Domanda 4
Stiamo vivendo il decennio cruciale che porta al 2030, il centenario della Soka Gakkai. In risposta al costante progresso di kosen-rufu e al nostro impegno al fianco del maestro Ikeda volto a creare delle fondamenta eterne per il continuo sviluppo del nostro movimento, i tre ostacoli e i quattro demoni appariranno immancabilmente.
Come possiamo riconoscerli e superarli?
La nostra pratica buddista, dall’inizio alla fine, è una lotta costante tra il Budda e le funzioni demoniache. Quando cerchiamo di far progredire il movimento di kosen-rufu è inevitabile che emergano delle forze o funzioni demoniache – gli ostacoli e i demoni – che faranno a gara per fermarci. Anche quando il Daishonin intraprese la sua lotta per realizzare kosen-rufu fu perseguitato da Hei no Saemon-no-jo e dal prete Ryokan del tempio Gokuraku.
Possiamo affermare che uno degli scopi principali dello studio del Buddismo è quello di non lasciarci ingannare dalle funzioni demoniache che tentano di farci abbandonare la fede a metà strada e di non allontanarci, non lasciare mai la Soka Gakkai.
Bisogna tenere bene a mente che è molto improbabile che un “demone” si presenti dicendo “Salve, io sono un demone”. Al contrario, generalmente è molto difficile da riconoscere, anzi si presenta in modo tale che non si riesce facilmente a smascherarlo, e per questo causa sofferenza.
Nel Gosho Lettera ai fratelli Nichiren Daishonin scrive:
«Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento. In un passo dello stesso volume [Grande concentrazione e visione profonda] si legge: “Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire. […] Non dovete farvi influenzare né spaventare da loro. Se vi fate influenzare da loro, sarete trascinati nei sentieri del male. Se vi fate spaventare, vi sarà impedito di praticare il corretto insegnamento”. Questa spiegazione non si applica solo a Nichiren, ma è anche una guida per i suoi discepoli. Imparatela rispettosamente e trasmettetela come verità di fede alle generazioni future» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 446)
Prima di tutto, qual è il significato dell’espressione “tre ostacoli e quattro demoni”? Si tratta di funzioni e impedimenti che cercano di ostacolare chi crede e pratica il corretto insegnamento.
I tre ostacoli sono:
- L’ostacolo delle illusioni e dei desideri, cioè gli ostacoli derivanti da desideri terreni o impulsi e sofferenze quali i tre veleni di avidità, collera e stupidità.
- L’ostacolo del karma, cioè gli ostacoli alla nostra fede e alla nostra pratica dovuti al cattivo karma formato attraverso azioni negative e offese commesse nell’esistenza presente.
- L’ostacolo della retribuzione, cioè l’ostacolo di nascere in condizioni non buone a causa della retribuzione karmica negativa delle esistenze precedenti.
I quattro demoni sono:
- Il demone o l’impedimento dei cinque aggregati, ovvero un impedimento che deriva dalla disarmonia dei cinque aggregati (le proprie funzioni fisiche e mentali) del praticante buddista.
- Il demone o l’impedimento delle illusioni e dei desideri, ovvero un impedimento derivante dai tre veleni di avidità, collera e stupidità la cui funzione è quella di distruggere la fede del praticante buddista.
- Il demone o l’impedimento della morte, cioè la propria morte prematura impedisce di portare avanti la pratica buddista. Inoltre, si può dire che una persona è stata sconfitta dall’impedimento o demone della morte quando la morte di un altro praticante, o di qualcuno vicino, fa dubitare della propria fede buddista.
- Infine vi è l’impedimento del re demone. “Re demone” è un’abbreviazione per “Re demone del sesto cielo”, colui che gode liberamente delle creazioni illusorie degli altri”, che fa uso liberamente del frutto degli sforzi altrui per il proprio piacere. È conosciuto anche come “Re demone del sesto cielo” ed è la funzione demoniaca fondamentale, la più potente tra quelle descritte nel Buddismo.
Anche se abbiamo fede e pratichiamo, possiamo trovarci ad affrontare varie prove e avversità. Non solo, a volte le persone vicine a noi potrebbero cercare di farci abbandonare la fede.
In risposta alla domanda dei suoi discepoli: «Perché affrontiamo tutte queste difficoltà?», il Daishonin spiega il significato delle prove e delle avversità dalla prospettiva del Buddismo e li incoraggia a usarle come un’opportunità per aprire nuove strade nella vita.
Per esempio, all’epoca Munenaka Ikegami, il maggiore dei fratelli a cui è indirizzato questo Gosho, era stato ripudiato dal padre – contrario alla sua fede nel Sutra del Loto – e a causa di ciò stava rischiando di perdere la sua posizione sociale e la stabilità economica. D’altro canto il fratello minore, Munenaga, si trovava in una situazione molto difficile, poiché nel caso in cui il fratello maggiore Munenaka fosse stato ripudiato, avrebbe potuto ereditare i possedimenti di famiglia al posto del fratello, a patto di rinunciare alla propria fede, e questo lo scosse profondamente.
In simili circostanze, il Daishonin cita in Lettera ai fratelli dei brani tratti dall’opera di Tendai Grande concentrazione e visione profonda, esortandoli a non farsi sconfiggere dai demoni. Vi si legge:
«Quando la pratica progredisce e aumenta la conoscenza, i tre ostacoli e i quattro demoni emergono in maniera disorientante, facendo a gara per interferire» (RSND, 1, 446)
Dal nostro punto di vista, questo significa che quando ci impegniamo nella pratica e nello studio e approfondiamo la nostra convinzione nella fede, i demoni – o funzioni demoniache – appaiono invariabilmente.
Inoltre, come suggeriscono le parole «in maniera disorientante, facendo a gara per interferire», gli ostacoli e i demoni emergono uno dopo l’altro creando confusione, a volte cogliendoci totalmente alla sprovvista, suscitando in noi sentimenti negativi o di arrendevolezza o facendoci abbassare la guardia.
Per non essere disorientati da questi tre ostacoli e quattro demoni, il Daishonin sottolinea due punti fondamentali: “non lasciarsi influenzare” e “non lasciarsi spaventare” da loro.
“Non lasciarsi influenzare” significa sviluppare la saggezza del Budda che permette di riconoscere i demoni in quanto tali, mentre “non lasciarsi spaventare” significa avere il coraggio di affrontarli a testa alta.
Recitando Nam-myoho-renge-kyo riusciamo a manifestare saggezza e coraggio per superare qualsiasi ostacolo e funzione demoniaca.
Inoltre, il Daishonin afferma che la spiegazione contenuta in Grande concentrazione e visione profonda dev’essere considerata una guida per i suoi discepoli e deve essere trasmessa anche alle generazioni future. Spiega che la fede per lottare contro le avversità è una linea guida che dovrebbe essere incisa nel cuore di tutti coloro che si dedicano al Buddismo del Daishonin.
Dopo questo passo, il Daishonin porta un esempio concreto di come si manifestano i tre ostacoli e i quattro demoni, affermando che
«L’ostacolo del karma sono gli impedimenti rappresentati dalla moglie o dai figli, e l’ostacolo della retribuzione sono gli impedimenti causati dal proprio sovrano o dai genitori» (Ibidem)
Probabilmente il Daishonin fece questi esempi specifici alla luce della situazione che i fratelli Ikegami stavano affrontando all’epoca. Inoltre, possiamo osservare che il motivo per cui tra i quattro demoni viene citato il “demone celeste” è che questi è il più potente in quanto costituisce la funzione del male fondamentale, in grado di creare tutte le altre funzioni demoniache.
Spiegando il funzionamento di questi ostacoli, il Daishonin cerca di aiutare i fratelli a rendersi conto del fatto che, sebbene in apparenza stessero subendo pressioni dirette da parte del padre, in realtà, a un livello profondo, era il demone celeste a essersi insinuato in coloro che detenevano il potere e nei preti di alto rango, i quali stavano a loro volta manipolando i loro genitori, le mogli e i figli per costringerli ad abbandonare la fede.
Inoltre, il Daishonin sottolinea che nel Giappone del tempo molte persone dichiaravano di padroneggiare la pratica della “concentrazione e visione profonda”, ma in realtà solo lui e i suoi discepoli avevano intrapreso una battaglia per far emergere i tre ostacoli e i quattro demoni e sconfiggerli.
La convinzione che “la comparsa dei tre ostacoli e dei quattro demoni è la prova che si sta praticando correttamente” è la forza trainante per sconfiggere i demoni, ovvero le funzioni demoniache.
Sono i maestri e i discepoli Soka, sono i membri della Soka Gakkai ad aver ereditato il nobile spirito racchiuso in questo passo del Gosho e ad averlo mostrato concretamente nell’epoca attuale. Con questa consapevolezza, superiamo qualsiasi ostacolo e funzione demoniaca e impegniamoci al massimo nella fede che ci permette di manifestare saggezza e coraggio! Sensei scrive:
«Coloro i quali hanno come unico interesse la tutela della propria posizione o del proprio rango diventano i più tremendi cattivi amici. Se i membri vengono ingannati da persone di tal fatta, alla fine abbandoneranno la loro fede» (RU, 12, 52)
E in un altro Gosho si legge:
«Un nemico cerca di farti dimenticare il pericolo per poterti attaccare» (Il generale Tigre di Pietra, RSND, 1, 845)
Come afferma il Daishonin in questi passi, man mano che la battaglia va avanti, i “demoni” che ostacolano kosen-rufu emergeranno in maniera disorientante, cambiando aspetto e forma. Ecco perché è importante studiare in modo approfondito la “storia della lotta contro le funzioni demoniache” intrapresa dalla Soka Gakkai, un’organizzazione dedita alla verità e alla giustizia. E facendo ardere in noi lo spirito di “refutare l’erroneo e rivelare il vero”, continuiamo a far progredire kosen-rufu per impedire a qualsiasi ostacolo e funzione demoniaca di interferire con il nostro movimento!
Una guida e un principio universale della Soka Gakkai nella lotta contro le funzioni demoniache è che una volta che riconosciamo una funzione demoniaca per quello che è, non costituisce più un ostacolo. Naturalmente, non basta solo smascherarla per sconfiggerla. Noi non sappiamo mai in quale forma appariranno queste funzioni negative. Possono emergere in ogni momento e in ogni angolo, senza che noi ce ne rendiamo conto. Ma non c’è bisogno di preoccuparsi, né di avere paura. Per coloro che si dedicano con costanza alle attività della Soka Gakkai, andrà tutto bene, nel modo più assoluto. Verranno sicuramente protetti, poiché il fatto stesso di impegnarsi nelle attività è una prova che si sta vincendo sulle funzioni demoniache. Nella fede non dobbiamo mai essere codardi. Il Daishonin afferma:
«I tre ostacoli e i quattro demoni invariabilmente appariranno: il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (I tre ostacoli e i quattro demoni, RSND, 1, 568)
Nella lotta contro le funzioni demoniache tutto dipende da noi, dal fatto di riuscire a far emergere il coraggio. A tal fine, la cosa fondamentale è basare sempre la nostra fede e la nostra pratica sul Gosho e sulle guide della Gakkai. È importante entrare in contatto con lo spirito del Daishonin che ha lottato e vinto contro le funzioni demoniache, e imparare dallo spirito dei tre presidenti.
