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Dialoghi gioiosi che illuminano il cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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Dialoghi gioiosi che illuminano il cuore

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Dal dialogo nasce la gioia di vivere.
La futurologa americana Hazel Henderson ammirava sua madre, da lei considerata una “maestra di pace”, in particolare per il modo in cui si impegnava nel dialogo. Racconta che la madre aveva sempre una parola per ogni persona che incontrava, e che era amata da tutti perché trasmetteva il sincero rispetto che provava per l’altro. Per questo desiderava diventare come lei.
Non c’è nulla di più caloroso delle parole di chi si rivolge con premura e compassione a un’altra persona. Questi incoraggiamenti stimolano e fanno manifestare tutto ciò che di buono e positivo esiste nel cuore dell’altro.
La vita si affina e migliora a contatto con un’altra vita, e questo avviene attraverso il dialogo.
Noi membri della famiglia Soka continuiamo incessantemente, «giorno dopo giorno e mese dopo mese» (Le persecuzioni che colpiscono il santo, RSND, 1, 885), a impegnarci nella propagazione compassionevole della Legge mistica basandoci sulla fede, per realizzare l’ideale di Nichiren Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. Proprio perché ci siamo sempre sfidati a parlare del Buddismo di Nichiren ad altre persone senza risparmiarci e senza demoralizzarci di fronte agli ostacoli, sempre più numerose storie di rivoluzione umana risuonano gioiose e commoventi in tutto il mondo.
Il Daishonin paragonò il potere della Legge mistica di rendere tutti gli esseri viventi dei dieci mondi capaci di conseguire la Buddità nella forma presente alla capacità di «produrre il fuoco da una pietra raccolta dal fondo di un fiume, o di una lanterna che rischiara un luogo rimasto buio per cento, mille o diecimila anni» (L’unica frase essenziale, RSND, 1, 821).
Questa metafora è di una chiarezza impressionante. I nostri dialoghi sul Buddismo del Daishonin prendono le mosse dalla decisione di credere nel potenziale intrinseco dell’altro, ovvero nella sua Buddità e, affermando la filosofia del rispetto per la dignità della vita, si sviluppano consentendo a questa meravigliosa condizione vitale di emergere, proprio come si produce il fuoco da una pietra raccolta dal fondo di un fiume o si illumina una grotta rimasta avvolta dalle tenebre per un periodo di tempo incalcolabile.
Non dobbiamo preoccuparci di cosa o di come lo diremo, perché la convinzione che arde nel nostro cuore si trasmetterà naturalmente alle persone che incontreremo. Basterà accendere nel cuore dell’altro, con tutta la sincerità e la spontaneità di cui ognuno di noi è «eternamente dotato» (RSND, 2, 923), la luce di speranza della creazione di valore.
Ci saranno momenti in cui verrete respinti e sarete oggetto di scherno e derisione anche se vi state impegnando in buona fede con tutte le forze per farvi capire. Ma ciò fa parte della pratica buddista di cui ci ha dato esempio il Bodhisattva Mai Sprezzante.
Non piegandosi mai, neanche di fronte alle peggiori vessazioni, il Bodhisattva Mai Sprezzante, mostrando il suo profondo rispetto verso tutte le persone che incontrava e coinvolgendole in dialoghi volti a risvegliare la loro Buddità, ottenne benefici incommensurabili. Sforzandosi nel dialogo con lo stesso spirito, i compagni di fede della SGI in tutto il mondo hanno potuto espandere il loro stato vitale, trasformare il loro karma e traboccare di innumerevoli benefici e immensa buona fortuna.
Una coppia di membri della prefettura di Saitama che si è distinta per le attività del nostro movimento, che ha superato grandi difficoltà economiche e gravi malattie, oggi racconta sorridendo: «Con il cuore colmo di gratitudine, ogni mattina e sera preghiamo per la felicità dei nostri vicini, conoscenti e amici, nominandoli uno a uno nel cuore. Parlando agli altri del Buddismo del Daishonin possiamo trasformare noi stessi, ogni persona può cambiare. Ecco perché continuiamo a piantare i semi della Legge mistica».
Attualmente nel mondo divampano barbare violenze e si propagano odio e falsità. Proprio per questo, noi della SGI dobbiamo far giungere ancora più lontano, forte ed energico il nostro messaggio umanistico e, rispettando gli altri e riponendo fiducia in loro, espandere ulteriormente la nostra rete di solidarietà.
Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, ha affermato: «Quando recitiamo Nam-myoho-renge-kyo per la nostra e l’altrui felicità, la Legge mistica penetra nel profondo della nostra vita e affiora in noi naturalmente il desiderio di condividerla con altre persone per far sì che diventino felici. Grazie a questa pratica possiamo superare qualsiasi difficoltà della nostra vita e trovare una soluzione efficace ai problemi che affliggono la società».
Noi recitiamo Daimoku per adempiere il voto di kosen-rufu. Recitando Nam-myoho-renge-kyo facciamo apparire la nostra Buddità, e quando incontriamo altre persone e parliamo con loro le aiutiamo a formare un legame con il Buddismo del Daishonin. Anche se dovessimo non essere più attivi fisicamente per via di una malattia o dell’età avanzata, possiamo comunque raggiungere il cuore degli altri attraverso il Daimoku.
Vinciamo dunque su ogni ostacolo e continuiamo ad arricchire con allegra e fresca energia la nostra raccolta di dialoghi gioiosi che brillerà per sempre come «il solo ricordo della tua vita presente in questo mondo umano» (RSND, 1, 58).

Dischiudi vittoriosamente
un immenso stato vitale
e in questa tua vita
recita Daimoku, passa all’azione
e racconta la gioia della fede.

(traduzione di Marcella Morganti)

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