A conclusione della mostra sull’ambiente della SGI presentata nell’isola dove Napoleone fu esiliato, un attestato per il contributo del presidente della SGI a favore della pace
Il comune di Marciana Marina ha conferito per la prima volta una cittadinanza onoraria e il presidente della SGI Daisaku Ikeda è idealmente entrato a far parte dei circa 1600 abitanti che popolano questo piccolo paese dell’Isola d’Elba. L’assessore al Turismo e allo Spettacolo Franco Giannoni, nel corso della cerimonia che si è svolta il 28 novembre scorso, ha ripercorso brevemente le tappe che hanno portato a questo conferimento, che ha fatto seguito alla mostra “I semi del cambiamento”.
L’assessore ha ricordato come, insieme al sindaco Andrea Ciumei, fosse già rimasto positivamente colpito nel 2008, quando la stessa mostra si era tenuta a Portoferraio, altro comune dell’Isola d’Elba, e come questa impressione positiva si sia poi ulteriormente rafforzata quando la mostra è stata allestita a Marciana Marina. «Il nostro scopo era quello di sensibilizzare le scolaresche – ha detto – e qui abbiamo avuto modo di vedere come molti ragazzi, dopo essere stati alla mostra con la loro classe, siano poi tornati insieme ai genitori. E come in molti si siano resi conto di quanto succeda al di fuori del nostro paese». Di conseguenza, la decisione di conferire la cittadinanza al presidente SGI “quale segno di autentica stima e comunione di pensiero”, come si legge nelle motivazioni, “per la costruzione quotidiana e costante della pace a livello locale”.
Nel messaggio inviato per l’occasione, Daisaku Ikeda ha affermato che tra le molte cittadinanze ricevute a nome dei membri della SGI, quella di Marciana Marina riveste per lui un significato particolare per il legame con la figura di Napoleone: «Con grande interesse, da giovane ho letto molti libri sulla vita di Napoleone: ciò che più mi è rimasto impresso sono i trecento giorni che – a partire dal 3 maggio 1814 – trascorse sull’Isola d’Elba, dove promosse numerose opere a favore della popolazione. È un fatto di straordinaria rilevanza che un essere umano abbia lottato fino alla fine per il bene delle persone comuni».
Sara Giuntoli
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Alle Molinette viene curato anche lo spirito
Insieme a numerose confessioni religiose la Soka Gakkai ha partecipato a un progetto innovativo presentato negli ospedali del Piemonte
TORINO – In ospedale succedono cose importanti, difficili, talvolta disperate. Anche una parola di conforto nel linguaggio che porta sollievo allo spirito, può essere necessaria più di una medicina. Come aiutare i degenti ad avere il sostegno del proprio credo religioso? Questo è l’interrogativo a cui ha voluto rispondere l’ospedale delle Molinette di Torino, nelle persone del direttore generale Giuseppe Galanzino e del dottor Mauro Caserta, responsabile dell’iniziativa quando, circa due anni fa, convocarono i rappresentanti di tutti i credo religiosi tra cui la Soka Gakkai per proporre il progetto “La cura dello spirito”.
L’idea è molto semplice: l’ospedale si dota di una lista di referenti per ogni religione (avente più di 30.000 membri) da convocare quando un credente ne fa richiesta, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Inoltre, uno spazio senza insegne o simboli, ma dove sono custoditi con cura i libri delle preghiere e di consultazione, è messo a disposizione dall’ospedale: è la “Stanza del silenzio”, luogo simbolo di tolleranza religiosa e di dialogo interreligioso. Tra ospedale e ogni confessione religiosa si stipulerà un protocollo d’intesa, cosa già fatta con l’ospedale Le Molinette di Torino. Il valore di una simile iniziativa è subito evidente e su proposta dell’assessore regionale Artesio è stato esteso a tutti gli ospedali della regione.
Nell’introduzione ufficiale del progetto si legge: «garantire indistintamente a tutti la libertà di culto e di potersi interfacciare con un rappresentante della propria fede» e, piu avanti, «favorire il dialogo interreligioso e interculturale per far crescere il rispetto della dignità umana, e contribuire al superamento di pregiudizi e intolleranza». Concetti che troviamo nelle parole di Ikeda: «Siamo entrati in una fase in cui la nostra filosofia e la nostra pratica, basate su una impareggiabile unità, sono apprezzate da persone di tutto il mondo. Il dialogo fra le civiltà e le religioni sta acquistando sempre più peso e si sta rivelando indispensabile per lo sviluppo dell’umanità. Forse l’umanità sta iniziando a ricercare un’unità di spirito simile a quella che caratterizza il nostro movimento, e molti leader hanno riconosciuto la crescente importanza del dialogo come mezzo per superare le differenze culturali e far emergere la fondamentale bontà degli esseri umani. Io penso che noi della Gakkai siamo in prima linea in quest’azione» (BS,133, 20).
Claudia Mazzucco
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L’associazione torinese Futuro R.O.S.A premia Kaneko Ikeda
TORINO – Il 25 ottobre l’associazione di volontariato FUTURO R.O.S.A. Tumori Femminili ONLUS, che fa parte della Consulta femminile del Piemonte e si occupa del sostegno alle donne operate di tumore al seno o all’utero, nel corso di una manifestazione ha organizzato la presentazione del libro Daisaku Ikeda, maestro di dialogo, alla presenza dell’autrice Prisca Giaiero e di Nanni Salio, fondatore e presidente del “Centro studi per la pace Sereno Regis” voce tra le più autorevoli della cultura nonviolenta in Italia. È stata l’occasione per presentare una targa dedicata a Kaneko Ikeda: «Alla signora Kaneko Ikeda con profonda riconoscenza per il ruolo di grande sostenitrice svolto accanto al marito il presidente Daisaku Ikeda che dedica la sua vita a spargere semi di pace in tutto il mondo».
Rosella Bono
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Dieci anni pratikamente insieme
Pratika è un’idea nata per annotarsi comodamente il Daimoku recitato. Altro suo obiettivo è offrire incoraggiamento e per questo in ogni sua pagina sono inserite recenti e brevi frasi del presidente Ikeda. Infine è una vera e propria mini-agenda che permette di programmare e condensare i propri impegni mensili, una reale cronistoria dei propri miglioramenti. Scrive Adriano, il suo ideatore: «Mi piace immaginare che dalla prima Pratika del 2000 all’ultima ci siano tanti piccoli punti che, uniti, formino un meraviglioso disegno, quello della propria rivoluzione umana». Barbara, un’assidua fruitrice di Pratika, racconta: «La uso come diario, ci scrivo frasi e citazioni legate alla vita quotidiana. Segni il Daimoku, gli scopi… ogni giorno mi ricorda cosa ancora voglio e devo fare, una memoria pungente. È la mia compagna di promesse silenziosa e segreta, è piccola, pratica (!) e me la porto sempre dietro e la soddisfazione più grande è riguardare quelle vecchie (le ho tutte) e vedere quanti passi avanti ha fatto la mia vita».
Manola Fiorini
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Di corsa attraverso il parco
Il parco del Centro culturale di Firenze ha aperto i suoi cancelli il 15 novembre al Circuito podistico Tre ville. Il percorso si è snodato attraverso le ville medicee di Castello, tra le quali è inclusa anche Villa di Bellagio, sede dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.