In questo periodo sono entrate a far parte della Divisione donne molte mamme giovani. Spesso chiedono consigli su come conciliare le esigenze familiari con il lavoro e l’attività buddista, o come far crescere bene i bambini e quale atteggiamento avere nella fede.
Certo le giovani mamme, con la nascita del primo figlio, vivono un grande cambiamento nella loro vita, e di conseguenza cambia anche il loro modo di partecipare alle attività. In ogni caso, mantenendo vivo il desiderio di contribuire a kosen-rufu, una giovane mamma riuscirà a trovare una maniera nuova di dedicarsi all’attività, senza per questo trascurare gli impegni familiari.
I primi anni di vita del bambino sono fondamentali per il suo sviluppo. Tutto ciò che accade in questa fase resta profondamente inciso nella sua vita e formerà la base dell’esistenza futura. Da questo punto di vista le azioni e il modo di vivere della mamma sono determinanti. I nostri figli imparano osservando il nostro comportamento.
Il presidente Ikeda spiega che tutto dipende dalla fede della madre. Nel suo libro di guide giornaliere La mappa della felicità – parole dedicate alle donne offre preziosi consigli a riguardo: «I bambini osservano attentamente gli sforzi compiuti dalla madre e li incidono nel loro cuore. Non li dimenticano mai. Grazie a questo continuano a progredire senza perdersi lungo il cammino. È importante costruire questo legame tra madre e figli» (7 giugno).
E ancora: «Il termine giapponese “educazione” può essere scritto anche con gli ideogrammi “crescere insieme”. I bambini sono una meraviglia della natura e le loro vite risplendono radiose. La loro vivacità è fonte di energia per gli adulti. Dove risuonano le voci allegre dei bambini, là scaturiscono speranza, pace e gioia di vivere» (25 ottobre).
Nel libro La forza del sorriso – Ritratto di Kaneko Ikeda un membro della Divisione donne giapponese racconta: «La signora Ikeda diceva spesso: “Una madre dovrebbe per prima cosa pregare seriamente per i propri figli. Le riunioni sono attività educative, perciò non esitate a portare i bambini alle riunioni”. Non scorderò mai l’immagine di Hiromasa, il figlio maggiore, seduto silenziosamente a fianco della signora Ikeda che teneva una lezione sugli scritti di Nichiren. Si metteva di fronte a lui dicendogli: “La riunione di oggi è molto importante”. Se qualcuno chiedeva: “Un bambino così piccolo riuscirà a capire ciò che gli stai dicendo? Lei rispondeva: “Certo. Stiamo comunicando da vita a vita”» (esperia, pag. 45).
Quando i bambini sono piccoli accadono tante cose che possono preoccuparci o spaventarci e più avanti, man mano che crescono, può diventare difficile relazionarsi con loro e a volte si creano dei conflitti che non sappiamo bene come gestire. In quei momenti bisogna ricordare che la cosa più importante è la preghiera della madre per la felicità propria e dei figli. Mentre si dedica alla loro crescita, anche la madre deve crescere e maturare. Se non lo fa, non matureranno neppure i figli. Recitando un forte Daimoku è essenziale prima di tutto compiere la propria rivoluzione umana, così da affrontare qualsiasi situazione con profonda saggezza e dialogare con loro con una visione aperta e flessibile, rispettandoli sempre. Sensei scrive: «È necessario osservare attentamente, con saggezza, quali tendenze hanno i nostri figli, fin da piccoli. Così, quando crescendo entreranno nella fase della ribellione, potremo affrontarla con tranquillità, senza agitarci» (28 ottobre).
Utilizzando la forza della fede, continuiamo a crescere noi per prime e, facendo emergere la nostra saggezza, creiamo un ambiente familiare in cui i nostri figli si sentano davvero felici e a proprio agio.
©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata