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È il tempo di Nam-myoho-renge-kyo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:35

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È il tempo di Nam-myoho-renge-kyo

Filippo Palombaro, Chieti

Con questa frase ascoltata al corso studenti, Filippo affronta la situazione scaturita dal terremoto de L’Aquila gettando le basi per una determinazione che si trasformerà, di lì a un anno, in un risultato concreto: costituire il gruppo Leonardo della regione Abruzzo. Un impegno che lo porta anche a sciogliere il nodo con il padre

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Con questa frase ascoltata al corso studenti, Filippo affronta la situazione scaturita dal terremoto de L’Aquila gettando le basi per una determinazione che si trasformerà, di lì a un anno, in un risultato concreto: costituire il gruppo Leonardo della regione Abruzzo. Un impegno che lo porta anche a sciogliere il nodo con il padre

Dal 3 al 5 aprile 2009 ho partecipato a un corso del gruppo Leonardo. È stato il mio primo corso, il primo che mi ha trasmesso profondamente il significato di avere un maestro e l’occasione di fare una grande rivoluzione personale. Al rientro a casa, la notte del 6 aprile, c’è stato il terremoto che ha distrutto L’Aquila e messo in ginocchio l’Abruzzo. In mezzo a quella catastrofe sentii il desiderio di dare un contributo concreto alla ripresa della mia terra, ma non sapevo come. Pregando sinceramente davanti al Gohonzon, mi tornò in mente una frase che avevo sentito durante il corso: «Nichiren afferma che questo è il tempo per Nam-myoho-renge-kyo, la crisi è il tempo per Nam-myoho-renge-kyo!». Era tutto chiaro, alla profonda sofferenza emersa con il terremoto, l’Abruzzo doveva rispondere con una creazione di valore straordinaria: era il momento di formare il gruppo Leonardo. Chiamai il mio responsabile di regione per dirglielo. Mi rispose che tutto dipendeva da me e dalla mia decisione. Dal giorno successivo, e con il suo sostegno, cominciai a recitare affinché prendesse vita il gruppo Leonardo Abruzzo. Detto fatto, il gruppo è nato con sei membri effettivi, che in meno di un anno sono arrivati a venticinque!
Mi aspettava una nuova sfida: mi trovai ad affrontare una grande sofferenza familiare dovuta alla cattiva relazione con mio padre. Fu una dura lotta che portai avanti insieme alla responsabilità. Ogni volta che stavo per cedere, mi tornavano in mente gli altri ragazzi: «Che tipo di esempio sto dando?», mi dicevo. E questo mi portava ancora davanti al Gohonzon, di nuovo con le parole del corso in testa: «Noi giovani siamo i successori di sensei, siamo gli eredi di kosen-rufu».
Nel frattempo, la situazione familiare era molto tesa. Avevo poco tempo, stavo preparando un esame impegnativo e rischiavo di rallentare i miei studi. Con le parole del mio maestro Ikeda nel cuore, «rimanete sempre fedeli a voi stessi qualsiasi cosa accada», rideterminai di non arrendermi, e superai l’esame. Da lì a poco ebbi occasione di parlare con mio padre in tutta sincerità, ribaltando completamente la nostra relazione. È stato stupendo! Gli mostrai gratitudine con un messaggino su Facebook e, inaspettatamente, per la prima volta mi scrisse: «Grazie a te Filippo per l’orgoglio che mi dai come figlio». Da quel giorno il rapporto con lui è del tutto nuovo.
Ho compreso che quando le lotte si fanno più dure è fondamentale mettersi degli scopi più grandi e reagire sempre con il Daimoku, perché la risposta arriva inevitabilmente. Il traguardo di quest’anno è raggiungere il numero di cinquanta membri Leonardo felici. È un obiettivo difficile, ma per noi leoni d’Abruzzo “difficile” è una passeggiata.

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