Grazie all’impegno di tanti membri italiani abbiamo realizzato un bellissimo corso estivo nazionale, che ha visto la presenza di tremilacento persone provenienti da tutte le regioni italiane. Determinante è stata la partecipazione di Yoshitaka Oba, direttore generale della Soka Gakkai Internazionale, di Kayoko Asano e Noriko Oguma, rispettivamente responsabile e vice responsabile della Divisione donne e giovani donne della SGI e di Masaru Uchiyama, responsabile del Dipartimento europeo della SGI, che ci hanno trasmesso con grande entusiasmo l’incoraggiamento del presidente Ikeda e di sua moglie Kaneko. Ringrazio dal profondo del cuore il presidente Ikeda che ci ha offerto questa grande opportunità e ringrazio anche tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo evento.
Adesso, in quest’ultimo periodo dell’anno, rinnoviamo la nostra decisione di realizzare kosen-rufu e continuiamo a impegnarci ogni giorno per realizzare i nostri obiettivi, sia nella vita personale che nell’attività buddista, tenendo nel cuore ciò che scrive il presidente Ikeda nell’editoriale di agosto: «Il cuore delle persone si lascia influenzare dalle circostanze esterne e cambia in modo vertiginoso; non esiste niente di così inaffidabile. Per questa ragione è necessario fare un voto. Colui che mantiene un voto e cerca di realizzarlo è una persona che vince vivendo una esistenza completa, con forza, purezza e correttezza. Specialmente coloro che hanno come voto la realizzazione di kosen-rufu attraverso le cause poste con il pensiero, la parola e l’azione, in altri termini gli amici Soka che praticano fino in fondo la Legge corretta, hanno lo stesso cuore del Budda e riescono a far emergere all’infinito, dal profondo del proprio essere, la saggezza e la forza del Budda» (NR, 380, 3).
È importante sforzarsi di sviluppare e mantenere una fede forte e sincera. Al contrario chi nutre una fede “da mendicante” che, come diceva il presidente Toda, porta a pensare: «Voglio questo… voglio quello… altrimenti smetto di praticare» corre il rischio di diventare come una “banderuola”, sempre alla ricerca di qualcosa o qualcuno al di fuori di sé che lo spinga a migliorare e ad andare avanti.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin ci consente di manifestare la Buddità nella nostra vita. Per far questo, ciò che conta è perseverare nella fede, mantenendo sempre la voglia di migliorare se stessi, vincendo sui propri limiti e sulle proprie debolezze, proprio come dice Nichiren: «Accettare è facile, continuare è difficile. Ma la Buddità si trova nel mantenere la fede. Coloro che abbracciano questo sutra dovrebbero essere pronti a incontrare difficoltà. È comunque certo che essi “raggiungeranno velocemente la suprema Illuminazione”. “Mantenere la fede” vuol dire serbare nel cuore Nam-myoho-renge-kyo, l’insegnamento per mezzo del quale tutti i Budda del passato, del presente e del futuro raggiungono l’Illuminazione» (La difficoltà di mantenere la fede, SND, 4, 153-4).
Quando ci ritroviamo a un punto morto continuiamo a recitare Daimoku prima di ogni altra cosa, per far emergere la saggezza, il coraggio e la forza con cui affrontare ogni circostanza, con la convinzione che non ci sono difficoltà che non possano essere superate tramite una forte preghiera al Gohonzon.
Ora è il momento di ripartire con un nuovo spirito, con un atteggiamento fresco e rinnovato, pieni di entusiasmo e di passione per kosen-rufu. Di fronte ai problemi sempre più urgenti della nostra società, è necessario continuare a fare shakubuku, diffondendo il messaggio di pace e di grande speranza di Nichiren Daishonin, con il desiderio di far sorgere il sole della Buddità nella vita di ciascuno.
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