Kimiko Nagaishi, responsabile del Gruppo donne e giovani donne della Soka Gakkai
Ho ricevuto l’improvvisa notizia della morte di Ikeda Sensei il 17 novembre. Avevo appena partecipato alla cerimonia di Gongyo nel Palazzo del grande voto di kosen-rufu per celebrare il 18 novembre.
Ne sono rimasta profondamente scioccata e addolorata, e poi ho ricevuto la richiesta di partecipare al funerale tenuto dai familiari di Sensei.
Insieme a sua moglie e ai membri più stretti della famiglia abbiamo recitato Gongyo e Daimoku, guidati dal presidente Harada.
Dopo la recitazione il presidente Harada si è rivolto verso Ikeda Sensei e ha espresso la sua profonda gratitudine e il voto determinato che tutti sentiamo. È stata una cerimonia molto commovente, solenne e dignitosa, mentre il nostro maestro intraprendeva il suo viaggio verso il Picco dell’Aquila.
La signora Ikeda mi ha parlato con calore, abbracciandomi con le sue parole. Le ho comunicato la mia infinita gratitudine: “Grazie infinite. Mi sforzerò di fare il massimo per rispondere a lei e a Sensei”.
La signora Ikeda mi ha risposto: “Conto su di te. Ti prego di essere forte. Fai del tuo meglio”.
La sua guida è stata gentile ma al tempo stesso ferma. Da persona che ha continuato ad avanzare con un’unica mente sul sentiero di maestro e discepolo, sempre unita nello spirito a Ikeda Sensei, mi stava affidando il cuore di Sensei, e in quel momento ho sentito che la mia determinazione si rafforzava.
Poi, nel tentativo di trasmetterle i sentimenti sinceri di ognuno di noi, le ho detto: “Signora Ikeda, noi reciteremo sinceramente Daimoku affinché lei possa condurre una vita molto, molto lunga”, e lei ha risposto: “Grazie, lo farò!”.
Prima di lasciare la stanza la signora Ikeda rivolgendosi a Sensei ha detto: “Hai veramente dato tutto”. In quel momento ho sentito il mio cuore traboccare di profonda gratitudine per quanto Sensei e la signora Ikeda avevano pregato non desiderando altro che la felicità di ogni singolo membro, e ho capito che la Soka Gakkai è ciò che è oggi grazie a loro.
Ikeda Sensei! Grazie a lei quante persone sono riuscite a trasformare il loro karma, quante persone hanno potuto realizzare la propria rivoluzione umana e progredire sul sentiero supremo verso la felicità! Sono troppe per poterle contare. I forti legami tra lei e ognuno di noi sono eterni e non potranno mai esser distrutti.
Noi, suoi discepoli, non dimenticheremo mai le lotte che lei ha sostenuto per proteggere i compagni di fede, avanzando valorosamente attraverso le tempeste delle persecuzioni con il coraggio di un leone, sempre in prima linea, pienamente determinato a farci da scudo di fronte a qualsiasi attacco.
Sensei, come lei ha detto: “Più si crede nella bontà intrinseca degli esseri umani, più basiamo i nostri rapporti sul rispetto reciproco, più forte diverrà la corrente del rispetto per la dignità della vita che si diffonderà in tutto il mondo. E questo ci permetterà di porre fine a quel ciclo di conflitto e odio che sembra caratterizzare il karma dell’umanità”.
Noi, suoi discepoli, siamo determinati a realizzare il suo desiderio che si espandano “giardini di pace” in ogni angolo del mondo.
Continuando ad avanzare con spirito vittorioso, allegro e solidale, facciamo voto di far progredire sempre di più kosen-rufu, eternamente al suo fianco!
Ikeda Sensei, semplicemente ci guardi, e per favore vegli su di noi!
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Minoru Harada, presidente della Soka Gakkai
Insieme ai compagni di fede del Giappone e del mondo abbiamo solennemente letto il Sutra del Loto e recitato Nam-myoho-renge-kyo in questa cerimonia funebre della Soka Gakkai – la prima dopo quella organizzata per il secondo presidente Josei Toda – per onorare la nobile vita del nostro maestro Daisaku Ikeda, che ha dato un contributo così eccezionale e impareggiabile a kosen-rufu.
Sono passati solo pochi giorni dall’improvvisa notizia della morte di Ikeda Sensei e sono sicuro che voi tutti, come me, state partecipando oggi col cuore pieno di tante emozioni, dallo sgomento, alla tristezza, alla gratitudine.
In accordo con i desideri della famiglia Ikeda abbiamo ritardato l’annuncio di questa triste notizia fino al 18 novembre, Giorno della fondazione della Soka Gakkai.
Come sapete questo giorno corrisponde anche alla data di pubblicazione dell’opera di Makiguchi Sensei Il sistema pedagogico per la creazione di valore (in giapponese Soka kyoikugaku taikei).
Leggendo nel libro la pagina con i diritti d’autore mi sono accorto che, accanto alla data di pubblicazione del 18 novembre, compariva anche la data di stampa, il 15 novembre.
È davvero una coincidenza profonda che Ikeda Sensei abbia concluso la sua nobile vita nell’anniversario di quello storico giorno in cui il nome “Soka” apparve per la prima volta stampato in questo libro che rappresenta la cristallizzazione della collaborazione tra maestro e discepolo dei nostri primi due presidenti. Quando l’ho visto non ho potuto fare a meno di provare una profonda emozione pensando ai fortissimi legami che uniscono i nostri tre presidenti fondatori.
Sono giunte un numero immenso di condoglianze da parte delle persone in Giappone e anche da tantissime personalità e intellettuali di tutto il mondo, esponenti governativi e diplomatici che erano fieri di conoscere personalmente Ikeda Sensei.
Questi messaggi sinceri da parte di tante persone di tutto il mondo, famose in vari campi, sono la prova eloquente che uno dei maggiori risultati del nostro maestro risiede nei legami che ha creato unendo le persone e collegando la bontà intrinseca dei loro cuori al di là dell’etnia, dell’ideologia e della religione. Ogni giorno che passa, ne sono consapevole con forza sempre maggiore.
Il mondo attuale continua a essere devastato dai conflitti e dalla guerra.
In questo preciso momento ci sono persone che vivono nella sofferenza e nella disperazione.
La nostra missione come discepoli di Ikeda Sensei è di continuare, qualsiasi cosa accada, a percorrere ed espandere sempre di più il grande sentiero della pace, della cultura e dell’educazione che lui ha tracciato con i suoi sforzi altruistici per cambiare il karma, il destino di tutta l’umanità.
È vero che circolano voci che cercano di denigrare il nostro movimento diffondendo previsioni infondate secondo cui la Soka Gakkai adesso subirà una battuta d’arresto. Ma il signor Toda, schierandosi come un indomito paladino della verità contro il potere demoniaco dell’autoritarismo che aveva condotto alla morte in carcere di Makiguchi Sensei, ingaggiò una battaglia, deciso a vendicare il suo maestro, e la vinse.
Anche Ikeda Sensei si è battuto per tutta la vita affrontando ogni sorta di ostacolo e funzione demoniaca per realizzare tutti gli ideali e i sogni di Toda Sensei, dimostrando al mondo la vera grandezza del suo maestro.
Ora sta a noi, discepoli di Ikeda Sensei, diventare indomiti paladini della verità e mostrare alla società e al mondo la sua vera grandezza attraverso le nostre vittorie.
In un saggio che ha scritto per noi in ottobre, Sensei parlava del concetto del ciclo di cambiamento ogni sette anni, aggiungendo: “Anche i maestri e i discepoli Soka sono progrediti con cicli settennali che abbiamo chiamato Sette campane, suonando una nuova campana ogni sette anni per segnare la sonora vittoria di kosen-rufu”. E ha riaffermato l’importanza dei prossimi sette anni mentre avanziamo verso il centenario della Soka Gakkai, nel 2030.
A proposito di sette anni, nel suo ultimo anno di vita Toda Sensei chiese: “Daisaku, pensi di riuscire a realizzare tre milioni di famiglie nei prossimi sette anni?”.
E senza un momento di esitazione, Ikeda Sensei rispose: “Certo, lo farò. Mi sento ancora più determinato!”.
Poco dopo la morte di Toda Sensei, Ikeda Sensei espose ai membri la sua visione delle Sette campane, tracciando una direzione chiara da seguire nei sette anni successivi.
Impegniamoci dunque a costruire una magnifica Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, unendo i nostri sforzi, entro i sette anni che ci separano dal centenario, uno scopo che Sensei ci ha affidato. Sono convinto che questo sia il modo migliore di ripagare il debito di gratitudine verso il nostro maestro e che, come risultato, tracceremo un nuovo grande sentiero verso la pace.
Nell’epilogo del suo romanzo La rivoluzione umana, Ikeda Sensei scrive in memoria del suo maestro: «Mentre avanzo su questo nobile sentiero, il presidente Toda vive nel mio cuore. Posso solo sperare che egli continui a vivere nei cuori di tutti i membri della Soka Gakkai» (RU, 12, 377).
Anche Ikeda Sensei vivrà nei nostri cuori mentre continueremo a progredire. Viviamo dunque ogni singolo giorno in una maniera che renderebbe Sensei felice e fiero, avanzando sempre con speranza e fiducia.
Sensei! Anche noi, suoi discepoli, ci batteremo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”! Realizzeremo senza alcun dubbio kosen-rufu nel mondo! Può starne certo!
Concludo il mio discorso con il voto risoluto di riportare la nostra vittoria a Ikeda Sensei, tenendo sempre nel cuore l’affermazione di Nichiren Daishonin: «Le parole del sutra “le persone che avevano udito la Legge dimorano in varie terre del Budda, rinascendo di continuo insieme ai loro maestri” (SDL, 7, 203) non possono essere false» (RSND, 1, 191).
