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Domande e risposte - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:36

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Domande e risposte

Riportiamo le risposte di Tamotsu Nakajima e Hideaki Takahashi ad alcune domande

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Qual è lo scopo di fare corsi di capitolo?

Nakajima: Il senso dei corsi di capitolo o di settore si trova nel creare amicizia, stringere legami. Per far conoscere la pratica buddista cerchiamo delle occasioni piacevoli per incontrarci, stare bene insieme e creare nuovi legami con i vicini, tra famiglia e famiglia, nella nostra comunità.
Quando una persona comincia a praticare, anche la sua famiglia è coinvolta in qualche modo. Ogni praticante è come un puntino, ci sono tanti puntini separati fra loro da grandi spazi. Facciamo in modo che ogni puntino si espanda a macchia d’olio, coinvolgendo chi conosce, chi gli sta intorno.
In questo momento la società è molto complessa, cerchiamo quindi di aprirci agli altri il più possibile e far conoscere il Buddismo.
Realizzare un corso di capitolo significa divertirsi insieme, rafforzare i legami in una dimensione familiare, non formale, invitare i vicini, gli amici creando un’atmosfera piacevole, simpatica, piena di calore. Siamo nati per divertirci, non per soffrire!

Come incoraggiare quei responsabili che da tempo non si dedicano all’attività?

Takahashi: In questi casi la pazienza è la chiave di tutto, è cruciale. Ci vuole pazienza con i membri e i responsabili che non sono attivi. Se li sostenete e non vi arrendete, un giorno torneranno. Non arrendetevi mai. Nichiren Daishonin scrive: «Se non fossero Bodhisattva della Terra non potrebbero recitare Daimoku» (RSND, 1, 341). Quindi se una persona recita Daimoku vuol dire che è un Bodhisattva della Terra. Possono esserci molte ragioni per cui una persona in questo momento non è attiva, ma c’è sempre la possibilità che si risvegli alla sua missione di Bodhisattva della Terra. Non bisogna arrendersi mai e continuare ad avere pazienza.

Perché si sconsiglia di affidare la responsabilità di gruppo ai giovani?

Nakajima: In un gruppo ci sono persone di tutti i tipi, giovani e meno giovani, donne e uomini che hanno vite diverse e vari tipi di problemi. Per questo i responsabili di gruppo è bene che siano adulti. Attualmente ci sono più donne nella nostra organizzazione, e quindi spesso le responsabili di gruppo sono donne, ma l’ideale sarebbe che ci fossero un uomo e una donna. Naturalmente non è una regola assoluta, ma noi abbiamo stabilito di non affidare la responsabilità di gruppo ai giovani affinché possano dedicarsi allo shakubuku ai loro amici e contribuire attivamente alla crescita del gruppo. Nei gruppi dove ci sono tanti giovani c’è più vivacità, allegria, e c’è più possibilità di sviluppo. Ora la crescita dei giovani è fondamentale, loro hanno la capacità e la possibilità di far conoscere il Buddismo a tanti giovani. E noi possiamo sostenerli prima di tutto recitando Daimoku per loro.

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