Barbara Natta, 37 anni di Milano
Come sono arrivata al corso? Dopo aver inciso il mio primo cd da cantautrice. Era un obiettivo del 1999 e da pochi giorni è pronto per essere presentato. Il problema, per molto tempo, è stato trovare un produttore che volesse in cambio del suo impegno solo una percentuale sulle vendite, mentre in molti chiedevano una serie di condizioni che non mi sembrava giusto accettare. Così dopo molto Daimoku ho trovato un artista molto ricercato nel campo dei musicisti ma con un carattere difficile da gestire. I primi mesi in cui ci vedevamo per curare l’arrangiamento dei brani finivamo spesso per alzare la voce e litigare. I rapporti tra noi erano tesi tanto da pensare di trovare altri collaboratori. Per la sofferenza che questa frequentazione mi provocava chiesi un consiglio di fede nel quale mi venne detto di lodare gli aspetti positivi di questa persona. Così feci, anche se all’inizio pensava che lo volessi prendere in giro. In realtà davanti al Gohonzon cercavo di visualizzare le sue capacità più preziose per lodarlo poi con sincerità. Da lì i nostri nodi si sono sciolti, il lavoro ha preso il giusto corso e adesso che io vado finalmente in vacanza, lui presenterà il mio cd a un autorevole personaggio della musica italiana. Il mio scopo per questo corso è che quest’incontro non sia vano.
Paolo Antonelli, 24 anni Roma
Sono stato nominato responsabile di capitolo da pochi giorni. Non sarei dovuto venire, ma non solo per questo. Oltre al fatto che mia mamma è in ospedale per un’operazione non grave, io non avevo i soldi per pagarmi il corso. Anche se lavoro continuo a chiedere soldi ai miei genitori perché non mi bastano mai. In questo caso ho venduto il mio lettore di Mp3 ricordandomi anche della frase di Gosho in cui Nichiren dice che gli uomini sono soliti dedicare la propria vita a una serie di cose, ma quasi mai al Sutra del Loto. Io l’ho dedicata ai giovani uomini a cui riporterò gli incoraggiamenti di questo corso.
Alessio Vella, 30 anni di Roma
Sono venuto a Chianciano con il desiderio di concretizzare alcune scelte fatte fin qui, soprattutto in campo professionale. Negli uffici dell’aeronautica militare di Orte, dove lavoro, ho parlato del Buddismo di Nichiren Daishonin a dieci persone, di cui sette vanno regolarmente alle riunioni di studio. Nel ’96 quando per la prima volta ho accettato un incarico come volontario, dopo esser stato trasferito a Brescia, volevo scappare da quell’ambiente, reso pesante dall’autoritarismo. Dal desiderio di trasformare quella sofferenza è nato il coraggio di fare shakubuku ai miei colleghi, tutti miei superiori, visto che ricopro il ruolo più basso della gerarchia militare.