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Far del bene agli altri significa far del bene a noi stessi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:09

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Far del bene agli altri significa far del bene a noi stessi

Salomé Gros-Desormeaux, Isola La Réunion

Salomé ha raccontato questa esperienza durante il Summit europeo che si è svolto il 13 gennaio. Come responsabile delle giovani donne dei dipartimenti d’oltremare francesi, porta avanti un’attività che copre oltre 13.000 kilometri e che si svolge prevalentemente online. Salomé racconta la sua passione nel condividere il Buddismo con i suoi amici e come fin da giovanissima, basandosi sugli incoraggiamenti del maestro Ikeda ha abbattuto i limiti del suo cuore

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Vengo dall’isola La Réunion, ho 27 anni e sono responsabile giovani donne della regione dei dipartimenti d’oltremare francesi (La Réunion, Martinica, le isole di Guadalupa, Mayotte e la Guyana francese). Sono isole lontane migliaia di chilometri, e le più distanti tra loro sono La Réunion e Guadalupa, a 13.399 chilometri.


Ho iniziato a recitare Nam-myoho-renge-kyo a sette anni grazie a mia madre, che aveva iniziato a praticare prima che io nascessi. All’inizio recitavo Daimoku quando ne avevo voglia, soprattutto per avere buoni risultati a scuola. Poi a 14 anni ho iniziato a praticare ogni giorno.
Un giorno, dopo essere tornata da scuola, la sensazione di essere costantemente respinta dagli altri emerse con forza e per la prima volta, in lacrime, dissi a mia madre che non capivo come mai le persone mi fossero così ostili. Andavo loro incontro, ma era come se ci fosse un muro. Una mia amica in particolare era sempre scortese con me e mia madre mi consigliò di recitare Daimoku per la sua felicità. Quella sera stessa seguii il suo consiglio, anche se mi sembrava strano pregare per la felicità di una persona che mi faceva soffrire. Il giorno dopo, l’ostilità di quella ragazza era svanita come neve al sole. Per la prima volta mi sorrideva e mi parlava come se non fosse mai successo niente. Non fu mai più scortese con me.
Oggi fede, pratica e studio sono la spina dorsale della mia vita. Nam-myoho-renge-kyo è la mia sicurezza, il modo più efficace per fare la mia rivoluzione umana, e il Gohonzon è il gioiello meraviglioso che mi permette di realizzare i miei sogni.
Nel 2020, dopo dodici anni in Francia, sono tornata a vivere sull’isola La Réunion. Sto frequentando un master in Letteratura generale e comparativa. Inoltre porto avanti le attività della Soka Gakkai, che per via delle grandi distanze si svolgono soprattutto online.
Ho deciso di fare di questo master l’occasione per vincere su me stessa e rafforzare il mio legame con Sensei. Sulla base di questa decisione, tutto è stato armonioso, nonostante i numerosi impegni. Sono riuscita a completare tutte le mie ricerche e ho concluso il mio primo anno di master con risultati eccellenti. Inoltre la persona che dirige la ricerca si è detta interessata anche al mio primo romanzo, che è parte della tesi.
Tutti questi risultati si basano sulla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, che è la forza trainante per perseverare e portare a termine i miei studi.


Inoltre, amo molto condividere la Legge mistica e gli insegnamenti del Buddismo perché è un’azione che abbatte i muri nel mio cuore; cambia il modo in cui vedo l’altro e mi riempie di gioia perché nel farlo condivido una parte di me, come Bodhisattva della Terra e come discepola di Sensei. Quando parlo di Buddismo con i miei amici, la nostra relazione diventa più profonda, e anche se non iniziano a praticare, noto un cambiamento nelle loro vite: è come se sbocciassero, perché vi è stato piantato il seme della Buddità.
Sensei scrive:

«La nostra vita è inseparabile da quella degli altri. Quando aiutiamo un altro a ritrovare la forza di vivere, anche la nostra forza vitale aumenta; quando lo aiutiamo a espandere il suo stato vitale, anche la nostra vita si espande. Questo è l’aspetto meraviglioso della via del bodhisattva: far del bene agli altri significa far del bene a noi stessi» (Cos’è la felicità, Esperia, pag. 94)

In questi anni ho condiviso gli insegnamenti della Legge mistica con molte persone, tra cui due cugini che hanno partecipato alle riunioni online durante la pandemia.
Una mia amica ha iniziato a praticare nel 2020, due anni dopo che le avevo parlato del Buddismo. In quel periodo stava per lasciarsi col suo ragazzo e soffriva molto per questo. Ogni giorno la chiamavo per recitare Daimoku insieme… e pian piano le cose sono migliorate. È riuscita a salvare la sua relazione e si è avvicinata alla suocera e alla cognata, che diceva sempre che la detestavano.
Ho parlato del Buddismo anche ad altri miei amici, due di loro hanno partecipato alle riunioni e un’altra persona ha iniziato a praticare. Anche il mio ex-ragazzo ha partecipato a una riunione giovani.
Quando ho saputo della scomparsa di Sensei ero alla riunione giovani del 18 novembre. Ero triste, ma profondamente grata al contempo per tutto ciò che Sensei ha fatto per noi affinché diventiamo protagonisti della nostra vita e costruttori di pace. Ho capito che l’attività buddista e l’azione di condividere gli insegnamenti della Legge mistica sono il modo migliore di esprimere la nostra gratitudine nei confronti del nostro maestro.
Da settembre, ogni mese, con le giovani donne che vivono in tutto i dipartimenti francesi d’oltremare approfondiamo uno dei trenta Gosho che Sensei ha consigliato al Gruppo giovani donne, studiando insieme e facendo la nostra rivoluzione umana. Questo rafforza i nostri legami, anche se a migliaia di miglia di distanza. Vedere ogni volta i visi gioiosi delle giovani donne mi incoraggia a continuare ad avanzare insieme a loro, per Sensei. È una grande sfida per via del fuso orario, ad esempio quando sono le 18:00 sull’isola La Réunion, in Martinica/Guadalupa sono le 10:00 di mattina. Ma questo non è un ostacolo per la nostra determinazione di vincere insieme!
Per concludere, puntando al 18 novembre 2024 e al 2030, determino che venti nuove giovani donne emergano nei dipartimenti francesi d’oltremare entro il 18 novembre, e così per ogni 18 novembre fino al 2030.
Determino di laurearmi al master e di completare la mia tesi di ricerca col massimo dei voti, di pubblicare il mio libro con la migliore casa editrice, di realizzare il mio sogno di diventare una giornalista e di incontrare un meraviglioso giovane uomo che sia il mio compagno per kosen-rufu!

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