In questo mese
18 novembre
- 1930 Fondazione della Soka Gakkai
- 1944 Muore Tsunesaburo Makiguchi
- 2013 Apertura del Kosen-rufu Daiseido
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Le nostre storie / Una gioia profonda
di Matilde, 19 anni, Chiavari
Passioni: judo, bambini, viaggi, concerti
Sono nata in una famiglia di praticanti, nel 2011 ho iniziato a recitare Daimoku e ho ricevuto il Gohonzon nel 2014.
Quando ho cominciato a praticare ero alle scuole medie, avevo problemi di relazione con i compagni, in particolare con un ragazzo che mi aveva presa di mira. La situazione era tanto complicata che decisi di cambiare scuola. Ma questo non risolse il problema: pur frequentando una nuova scuola incontravo ancora spesso quel ragazzo che continuava a infastidirmi. Recitando Daimoku capii che se volevo farmi rispettare dovevo rispettarmi io per prima. È bastato accorgermi di questo punto e metterlo in pratica affinché la situazione cambiasse decisamente in meglio: non solo quel ragazzo smise di infastidirmi ma mi resi conto che la nuova scuola era la migliore ai fini degli studi che decisi di intraprendere. Questa esperienza mi ha fatto capire che ogni volta che proviamo una grande sofferenza per problemi che a noi sembrano insormontabili, possiamo trovare il coraggio di affrontarli con il Daimoku, vincere sulla nostra oscurità e sperimentare una gioia profonda!
Tutto procedeva per il meglio, frequentavo il liceo classico, mi impegnavo a fare attività, partecipavo ai corsi e alle riunioni, mi prendevo cura della Divisione futuro.
L’anno scorso, per il mio diciottesimo compleanno, ho deciso che sarei andata in vacanza gratis, perché non avevo abbastanza soldi. Ero proprio determinata e ho cominciato a recitare Daimoku con questo obiettivo che sembrava impossibile. Un mese prima del mio compleanno mi hanno chiamato dalla scuola e mi hanno comunicato che avevo vinto un concorso che non ricordavo nemmeno di aver fatto. Il premio prevedeva una vacanza di una settimana in Croazia in un villaggio con le terme, tutto pagato, proprio come avevo desiderato. In questo viaggio ho conosciuto una ragazza che come me aveva vinto il concorso e le ho fatto immediatamente shakubuku. Da qualche mese ha cominciato a praticare regolarmente impegnandosi in tutte le attività del nostro capitolo.
Il 7 ottobre 2016, improvvisamente, è mancato mio papà. Per mia mamma, mia sorella e me è stato uno shock tremendo. Alla sua commemorazione gli dedicai queste parole di Nichiren Daishonin: «Quando il tuo amato padre ode il suono della voce di sua figlia che recita Nam-myoho-renge-kyo, gioisce nella sua Buddità» (RSND, 1, 946).
Sono stati mesi difficili e a volte mi sentivo così disperata da non riuscire a studiare nemmeno una riga. Alternavo cinque minuti di Daimoku a cinque minuti di studio per non perdere la concentrazione e riuscire a imparare qualcosa. In quel periodo ho capito due cose importanti. La prima è che fare Daimoku ti prepara agli avvenimenti che devi affrontare nella vita. La seconda è che recitare Daimoku ti fa rendere conto della realtà delle cose anche se non ti piace. Grazie a questa nuova consapevolezza, ho cominciato a stare meglio.
Mi sono impegnata tantissimo e all’esame di maturità ho portato una tesina su Senzatomica, per trasmettere lo spirito Soka nella mia scuola. Ho tante aspettative e desideri per la mia vita e ho deciso che, anche se a volte ho paura di non realizzarli, voglio andare fino in fondo.
Ringrazio sensei e tutta la Soka Gakkai, perché mi ha dimostrato di essere una vera famiglia. Sono stata sostenuta dai membri ogni giorno da quando è mancato mio padre. Mi sono accorta che stare bene è una scelta, perché quando ti trovi in una situazione brutta, non hai alternative: o vinci o perdi. E io voglio vincere!
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Trasformiamo ogni cosa con il Daimoku!
Cari ragazzi e ragazze della Divisione futuro!
Come state? Speriamo di trovarvi in gran forma e felici. In ogni caso, recitando Nam-myoho-renge-kyo al Gohonzon possiamo trasformare qualunque situazione. Il Buddismo si basa su questo profondo principio e possiamo sperimentarlo ogni volta che vogliamo.
Come molti di voi sanno, la Divisione futuro è il gruppo della Soka Gakkai formato da ragazzi e ragazze che frequentano le scuole medie e superiori. Dal punto di vista del Buddismo, le persone di questa età sono veramente importanti e hanno il potere di creare un tempo di pace per tutto il mondo. Questa possibilità dipende da ognuno di noi. Dipende da come decidiamo di vivere ogni momento. Abbiamo un maestro, Daisaku Ikeda, che con il suo esempio ci mostra come fare e questa è davvero la più grande fortuna. Nelle prossime pagine ci racconta il suo viaggio in Costa Rica, un paese meraviglioso.
Questa sezione del giornale è dedicata alla Divisione futuro. Il nostro scopo è trasmettere incoraggiamento e speranza.
In ogni parte di Italia si svolgono splendide attività della Divisione futuro e speriamo che queste pagine possano essere utilizzate anche per queste attività.
Vi ringraziamo con tutto il cuore per ogni sforzo che fate e siamo pieni di stima nei vostri confronti.
I responsabili della Divisione futuro italiana
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Spiegate le ali verso il futuro / Le bianche nuvole del Costa Rica
di Daisaku Ikeda
Toda rimase impavido e non si fece sconfiggere neppure quando venne imprigionato dalle autorità militari giapponesi a causa del suo credo religioso, durante la Seconda guerra mondiale. Terminata la guerra egli si alzò tra le rovine di un paese devastato e determinò di liberare il mondo dall’infelicità. Nel corso della sua vita continuò a diffondere la luce del coraggio e della speranza tra tutti coloro che stavano soffrendo. Egli aveva a cuore i giovani e offriva spesso loro incoraggiamenti sinceri e pieni di affetto. La sua immagine, il suo sguardo caloroso, la sua voce piena di fiducia sono sempre presenti nel mio cuore. Dopo aver adempiuto al suo grande voto di realizzare kosen-rufu in Giappone, affidò a me la missione di realizzare kosen-rufu nel mondo. «Il mondo è il tuo palcoscenico», mi disse.
Da allora ho viaggiato ovunque, facendo mio il suo stesso spirito. Sostenendo la filosofia umanistica del Buddismo, ho continuato a impegnarmi in dialoghi pieni di coraggio e convinzione, così come mi aveva insegnato il mio maestro, al fine di incoraggiare i compagni di fede e gli amici. Tenendo sempre con me la sua foto nel taschino della giacca, sempre unito al suo spirito mi sono impegnato sinceramente per unire le persone di tutto il mondo.
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Ora, molti anni più tardi, la nostra rete di umanesimo Soka si è diffusa in 192 paesi e territori.
C’è un luogo di cui vorrei parlarvi, miei giovani cittadini globali: è il Costa Rica, nel Centro America, un paese famoso perché non ha esercito. In spagnolo il suo nome significa “costa ricca”. Con l’Oceano Pacifico a ovest e i Caraibi a est, il Costa Rica è un paese nel quale le persone coesistono con la natura. È anche famoso per la produzione di caffè e banane. Il paese attribuisce molto valore all’educazione, a cui dedica circa il 20% del bilancio statale. Nel 1949, infatti, il Costa Rica ha abolito le spese militari decidendo di investire sull’educazione piuttosto che sull’esercito. Ha trasformato tutte le caserme militari esistenti in scuole, divenendo una delle nazioni più avanzate al mondo nel promuovere la pace. Anche l’Università per la pace delle Nazioni Unite si trova in Costa Rica.
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In Costa Rica le donne vengono rispettate e svolgono un ruolo attivo nella società. Le persone sono modeste e aperte. Amo molto i miei amici di questo paese, pieni di calore e gentilezza.
La natura lussureggiante del Costa Rica è dovuta alle piogge abbondanti. Per inciso, anche durante la mia visita le nuvole riempivano il cielo, come bianchi fiocchi di cotone.
Il poeta tedesco Friedrich Holderlin (1770-1843) scrisse da giovane: «Dalle nubi della mia gioventù scaturiscono forti e grandi azioni». Le nuvole simboleggiano il fatto di alzarsi e unirsi insieme. Sto pregando affinché ciascuno di voi, miei cari amici, possiate decollare gioiosi verso i cieli del ventunesimo secolo come una grande flotta di bianche nuvole, emergendo uno dopo l’altro e unendovi insieme.
Quando tutti voi, che avete la fortuna di praticare questo Buddismo sin dalla giovane età, interagite con libertà incoraggiandovi reciprocamente, il cerchio di un’eterna amicizia si espande.
Questa è la sorgente della speranza e la forza motrice per costruire la pace. Voi siete tutti, senza eccezione, i protagonisti della pace.
Il mondo vi attende.
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Mentre affrontate le varie sfide della vita, ci saranno momenti in cui le cose non andranno come desiderate. Per questo è importante perseverare nelle vostre lotte.
I vostri genitori stanno sinceramente aspettando la vostra vittoria e il vostro successo. I membri della famiglia Soka nelle vostre comunità e i membri di tutto il mondo attendono la vostra crescita e il vostro sviluppo. I compagni di fede della SGI saranno sempre i vostri alleati e i più ferventi sostenitori. Anche io sto pregando sinceramente, giorno dopo giorno, per la vostra felicità e vittoria. Nel mezzo di una serie di durissime persecuzioni, mentre lottava per la felicità della gente, Nichiren Daishonin dichiarò: «Tuttavia non sono scoraggiato» (RSND, 1, 644). Come coraggiosi cuccioli di leone, per favore non arrendetevi mai e continuate a lottare a dispetto della difficoltà che state affrontando, con lo spirito di “tuttavia non sono scoraggiato”.
Ricordate sempre che il vero successo nella vita deriva dalle sfide instancabili che affrontiamo con lo spirito di non farci sconfiggere mai da nulla.
(La puntata intera è pubblicata su ilvolocontinuo.it)
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Domande e risposte con il presidente Ikeda
da D. Ikeda, Personalità e carattere, pagg. 2-3
Ci sono tanti tipi di persone: estroverse e introverse, calme e irruenti, incostanti e tenaci. È possibile, secondo lei, cambiare la mia personalità?
Per il Buddismo la personalità, o natura, è immutabile nella sua essenza. Ogni persona ha la sua individualità, ben distinta da quella degli altri.
Proprio come ogni fiore ha una sua bellezza, così ogni persona ha le sue particolari qualità. Essere introversi non fa di noi degli incapaci, proprio come l’impazienza non ci squalifica. L’importante è vivere in accordo con la natura innata che è dentro di noi: lo scopo del Buddismo è realizzare questa potenzialità.
Una volta, incoraggiando una persona su come trasformare la sua natura collerica, il presidente Toda disse: «Non cercare di cambiare la tua natura, tutto ciò che devi fare è recitare Daimoku e vivere al meglio delle tue possibilità. Poi, con naturalezza, vedrai scomparire gli aspetti negativi della tua personalità mentre rimarranno quelli positivi. L’importante è avere obiettivi chiari e impegnarsi per migliorare la società». In seguito, quell’uomo divenne una persona molto amata e rispettata e la sua vita è stata felice e piena di gratificazioni.
Non è la nostra personalità a renderci felici o infelici, ciò che fa la differenza è la qualità della vita che conduciamo. Lo scopo del Buddismo e dell’educazione è di manifestare appieno questa qualità.