Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Di generazione in generazione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:26

602

Stampa

Di generazione in generazione

Il 13 marzo il vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda, accompagnato dalla delegazione della SGI, è stato accolto festosamente a Roma, dove si è svolta una riunione generale per celebrare insieme ai membri, in gran parte giovani, il conferimento al presidente Ikeda della ­Cittadinanza onoraria di Firenze

Dimensione del testo AA

Il 13 marzo il vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda, accompagnato dalla delegazione della SGI, è stato accolto festosamente a Roma, dove si è svolta una riunione generale per celebrare insieme ai membri, in gran parte giovani, il conferimento al presidente Ikeda della ­Cittadinanza onoraria di Firenze

La calda atmosfera della famiglia Soka avvolge tutti i partecipanti, è una dolce brezza che ritempra dalle preoccupazioni quotidiane tipiche di un lunedì lavorativo.
Tutti i presenti percepiscono la solennità del momento e il benvenuto del direttore generale Tamotsu Nakajima crea immediatamente un clima informale e accogliente.
L’esperienza di fede di Elena Battistini (vedi NR, 600, 23) risponde all’incoraggiamento del maestro Ikeda che costantemente ci sprona ad abbattere i limiti della nostra vita e raccontare incredibili vittorie. I tanti giovani presenti in sala rafforzano ancora di più la decisione di vincere nella propria vita mentre tra un intervento e l’altro scrosciano applausi entusiasti e pieni di speranza.
Proprio il legame indissolubile tra i giovani e il maestro Ikeda è il leitmotiv del discorso del vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda.
Così è sempre stato: il nostro maestro ha dedicato tutta la sua vita a far crescere successori capaci e assolutamente felici, per il bene di kosen-rufu e dell’umanità.
Questo legame speciale tra i giovani italiani e sensei si è creato con la sua prima visita a Firenze, nel maggio del 1981. E sono proprio quei pionieri, molti dei quali presenti in sala lunedì sera, ad aver gettato in questi trentasei anni le fondamenta dello sviluppo della Soka Gakkai in Italia.
Così i cuori dei giovani dell’attuale generazione si riempiono di gratitudine, insieme alla consapevolezza di un’importante responsabilità, mentre raccolgono il testimone ascoltando le parole di Hiromasa Ikeda.

«Cosa sente sensei nel suo cuore?», ha domandato Hiromasa rivolgendosi ai partecipanti alla riunione. «Possiamo comprenderlo da ciò che scrive in questo momento ne La nuova rivoluzione umana. Il suo ardente desiderio è che la grande corrente della SGI diventi un flusso eterno, infinito; che la SGI possa diventare un’organizzazione che perduri per sempre.
«Credo che sensei abbia provato questo desiderio visitando Roma per la prima volta, nell’ottobre del 1961, quando scrisse la poesia che tutti conoscete: “In piedi / tra le rovine di Roma / sento la certezza che la mistica Legge / non perirà mai”. Ha scritto questi versi mentre si trovava al Foro romano, prendendo ancora più risolutamente la decisione di rendere eterno il flusso della trasmissione della Legge mistica.

«Nel capitolo “La grande montagna”, il primo del trentesimo volume, sensei ci indica i tre punti fondamentali per far sì che la nostra organizzazione si sviluppi in eterno:
1. Vivere fino all’ultimo istante basandoci sul grande voto di kosen-rufu;
2. Percorrere fino alla fine il sentiero della non dualità di maestro e discepolo;
3. Creare una salda unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente).
«Sensei ci sta dicendo che adesso tocca a noi discepoli prendere il testimone di questa lotta per assicurare il flusso eterno del movimento di kosen-rufu.
«Roma è conosciuta in tutto il mondo come la “città eterna”, e io penso che questa sia la vostra missione: trasmettere la Legge mistica per l’eternità. Questo è l’augurio che vi faccio, dal profondo del mio cuore!».
Così si è concluso l’intervento di Hiromasa, salutato da un lungo applauso pieno di gratitudine.

La riunione è terminata con il coro formato da giovani e meno giovani che hanno intonato Giovani scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo, canzone tratta da un poema scritto da sensei proprio nel 1981, a conclusione di un anno in cui viaggiò in molti paesi del mondo per incontrare tanti giovani pieni di speranza e di coraggio. Questo canto appassionato suggella il voto di kosen-rufu che i membri della Soka Gakkai formulano insieme al maestro, per trasmettere la Legge mistica nell’eterno futuro.

• • •

Dai partecipanti

Manuela: Il primo pensiero è stato di far sì che tutti, ma proprio tutti, ricerchino sempre il cuore del maestro. Mai come oggi ho sentito fortemente il legame con sensei. Voglio diventare un’esperta di umanità e dialogo in ogni campo, a partire dalle cose più vicine a me, fino a quelle che mi sembrano lontane. Voglio sfidarmi nello shakubuku. E assolutamente voglio andare in Giappone, cosa a oggi per me impossibile. Ho il cuore colmo di gioia!

Rossella: È un giorno che non dimenticherò mai. L’emozione di poter essere lì e di cantare la canzone tanto cara a sensei davanti a suo figlio e a tutti i membri della delegazione mi ha colmato di una gioia indescrivibile. È stato un momento solenne che ha inciso nel mio cuore un profondo coraggio. Ho percepito la voglia incondizionata di portare questa gioia e questo coraggio a tutte le persone che incontro, e di realizzare kosen-rufu rimanendo sempre me stessa, perché ognuno di noi è unico e necessario, così com’è, per la nostra grande missione.

Valerio: Ho sentito il forte il desiderio e la possibilità di vincere veramente, di sconfiggere la mia malattia. Aver fatto Gongyo insieme alla delegazione giapponese e al figlio del presidente Ikeda è stata un’occasione unica, è stato come aver avuto il maestro lì con noi. E comprendere ancora più chiaramente la grande missione che abbiamo noi giovani italiani. Il nostro maestro ne è da sempre consapevole e ha sempre creduto in tutti noi: non possiamo che fare ciò che lui si aspetta! Quello che mi è rimasto nel cuore è questo profondo senso di missione, e il desiderio di realizzare kosen-rufu in Italia e nel mondo. Non possiamo deludere le aspettative e la fiducia di sensei. Ikeda ha un profondo legame con questo paese e la Cittadinanza onoraria di Firenze ne è la conferma.

Takafumi: Non dimenticherò mai questo momento vissuto con tanti amici, compagni di fede giovani, e di aver cantato in coro Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo. Ho respirato un’aria d’informalità e spontaneità, nonostante la solennità del momento. È stato importante per me sentir raccontare da Hiromasa alcuni dei momenti storici del movimento di kosen-rufu in Italia. Grazie alle sue parole ho compreso il valore degli sforzi realizzati dai giovani di quegli anni, e il valore di ciò che realizzeremo anche noi della nostra generazione.

Mattia: È stata una riunione stupenda. A essere sincero ho pianto tutto il tempo, l’emozione è stata tanta. Mi sento veramente fortunato di far parte di questa meravigliosa famiglia e mi impegnerò ancora di più per realizzare kosen-rufu, ogni giorno.

Giulio: La mia decisione è di credere nel potere della Legge mistica al cento per cento, di abbracciare la mia vita in ogni istante, di creare legami ancora più profondi con le persone intorno a me e di “agganciarmi” ancora più forte al desiderio del maestro. Voglio tirar fuori tutta la gioia e la leggerezza di cui sono capace, così come sono!

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata