta la liquidazione e mi lanciai in questa avventura. Ci sono stati momenti difficilissimi, molte volte i lavori fatti non venivano pagati, tanto che fui costretta a chiedere aiuto ai miei genitori.
Una notte in preda all’ansia per non sapere come pagare l’affitto mi ritrovai di fronte al Gohonzon a piangere e a mettere ben chiaro l’obiettivo di realizzare una grande esperienza per poter incoraggiare tante persone che come me stavano affrontando difficoltà economiche e di salute.
Pochi giorni dopo venni contattata da una ditta di moda molto importante con sede a Roma, con la quale avevo già collaborato anni prima. Grazie a loro si creò un grande afflusso di lavori, anche a livello internazionale.
Ma poco dopo, appena rientrata da un’importante trasferta, iniziò il lockdown. Decisi di non farmi bloccare da quella situazione e di rilanciare. Recitavo tante ore di Daimoku al giorno e incoraggiavo le persone a non sentirsi sole. Ce la misi tutta. Ma per via dell’assenza totale di lavoro durata otto mesi dovetti chiudere il laboratorio. Mentre consegnavo le chiavi mi sentivo uno straccio, ma continuai a sfidarmi nella preghiera. Mi incoraggiò una citazione di Toda: 

«Vinci con il Daimoku. In qualsiasi circostanza, la fortuna accumulata grazie a un Daimoku recitato col massimo impegno rimarrà sicuramente, non si esaurirà mai» (Maestro e discepolo, Esperia, pag. 161)

Iniziai a essere chiamata sempre di più per lavorare con la ditta di Roma. Durante una trasferta mi dissero che non volevano più che io lavorassi per altre ditte e mi chiesero di fare un colloquio. Mi chiesero quale fosse lo stipendio a cui puntavo e io dissi la cifra più alta che riuscii a immaginare, già pronta a contrattare. Lo stipendio invece fu confermato e mi fu offerto un contratto a tempo indeterminato e un bonus per il trasferimento.

Una settimana dopo aver firmato il precontratto come sarta couture a Roma, finalmente venni operata per via dell’endometriosi che nel frattempo riuscii a farmi diagnosticare, e mi fu asportato un grande tratto di intestino e colon.
Purtroppo l’operazione non andò bene e dopo cinque giorni ebbi una lacerazione dei tessuti interni. L’estesa emorragia mise a serio rischio la mia vita. 
In quei momenti critici potevo fare solo una cosa: recitare Daimoku con tutta la forza che avevo. Sentii istantaneamente una pace e una serenità senza confini. Pensai al maestro Ikeda e provai una profonda gratitudine per essere una sua discepola. 
Finii in terapia intensiva dove mi spiegarono che erano stati costretti a fare l’ileostomia. In pratica avevo un pezzo di intestino che usciva dall’addome all’interno di un sacchetto e io dovetti imparare a prendermene cura, pulendolo quotidianamente.
Grazie al sostegno dei compagni di fede e all’attività buddista trasformai quella che inizialmente avevo visto come una sconfitta in un’occasione per imparare a prendermi cura di me stessa e a rispettare il mio corpo.
Dopo soli cinque mesi, un tempo record a detta dei medici, riuscii a entrare in sala operatoria per la terza volta per ricollocare l’intestino.

Così finalmente ho potuto iniziare la mia nuova vita a Roma. In poco tempo ho cominciato a essere chiamata per diverse trasferte lavorative molto importanti: negli ultimi mesi sono stata a Los Angeles in occasione degli Oscar per vestire una celebrity, a Londra per seguire una reale per l’incoronazione di Re Carlo e a New York per seguire i MET gala.
Rientrata a Roma il capo mi ha chiamata nel suo ufficio proponendomi un aumento di stipendio.
Tutto questo è stato merito degli insegnamenti del mio maestro che mi ha fatto scoprire e far sbocciare il meraviglioso fiore della mia vita. 
Ora sto continuando a perseguire nuovi sogni con la fiducia che dedicandomi a kosen-rufu e alla crescita della Soka Gakkai potrò sperimentare benefici visibili e invisibili sempre più grandi!

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