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Domande e risposte - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:15

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Domande e risposte

Durante il Summit si sono tenute due sessioni di domande e risposte. Di seguito ne riportiamo alcune

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Durante il Summit si sono tenute due sessioni di domande e risposte. Di seguito ne riportiamo alcune

Molti membri stanno affrontando gravi difficoltà come la solitudine e le ripercussioni economiche per la perdita del lavoro dovuti al Covid. Cosa possiamo studiare per poter incoraggiare tutti i membri a vedere l’attuale crisi come un’opportunità per la crescita del movimento di kosen-rufu? Come possiamo rafforzare la nostra pratica di shakubuku in questo periodo di isolamento e restrizioni?

Risponde Katsuo Fujii, segretario della Soka Gakkai europea:
Rispetto a cosa studiare per incoraggiare le persone a vedere l’attuale crisi pandemica come un’opportunità per la crescita del movimento di kosen-rufu, vi consiglio vivamente La nuova rivoluzione umana. Non si tratta solo di un romanzo, ma contiene molte importanti consigli sulla fede. Descrive le esperienze del maestro Ikeda, la sua rivoluzione umana e la sua lotta per kosen-rufu. Sensei l’ha scritta per noi oggi e per il futuro.
In altre parole, contiene tutto ciò che dobbiamo imparare per la nostra rivoluzione umana personale e per il movimento di kosen-rufu.
Per quanto riguarda l’ultima parte della domanda sul modo migliore per incoraggiare i nostri amici e rafforzare al meglio la nostra pratica di shakubuku in questo momento di isolamento e restrizioni, nel Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese Nichiren Daishonin ci ha insegnato l’importanza del dialogo, dell’empatia e della preoccupazione per gli altri. Questo è il nostro umanesimo pieno di compassione, che ci permette di toccare il cuore degli altri. Quando ci sforziamo e viviamo per il bene delle persone, per il bene della società, con grande gioia, speranza e convinzione, il nostro comportamento naturalmente può ispirare i nostri amici.
Il dialogo inizia con la nostra preghiera determinata basata sull’empatia, la compassione e la cura per gli altri. Possiamo risvegliare il grande potenziale, la Buddità, dei nostri amici attraverso un dialogo basato sul Daimoku. In altre parole, condividere la convinzione che la Buddità esiste all’interno degli altri e in noi stessi porta alla “condivisione della felicità” e sarà il punto di partenza per la “condivisione della pace”. Un tale spirito è l’essenza della nostra pratica di shakubuku.
È anche l’elemento più importante per la nostra rivoluzione umana.
Anche se ora non siamo in grado di incontrarci liberamente con i nostri amici a causa della pandemia, la nostra forte preghiera per la loro felicità raggiungerà il loro cuore. A causa della situazione attuale, possiamo utilizzare le piattaforme online per le nostre attività.
È importante considerare la situazione dei membri che potrebbero non avere accesso a un telefono cellulare o a un computer e quindi non possono partecipare alle attività online e potrebbero sentirsi persi. Se ci sono membri in tale situazione nelle nostre zone, prendiamoci cura di loro e incoraggiamoli per telefono o con altri mezzi.
Quest’anno creiamo insieme grandi ondate gioiose di dialogo per la pace basate sull’unità di itai doshin e sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo con l’obiettivo di far avanzare ulteriormente il movimento di kosen-rufu in Europa

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Sensei scrive che la gratitudine per il suo maestro è «alta come una montagna e profonda come un oceano». Come posso fare questa esperienza nella mia vita? Come possiamo fare in modo che questa energia pulsi all’interno della Soka Gakkai europea?

Risponde Suzanne Pritchard, responsabile europea donne e giovani donne:
L’espressione “ripagare i debiti di gratitudine” potrebbe forse dare la sensazione di qualcosa di gravoso e opprimente ma, considerando lo spirito dei tre presidenti e in particolare la relazione tra il maestro Ikeda e il presidente Toda, appare chiaro che “debito di gratitudine” non è un obbligo da adempiere per senso del dovere.
Piuttosto, il punto centrale è la gioia che deriva dal riconoscere il sostegno compassionevole e la cura che abbiamo ricevuto dal nostro maestro, che porta a un senso di gratitudine spontaneo e ci spinge ad agire per kosen-rufu.
Il punto è quanto ciascuno di noi è capace di riconoscere profondamente la grandezza del nostro maestro.
In generale, la gratitudine non è una caratteristica della nostra vita moderna. Viviamo in una società caratterizzata sempre più dalla convinzione di “avere diritto”, che tutto ci sia dovuto. Il sostegno che riceviamo dagli altri è dato per scontato, passa inosservato e quindi non viene apprezzato.
D’altra parte, quando questa aspettativa egoistica non viene soddisfatta, causa risentimento, lamentela e accuse. Sensei scrive: «Il concetto di gratitudine ha da tempo smesso di svolgere un ruolo nella società contemporanea» (NRU, 21, 193) e ciò è legato alla mancanza di consapevolezza della natura interconnessa di tutte le forme di vita.
L’esempio di Sensei è in totale contrasto con l’atteggiamento prevalente dei nostri tempi, sia per la sua profonda comprensione del principio dell’origine dipendente, che per il suo vasto senso di gratitudine verso il maestro.
Sensei scrive: «Come potrò mai ripagare il debito di gratitudine nei confronti del mio maestro che si è sforzato di far crescere questo suo discepolo senza curarsi nemmeno della sua salute? Adesso è il momento di accumulare sempre di più forza e capacità. Devo sviluppare l’attitudine a essere pronto per tutto quello che mi aspetta nel futuro» (Diario giovanile, 22 dicembre 1953).
E ancora: «In quanto discepolo, tutto il mio essere trabocca dalla gioia per l’onore di poter ripagare il mio debito di gratitudine al presidente Toda, le fondamenta del mio cuore» (traduzione provvisoria).
Il presidente Toda ha lottato per allenare il giovane Ikeda «senza curarsi nemmeno della sua stessa salute». Se guardiamo ai viaggi che Sensei ha realizzato in tutto il mondo, a sua volta combattendo lui stesso con la malattia, possiamo vedere che anche lui ha profuso immensi sforzi per risvegliarci alla nostra missione di Bodhisattva della Terra.
Credo che, seguendo l’esempio del nostro maestro, la nostra capacità di trasformare davvero il destino dell’umanità nei prossimi dieci anni sarà determinata da quanto riusciamo ad approfondire la nostra gratitudine, per poter dire a nostra volta: «Sensei è “le fondamenta” del mio cuore».
Sensei scrive: «Se manteniamo sempre un senso di apprezzamento e ci impegniamo per ripagare il nostro debito di gratitudine agli altri, riusciremo a capire esattamente cosa dovremmo fare, quale azione intraprendere. Coraggio e saggezza senza limiti emergeranno da dentro di noi senza alcun dubbio» (traduzione provvisoria).
Sono convinta che questa gratitudine per il maestro ci permetta di rafforzarci ancora di più, diventando ciascuno il punto di partenza di un’ondata di energia trasformativa, dell’unità profonda di One Europe with Sensei e dell’espansione di quella connessione inclusiva di cui la nostra società ha tanto bisogno.
Ovviamente, i nostri straordinari giovani saranno in prima linea in questa rivoluzione, in questa trasformazione della società.

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Vorrei comprendere meglio il concetto di “fede per la vittoria assoluta”. Cosa significa “vittoria assoluta”? E quali elementi sono necessari per mantenere una “fede per la vittoria assoluta”?

Risponde Hideaki Takahashi, presidente della Soka Gakkai europea:
Nella serie Le cinque guide eterne della Soka Gakkai, Sensei spiega come segue il significato di “fede per la vittoria assoluta”: «La vittoria assoluta è lo scopo fondamentale della nostra pratica buddista e della nostra vita. […] La grande battaglia per realizzare kosen-rufu mondiale, il mandato di Nichiren Daishonin che il mio maestro mi affidò, è una nobile lotta per guidare tutte le persone alla felicità, una battaglia incessante tra le forze del Budda e le funzioni demoniache. Non possiamo permetterci di perdere» (Esperia, pag. 72).
All’inizio di questa guida, il maestro Ikeda ricorda le parole del maestro Toda che affermava: «La nostra pratica buddista ci mette in grado di ottenere la vittoria assoluta. Con tale consapevolezza dovremmo impegnarci a vincere nel lavoro e in ogni campo della vita» (Ibidem).
Dopodiché Sensei spiega il punto essenziale per realizzare la vittoria assoluta: «La relazione maestro-discepolo è l’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin; Quando condividiamo lo stesso profondo impegno del maestro possiamo superare qualsiasi avversità e realizzare la vittoria assoluta in ogni cosa. Questo è lo spirito fondamentale della Soka Gakkai» (Ibidem, pag. 73).
Successivamente, Sensei fa riferimento al Gosho Lettera inviata con il sutra per la preghiera, in cui il Daishonin descrive tre caratteristiche che definiscono la fede e la pratica dei devoti del Sutra del Loto e che portano alla vittoria assoluta.
«La prima è “non vacillare nella fede”, cioè avere una fede risoluta, e consiste nel grande voto di vivere fino in fondo basandosi saldamente sulla Legge mistica. Significa non avere il minimo dubbio, esitazione o paura nel cuore.
Non avanzare equivale a retrocedere. Il Buddismo riguarda il presente e il futuro. Perciò dobbiamo concentrarci sullo sfidare noi stessi qui e ora, per la nostra felicità presente e futura. L’importante è non accettare mai la sconfitta. Non essere sconfitti significa non vacillare» (Ibidem, pag. 79).
In merito al secondo punto per realizzare la vittoria assoluta, Sensei afferma: «La seconda caratteristica di cui parla il Daishonin è “essere liberi da tutti i falsi alleati”. Ciò significa non essere falsi nell’amicizia, ma comportarci sempre con sincerità e integrità in tutte le nostre azioni. Significa seguire fedelmente il cammino in cui crediamo. Vedere il male e rimanere in silenzio è un’espressione di ciò che intende il Daishonin con “falsi alleati”» (Ibidem, pag. 80).
Per quanto riguarda la terza caratteristica, Sensei afferma: «La terza caratteristica che il Daishonin cita è “affidarsi completamente al Sutra del Loto, praticando in accordo con le auree parole del Budda”». Poi cita una guida del maestro Toda che una volta spiegò chiaramente quale fosse il vero potere che aveva reso possibile l’incredibile crescita della Soka Gakkai: «Noi abbiamo la fede, abbiamo il Gohonzon; tutto ciò che abbiamo realizzato è il risultato della fede nel Gohonzon» (Ibidem).
Proviamo ora a riflettere sulla seconda parte della domanda, ovvero quali sono gli elementi necessari per “mantenere una fede per la vittoria assoluta”. Nella fede e nella pratica, “mantenere e perseverare” è fondamentale. Solo quando manteniamo e portiamo avanti la fede e la pratica per tutta la vita, possiamo conseguire la Buddità in questa esistenza e realizzare kosen-rufu. Pertanto, la chiave essenziale è come poter mantenere e portare avanti questa fede per la vittoria assoluta. Sensei poi chiarisce cosa significhi essere un “Budda”: «In sintesi, “Budda” è sinonimo di “vincitore” e si diventa Budda combattendo e sconfiggendo le funzioni demoniache» (Ibidem, pag. 85).
Quando sono stato nominato presidente della Soka Gakkai europea, ho ricevuto questa guida da Sensei: «Se avanzate con una salda unità di itai doshin basata sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo, vi prendete cura e fate tesoro di ogni singolo membro, kosen-rufu in Europa si espanderà senza limiti». All’inizio di questo Anno della speranza e della vittoria, sono determinato a incidere nuovamente nel mio cuore la guida di Sensei sull’unità di itai doshin basata sulla non dualità di maestro e discepolo.

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