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Facciamo sbocciare la primavera della pace - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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Facciamo sbocciare la primavera della pace

Ezio Andreotti, Torino

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«Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera. Non si è mai visto né sentito, sin dai tempi antichi, di un inverno che si sia trasformato in autunno, né si è mai sentito di alcun credente del Sutra del Loto che sia diventato un essere comune. Un passo del sutra dice: “Fra coloro che ascoltano la Legge, nemmeno uno mancherà di conseguire la Buddità”»
(L’inverno si trasforma sempre in primavera, RSND, 1, 477)

Sicuramente questo è il passo del Gosho che mi accompagna fin dall’inizio della mia pratica buddista. L’ho letto e riletto, quasi imparato a memoria. Carico di umanità, compassione e speranza, questo Gosho è scritto per incoraggiare una donna che aveva perso il marito ed era rimasta sola con due figli da crescere.
Nichiren Daishonin le assicura che praticando conseguirà senza dubbio la Buddità. E’ naturale il rincorrersi delle stagioni, l’alternanza del giorno e della notte, è nella natura delle cose il perpetrarsi inesorabile di causa ed effetto.
Quando iniziai a recitare Nam-myoho-renge-kyo la mia vita seguiva proprio questo corso: rotolavo di continuo da una sofferenza all’altra, tra il senso di inadeguatezza e l’affermarsi della convinzione di non essere adeguato. Tutto era scontato, tutto sarebbe andato come sempre, con il finale già scritto.
Nel momento in cui iniziai a praticare il Buddismo, sentii che l’inverno artico che mi avvolgeva cominciava ad avere un senso, un motivo di essere, anche se a me incomprensibile. Aggrapparmi alle parole di Nichiren Daishonin espresse in questo Gosho è stato come iniziare a credere di farcela, a dare fiducia a ciò che sentivo, a far nascere una nuova speranza. Anche se continuava ad essere freddo e sofferente, ciò che vivevo non rotolava più inesorabilmente, come su un piano inclinato, nella sfiducia. Recitando Daimoku con sincerità davanti al Gohonzon, spariva la preoccupazione, l’ansia, l’inadeguatezza. E finalmente l’inverno era portatore e generatore di speranza, di obiettivi, di voglia di cambiare e di approfondire ancora di più il Buddismo. Insomma era inverno, ma percepivo i primi sentori di una nuova primavera nella mia vita.
Anche oggi, come sempre arriva l’inverno e possono spirare venti freddi nel lavoro, in famiglia, nella società… ma quando al mattino comincio a recitare Daimoku davanti al Gohonzon è una continua, meravigliosa, sorprendente esperienza che fa rinascere il sole primaverile nel mio cuore.

Ikeda Sensei scrive:

«L’inverno si trasforma in primavera. È una verità universale e nessuno può impedirlo. Se basiamo la nostra vita sulla Legge mistica possiamo senza alcun dubbio trasformare il più doloroso degli inverni della sofferenza karmica in una splendida primavera di speranza. Questa è una certezza assoluta. La vita di Nichiren Daishonin, che trionfò sulle persecuzioni più terribili, è la prova irrefutabile che l’inverno si trasforma sicuramente in primavera» (NR, 434)

Quest’anno, come mai prima, determino di sostenere e realizzare l’obiettivo di un nuovo giovane in ogni gruppo! Voglio impegnarmi in prima persona per far conoscere il Buddismo a tutte le persone intorno a me, proprio in questo momento storico cruciale in cui la primavera della pace ha bisogno della nostra azione e di tanta speranza per poter sbocciare.

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