Incoraggiata dalla figlia, Clara inizia a praticare il Buddismo “come una guerriera” e scopre una forza insospettata dentro di sé, mentre approfondisce la relazione con il maestro e si impegna a sostenere i giovani trasmettendo loro piena fiducia nella propria vita
Quando hai incontrato il Buddismo?
Era il 1991, il rapporto con mio marito era molto difficile e mia figlia, che aveva iniziato a praticare, mi incoraggiò a sperimentare la pratica buddista.
Iniziai a recitare Daimoku come una guerriera e da allora non mi sono mai fermata.
Come è cambiata la tua vita?
È cambiato tutto. Scoprii tanta forza in me, mi sentivo coraggiosa. Ho cominciato a fare attività spostandomi continuamente, partecipavo a tutte le riunioni, incoraggiavo, facevo shakubuku… Il Buddismo mi ha salvato la vita.
Cosa rappresenta per te il legame con il maestro?
È una cosa molto profonda, non è descrivibile. Quando faccio Gongyo, mattina e sera, ho nel cuore la preghiera per il maestro. È una persona veramente grande, ha portato il Buddismo in tutto il mondo: come si fa a non avere gratitudine verso di lui!
Come hai vissuto l’attività online durante la pandemia?
All’inizio è stato un ostacolo, poi ho chiesto a mia figlia di comprarmi uno smartphone: pian pianino ho imparato a usarlo per collegarmi con lei e con le compagne di fede.
A chi ha difficoltà con l’attività online vorrei dire che tutto è possibile: con la fede possiamo superare ogni ostacolo.
Vuoi condividere un’esperienza per te significativa?
Desideravo vedere mia figlia felice, dopo la fine del suo matrimonio. Decisi di unire questo desiderio alla rinascita del gruppo che frequentavo.
Eravamo rimaste solo in due e recitavamo tanto Daimoku con l’obiettivo che il gruppo diventasse pieno di persone di valore.
Sono arrivate e cresciute molte persone e il gruppo è ripartito!
Li coccolo tutti come figli e continuerò a farlo, soprattutto i giovani, che vanno incoraggiati a riconoscere il loro valore perché, come dice il presidente Ikeda, loro sono il futuro.
E mia figlia oggi ha accanto a sé un uomo di valore, ha ricostruito la sua vita e insieme continuiamo a lottare per realizzare kosen-rufu.
C’è una frase che porti nel cuore?
«Può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, ma non accadrà mai che la preghiera di un devoto del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (Sulle preghiere, RSND, 1, 306).
La leggo ogni volta che mi sento in difficoltà o quando mi sento triste, e mi dà sempre più fiducia e speranza.
La vita è il dono più prezioso. Approfondendo la fede, credendo sempre di più, prendendo esempio dal presidente Ikeda, diventiamo tutte persone forti e coraggiose!