Sono certa che ogni cosa si realizzerà!
di Asia, Umbria

Frequento il terzo anno del Liceo scientifico, ho 17 anni e conosco il Buddismo da quando sono nata, perché entrambi i miei genitori sono buddisti da prima che nascessi.
Ho sempre creduto fortemente nella potenza di questa fede, ma quando ero più piccola non sentivo la necessità di farlo, facevo quello che io definivo “Daimoku d’emergenza”, in caso di bisogno sapevo che c’era, era sempre lì e non dovevo chiedere a nessuno il permesso per farlo.
Mi ha sempre affascinato la libertà che ti dà il Buddismo, non ho mai sopportato il fatto di dover essere vincolata da qualcosa, e d’altra parte avere con me una sicurezza era davvero importante.
Nel 2022 però le cose sono iniziate a cambiare, ho cambiato scuola e poi sono partita per Londra per una vacanza studio, diciamo che la mia vita ha iniziato a essere movimentata sia in senso negativo che positivo, però non mi sentivo pienamente felice e soddisfatta.
Sentivo che i legami che stavo avendo con le persone non erano sinceri, mi sono isolata soprattutto nel Covid e nel post Covid, e credevo che ogni problema lo avrei potuto affrontare da sola e con le mie forze. Non sempre però è così, una brutta litigata con un mio amico, una grande delusione, mi ha portata a stare male per molti giorni e io detestavo quella sensazione di stanchezza, di tristezza che mi avvolgeva.
Così decisi, senza che nessuno me lo chiedesse, di iniziare a dare regolarità al mio solito “Daimoku d’emergenza”, a determinare fortemente che niente potesse più farmi stare male al punto da non avere le forze.
La mia vita da lì a poco è cambiata. In due giorni decisi che era giunto il momento di diventare membro della Soka Gakkai, di dare costanza a ciò che mi aveva migliorata, perché avevo tra le mani un dono prezioso e non potevo più abbandonarlo.
Da quel momento ho fatto un sacco di esperienze.
Ho un gruppo di amici con cui passo giornate fantastiche. Ho voti a scuola che prima per mancanza di voglia e poca motivazione non raggiungevo e che ora mi danno tanta soddisfazione. Con tanta determinazione, sono riuscita a raggiungere ogni obiettivo che mi sono posta.
La pratica è davvero molto forte, io incoraggio tutte voi a essere sempre costanti, a non dubitare mai di quella che è la fede, perché se il Gohonzon sembra non rispondere nella realtà ha già risposto.
Non c’è obiettivo che non si possa raggiungere, sono certa che ogni mia determinazione da qui a lungo termine sarà realizzata, senza mai nutrire dubbi nel mio cuore.
Qualche settimana fa abbiamo svolto la riunione Futuro del mese a casa mia, in cui ho portato 4 miei amici, 2 dei quali hanno iniziato a praticare.
Pochi giorni prima di partecipare a questo corso ho fatto una vacanza studio a Miami. Un’opportunità unica!
Per il Corso Futuro mi ero messa l’obiettivo di fare una bella esperienza da poter raccontare.
In camera con me nel college c’erano le mie due migliori amiche, che hanno già partecipato ad alcuni nostri incontri e insieme a me hanno deciso di recitare Nam myoho renge kyo tutti i giorni. Una delle due, Azzurra, un giorno si è sentita molto male. Mentre gli insegnanti hanno perso un po’ le staffe per la paura, io e Azzurra abbiamo iniziato a recitare Daimoku.
Abbiamo avvisato i genitori in Italia, e la sua mamma che conosceva anche lei il Daimoku ha recitato tutta la notte e Azzurra si è sentita meglio solo poche ore dopo. Ora, rientrate in Italia, tutti i giorni recita con la mamma.
Per concludere, vorrei riportare due passi del Gosho Il generale tigre di pietra, sul tema della determinazione e dell’atteggiamento nella preghiera.
«Nell’ottavo volume di Grande concentrazione e visione profonda e nell’ottavo volume di Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda” di Miao-lo si afferma: “Più forte è la fede, maggiore è la protezione degli dei”. Questo vuol dire che la protezione degli dèi dipende dalla forza della fede di una persona. Il Sutra del Loto è un’eccellente spada, ma la sua forza dipende da chi la impugna» (RSND, 1, 846)
E poi:
«Il potente guerriero, il generale Li Kuang, la cui madre era stata divorata da una tigre, scagliò una freccia contro una pietra, scambiandola per la tigre, e la freccia vi si conficcò fino alle piume. Ma quando si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla. In seguito a ciò divenne noto come il generale Tigre di Pietra.
Lo stesso è successo a te: sebbene i nemici siano in agguato, forse la tua risoluta fede nel Sutra del Loto ha sventato le loro persecuzioni prima ancora che si verificassero? Comprendendo questo, devi rafforzare la tua fede più che mai» (Ibidem).
Grazie Sensei per averci donato questo meraviglioso mezzo, sono profondamente grata di aver conosciuto il Buddismo così giovane e di aver fatto già così tante esperienze nella mia breve esistenza.
Sono certa che ogni cosa grazie al Buddismo si realizzerà!
Come una fenice che risorge dalle ceneri
di Stefano, Sicilia

Ho 20 anni e pratico il Buddismo grazie a mio padre. E quando io iniziai, lui smise.
A 14 anni sono diventato membro della Soka Gakkai e ho ricevuto il Gohonzon, e mi sono sempre trovato in sintonia col principio della “rivoluzione umana”.
All’inizio dell’anno scolastico mi sono trovato in una situazione familiare ed economica molto critica. Mi stavo lasciando alle spalle un’estate di duro lavoro – non ben pagato – e una relazione sentimentale distruttiva.
Iniziavo l’anno scolastico già esausto, ma il mio obiettivo era quello di uscire con un voto alto e di impegnarmi al massimo nello studio.
In quello stesso periodo il mio nucleo familiare, in cui già si verificavano spesso scontri e litigi, andò completamente in frantumi. Mia madre si allontanò per andare a vivere fuori dal paese e una serie di eventi spiacevoli mi portarono a cessare i rapporti con mio padre.
Era ottobre 2022, interruppi quella relazione sentimentale che aveva un’influenza negativa su di me e mi ritrovai con un carico di lavoro grosso che mi tolse completamente il tempo libero.
Nel frattempo, avevo cominciato a lavorare come istruttore di minibasket e la cosa mi dava una discreta paga e molta gioia, avendo la possibilità di legare con i miei meravigliosi allievi.
Ma mi sentivo solo e abbandonato… il mio rancore e la rabbia stavano crescendo sempre di più. Avevo la convinzione di potercela fare benissimo da solo e che non mi importava se la mia famiglia non si curava di me. Sotto sotto però, avevo sempre il desiderio di riconciliarmi con loro.
Andai avanti così per mesi, mentre mi impegnavo al massimo a scuola, fino a quando ad aprile 2023 mi chiesero di dare il mio contributo per la crescita del Gruppo giovani di Caltagirone.
Da lì iniziò a cambiare tutto.
I giovani a Caltagirone erano pochissimi e decisi di offrire casa per le riunioni e di sforzarmi sinceramente affinché questi incontri potessero incoraggiare me e tutti i partecipanti. Nelle prime due riunioni riuscimmo a raggiungere un buon numero di partecipanti, una dozzina. Poi alla terza eravamo in tre: io, un responsabile giovani e una giovane di Gela. Anche se eravamo di meno, quella riunione mi incoraggiò moltissimo proprio per il fatto che questa ragazza era arrivata alle 14:00 del pomeriggio per poi andarsene alle 21:30 di sera, con un nubifragio in corso, in bus, solo per essere presente alla riunione. È stato un incontro molto profondo ed emozionante. L’argomento era “come fenici”.
E dopo quel giorno riemersi letteralmente dalle ceneri, come la fenice, tanto che decisi di fare almeno un’ora di Daimoku al giorno e venti minuti di studio di Buddismo, determinando di risolvere i miei nodi familiari.
Due giorni dopo ricevetti una chiamata inaspettata: era mio padre che mi chiedeva scusa piangendo e mi chiedeva di incontrarci per parlare.
Ci vedemmo il giorno dopo e inizialmente non gli dissi nulla, era passato più di un anno da quando avevamo parlato l’ultima volta. Eravamo in viaggio in macchina e decisi di iniziare a recitare Daimoku, e lui si unì a me. Dopo un’ora di Daimoku ci confrontammo e mi confidò che aveva intenzione di cambiare la sua vita e di iniziare a fare attività di protezione presso il Centro culturale. Mi sono sentito molto fiero di lui.
In questo periodo lungo di buio, sono stato accompagnato sempre da una frase di Sensei:
«Solamente chi ha gustato l’amarezza della vita può comprendere il cuore altrui» (Cos’è la rivoluzione umana, pag. 89)
Trovo il senso intero dell’esistenza umana in questa frase. Mi fa pensare che le più grandi opere artistiche sono sempre state realizzate da persone che hanno fatto una grande lotta e che proprio grazie a questa riescono a toccare il cuore degli altri. Perché da una sofferenza si può creare un grande valore.
Ad esempio, pur avendo tagliato completamente dalla mia vita quella ragazza di cui vi raccontavo, apprezzo molto l’esperienza di crescita che ho fatto. Nonostante mi abbia fatto soffrire mi ha fatto anche diventare più forte e mi ha chiarito che tipo di relazione desidero in futuro.
Alla fine di quest’anno sono riuscito a diplomarmi con 75, è stato un anno scolastico molto bello in cui mi sono appassionato molto alle materie umanistiche.
Ora desidero andare all’università. Le mie determinazioni per il futuro sono di trovare la mia strada e di risolvere uno ad uno i miei nodi familiari.
Non ho paura perché il coraggio emerge dalle difficoltà, proprio come afferma Sensei ne La nuova rivoluzione umana dove racconta di una pietra su cui è inciso il Canto della rivoluzione umana:
«Procedendo in mezzo alle bufere di neve avanzeremo con audacia!» (NRU, 24, 110)
Donare serenità e felicità con la mia voce
di Malaika, Torino

Ho quattordici anni e conosco il Buddismo grazie a mia mamma che pratica da quando avevo due anni. Ho sempre praticato insieme a lei, ma non in modo costante, solo quando ne sentivo il bisogno. Quando recitavo Daimoku mi sentivo meglio e ho sempre pregato con il desiderio di diventare una cantante famosa in tutto il mondo.
A otto anni si è presentata la mia prima occasione di dimostrare le mie capacità nel canto, quando nel coro della Soka Gakkai cantammo una canzone del maestro Ikeda e gli inviammo un video. Grazie a quest’evento anche mia mamma si rese conto del mio talento e si convinse a iscrivermi alle lezioni di canto, durante il lockdown.
Finita la pandemia un’amica di mia mamma, dopo avermi sentita cantare, ci ha messe in contatto con un produttore. Da lì ho iniziato a recitare Daimoku in modo consapevole tutti i giorni. Poi, nell’estate del 2022 è arrivata la possibilità di partecipare a un talent, in cui sono arrivata in finale.
Dopo questa esperienza ho rafforzato ancora di più la mia fede e adesso posso dire che quando riesco a recitare un’ora di Daimoku con mia mamma mi sento così felice da scoppiare a ridere. Sono molto grata a mia mamma, perché grazie a lei ho potuto incontrare il Gohonzon così giovane.
A marzo 2023 ho avuto la possibilità di partecipare a Sanremo Junior, anche se subito dopo l’iscrizione si è manifestato un grande ostacolo e sono rimasta un mese senza voce. Tuttavia, recitando Daimoku con costanza e determinazione e decidendo profondamente che non mi sarei fermata, sono riuscita a partecipare e ho vinto la coppa della critica. Come scrive il Daishonin:
«L’inverno si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 476)
Grazie alla lotta sostenuta in quel periodo ho ottenuto dei benefici che hanno superato le mie aspettative: infatti tornando da Sanremo il mio maestro di canto ci ha messe in contatto con una casa discografica che mi ha proposto un contratto.
A giugno ho sostenuto l’esame di terza media e ho presentato una tesina sul Buddismo, ispirandomi alle frasi della Mappa della felicità, un libro di incoraggiamenti scritti dal nostro maestro Ikeda.
La mia frase preferita è questa:
«Non c’è nulla al mondo di più prezioso di un’amicizia sincera. L’ amicizia è la prova della nostra umanità, è ciò che ci caratterizza come esseri umani» (La mappa della felicità, 4 agosto)
Condividere il Buddismo con gli altri porta sempre grandi benefici nella propria vita e il 7 luglio ho partecipato a un festival a Loano, dove ho potuto esibirmi con una band dal vivo.
Anche in questa occasione ho ricevuto dei premi e riconoscimenti che mi hanno fatta sentire più sicura di me come artista.
Lo scorso 12 luglio ho compiuto quattordici anni e quattro giorni dopo sono diventata membro della Soka Gakkai. È stato molto emozionante e mi sono sentita parte di un meraviglioso nucleo famigliare. Quel giorno ho rinnovato l’obiettivo di diventare una cantante.
Il 15 agosto la mia casa discografica metterà su tutte le piattaforme online la mia prima cover, e questo sarà l’inizio di un nuovo percorso di vita.
Ora determino di riuscire a trasmettere alle persone delle belle emozioni incoraggiandole con le mie parole e donando serenità e felicità nel mondo con la mia voce. Come scrive Nichiren Daishonin:
«La voce compie il lavoro del Budda» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 109, 41)
Auguro a tutti voi di realizzare il vostro sogno e di superare tutte le difficoltà, considerandole come occasioni per rafforzare il proprio carattere e per sostenere gli altri.
Per realizzare i nostri sogni è necessario il coraggio
di Elisa Antonetti, Marche

Conosco il Buddismo fin da quando ero piccola ma ho iniziato a praticare seriamente solo a sedici anni, grazie a una sofferenza d’amore che mi ha fatto decidere di affidarmi per la prima volta a qualcosa che ancora non capivo bene cosa fosse. A quei tempi ero in piena crisi adolescenziale, sempre triste e arrabbiata col mondo, sempre indecisa su cosa fare e che strada intraprendere.
Dopo un po’ che avevo iniziato a recitare Daimoku, a frequentare assiduamente le riunioni e a fare shakubuku a tutti i miei amici, mi sono guardata dentro e ho visto che stavo bene, finalmente! E la cosa incredibile è che quel benessere non derivava affatto dalle circostanze esterne, che ancora non erano cambiate. È stata quella sensazione di benessere a prescindere da tutto che mi ha fatto decidere di continuare a praticare per tutta la vita.
Finite le scuole superiori, ho intrapreso un percorso universitario opposto ai miei studi da geometra buttandomi su materie scientifiche per cui non mi sentivo affatto portata. Studiavo e studiavo senza risultati, e alla fine rassegnata ho preso la decisione di lasciare l’università, convinta che lo studio non facesse per me. Ho passato anni a sentirmi sbagliata e ho iniziato a lavorare come geometra molto insoddisfatta, con la sensazione di voler fare altro, pur non sapendo cosa.
In quel periodo è iniziata l’attività Futuro in Italia e mi sono dedicata con tutto il cuore a sostenerla fin da subito. Vedere quei ragazzi che studiavano con tanto sforzo e determinazione era sempre di grande ispirazione per me, e ho deciso che avrei continuato a sostenerli fino in fondo, in ogni caso.
Poiché ero convinta che lo studio non facesse per me, facevo moltissima fatica anche a studiare il Buddismo. Tuttavia quando riuscivo a farlo mi si apriva un mondo. E proprio studiando capii che il mio grande problema era la mancanza di coraggio: mi sentivo intrappolata nei miei stessi limiti.
Decisi di sfidarmi fino in fondo e recitando tanto Daimoku riuscii finalmente a far emergere il mio grande sogno di dedicare la vita a lavorare con i cani.
Per realizzare questo sogno dovevo riprendere gli studi e per pagarli avevo bisogno di guadagnare tanti soldi, che il lavoro che facevo allora non mi assicurava.
L’impegno nell’attività Futuro mi ha portato ad aprire la mia vita e così ho potuto cogliere delle occasioni totalmente inaspettate, iniziando a lavorare in una nota fabbrica di scarpe.
In seguito ho ricevuto un’offerta di lavoro in un negozietto della mia città e ho deciso di lasciare la fabbrica. Questo succedeva poco prima del lockdown del 2020.
La disperazione in quel periodo mi ha assalita: avendo rifiutato il rinnovo del contratto in una multinazionale per intraprendere la strada incerta nel negozietto a conduzione familiare, non avevo nessuna certezza a livello economico. Sentivo di aver fatto la scelta più sbagliata che mai.
Tra l’altro, sull’onda della disperazione e dell’incertezza avevo totalmente messo da parte l’idea di lavorare con i cani.
Proprio in quel periodo ho potuto sperimentare il potere della fede.
La mia mente mi poneva continuamente davanti alla fatalità dei miei errori, ma decisi di reagire recitando tanto Daimoku e studiando il Buddismo. Così percepii che tutto aveva un senso molto più profondo di ciò che potevo razionalmente vedere e ho sentito di potermi fidare totalmente di me stessa e della vita. Dopo qualche mese, sono stata sommersa di offerte per il dogsitting!
Il maestro Ikeda scrive:
«I nostri sogni possono anche essere meravigliosi e i nostri ideali nobilissimi, ma in definitiva per
realizzarli abbiamo bisogno di coraggio»
(NR, 663, 15)
Ho quindi deciso di iscrivermi a un corso per addestratore educatore cinofilo, sentendo finalmente di aver preso il binario giusto.
Ho svolto un tirocinio in un centro cinofilo pieno di giovani e sono risultata una persona affidabile, per cui hanno deciso di investire su di me. Il 16 marzo di quest’anno, dopo un pomeriggio di lavoro, il proprietario del centro cinofilo si è aperto con me rispetto a delle situazioni personali delicate e per la prima volta abbiamo recitato Nam-myoho-renge-kyo insieme.
Un mese dopo ho ricevuto una notizia meravigliosa: sono stata ammessa a un bando regionale per le nuove imprese, per cui avrò accesso a dei fondi che mi permetteranno di avviare la mia attività, proprio come io la desidero.
Finalmente sento di rispondere alle aspettative di Sensei quando invita i giovani a coltivare grandi sogni e a tirare fuori il coraggio per realizzarli. Per questo sono sempre più determinata a non deludere le sue aspettative e a continuare a costruire una vita vittoriosa per kosen-rufu insieme ai miei amici, creando valore con il mio lavoro e con la mia vita!
