5 marzo 1966
Fondazione della Divisione uomini
16 marzo
Giorno di kosen-rufu
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Le nostre storie / La mia seconda opportunità
Leonardo Bientinesi, 18 anni – Rosignano Solvay (LI)
Passioni: canottaggio, lettura, viaggi
Pratico il canottaggio a livello agonistico da più di sette anni e il mio percorso sportivo è sempre andato a gonfie vele. Negli ultimi anni, tuttavia, ho sofferto molto a causa di forti incomprensioni con il mio allenatore e persistenti problemi di salute. Così inizialmente pensai di scappare da quella situazione ostile, sfidandomi per due estati consecutive a entrare in un importante college nazionale di canottaggio. Purtroppo gli esiti dei test furono insufficienti e, sentendomi un perdente, entrai in un vortice di insoddisfazione e attacchi di panico.
Ricordo ancora che un pomeriggio di luglio di qualche anno fa ero in macchina con mia madre di ritorno dagli allenamenti e, a causa di un forte attacco di panico, non riuscivo neanche a respirare. Fu una circostanza orribile dove provai un grande senso di impotenza accompagnato dalla disperazione di non poter trovare una via di fuga. Ma fu proprio in quel momento che mia madre dopo tanto tempo, riuscì a farmi pronunciare con molta calma il mio primo Nam-myoho-renge-kyo. Quel Daimoku si è dimostrato essere per me una seconda opportunità, come una corda grazie a cui mi sono rialzato da un tappeto sul quale me ne stavo incollato.
Decisi di continuare a fare Daimoku, notando con gioia che più recitavo e più diminuivano gli attacchi di panico. Trovai un bellissimo gruppo buddista e iniziai a praticare correttamente. Ho realizzato importanti vittorie: ho sconfitto totalmente gli attacchi di panico e superato alcune paranoie, come la paura di perdere il controllo di me stesso e finire in una triste depressione.
Così a maggio del 2015 ho deciso di diventare membro della Soka Gakkai e a luglio ho potuto partecipare al corso nazionale della Divisione futuro, dove ho stretto importanti legami di amicizia e ho approfondito il significato di kosen-rufu.
Nonostante a oggi non abbia ancora del tutto raggiunto gli obiettivi sportivi che mi ero posto, guardando indietro ho visto quanti benefici ho ottenuto attraverso la pratica buddista: il percorso è stato più importante del traguardo! Questo lungo e non semplice anno e mezzo è stato ricco di lotte e impegni quotidiani. Fra studio, sport e attività buddista, oltre a grandi vittorie ho riconosciuto quale sia veramente il mio sogno più grande: entrare a far parte del corpo della Marina militare, al fine di proteggere e aiutare tutte quelle persone che si trovano nel triste contesto della guerra e che soffrono ogni giorno.
Tutte queste sfide che ancora oggi affronto quotidianamente mi fortificano e mi allenano per quello che sarà il mio futuro. A oggi sto costruendo attraverso il Daimoku le fondamenta del mio sogno, cercando di impegnarmi su tutti i fronti. La sofferenza affrontata in questi anni si è dimostrata un’occasione per capire quanto realmente ognuno di noi ha la potenzialità di migliorarsi e vincere sui propri limiti attraverso la pratica buddista.
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Diario giovanile 1949-1960
di Daisaku Ikeda
MARTEDÌ 8 FEBBRAIO – Pioggia e poi coperto
Giornata tranquilla. Ho riflettuto sul fatto che devo fare attenzione ai doveri e alle responsabilità che ho nell’ambito della società senza mai diventare una persona arrogante.
Da domani devo perfezionare ancora di più la mia determinazione e il mio impegno in ogni cosa che mi trovo ad affrontare. Inerzia e costruzione; doveri e privilegi; positivo e negativo. Ma anche disciplina e autocompiacimento; fiducia in se stessi e disprezzo per se stessi. Quali sono le qualità positive e le doti eccellenti che condividono le grandi persone? In buona sostanza, non sono forse persone che hanno coraggiosamente sfidato e poi superato le loro debolezze, andando avanti con costanza fino a raggiungere quello che avevano desiderato?
1. Sforzarmi al massimo nello studio del Buddismo.
2. Leggere libri, come se fossero la fonte di nutrimento per il mio futuro.
3. Mai scordarmi di sviluppare me stesso.
Alle 18.00 c’è stata una riunione per i responsabili delle squadre alla sede centrale. Mentre eravamo nella stanza del presidente sono stato duramente ripreso dal presidente Toda a proposito delle industrie T. Non c’è stato nulla da fare. È successo perché volevo aiutare e proteggere un mio amico. Davanti al Gohonzon non ho nulla di cui vergognarmi.
Prima di tornare a casa sono passato da S. La personalità forte e dominatrice di suo padre era piuttosto seccante. Peccato. Anche se andiamo avanti con gli anni, spesso ci facciamo facilmente influenzare dalle persone che sono intorno a noi. Sono arrivato a casa poco prima di mezzanotte. Era vuota e silenziosa.
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L’amicizia è un tesoro
L’amicizia ha due “ali” che ci permettono di volare in alto, senza essere influenzati da sentimenti di simpatia o antipatia. Una è il desiderio di imparare, l’altra è la crescita personale. I buoni amici si raccolgono attorno a coloro che si sforzano di apprendere e migliorarsi, ed è grazie ai buoni amici che possiamo lucidare e migliorare il nostro carattere. La vera amicizia tra persone che aspirano a grandi obiettivi può moltiplicare i frutti delle loro fatiche. In particolare, le amicizie dei giorni di scuola, quando si studia e si cresce insieme in uno spirito di amichevole competizione, possono essere una meravigliosa fonte d’ispirazione. Nel momento in cui andate oltre la semplice simpatia o antipatia, e vi impegnate nel migliorarvi, non solo sarete capaci di attingere al vostro vero potenziale, ma potrete tirar fuori il meglio anche dagli altri. E sarete in grado di rispettarvi e congratularvi delle vostre rispettive capacità. Vorrei che tutti voi sperimentaste la ricchezza dell’amicizia.
D. Ikeda, Protagonisti della nuova era, pag. 42