di Laura Spinozzi, responsabile del gruppo Fontana candida
Sono responsabile del gruppo Fontana Candida, capitolo Casilino (Roma).
Durante la pandemia sono sorti tanti ostacoli, ansia, sconforto e preoccupazione. Con la nuova modalità online l’attività buddista sembrava meno accogliente, e la pandemia ci ha fatto un po’ chiudere in noi stessi. Eppure Nichiren Daishonin ha scritto alcuni dei Gosho più importanti in condizioni estremamente critiche, mentre si trovava in esilio nell’isola di Sado.
Recitando Daimoku si è risvegliato in me il desiderio di offrire il mio sostegno, indipendentemente da tutto, e il mio obiettivo è diventato quello di non lasciare indietro proprio nessuno. Ho deciso quindi di fare due ore di Daimoku al giorno e, insieme agli altri responsabili, abbiamo realizzato tanti incontri online e tanti dialoghi cuore a cuore con i membri del gruppo, con risate, letture, condivisione di gioie e sofferenze e tanta speranza.
Tuttavia, a volte stentavo a provare gioia nel mio cuore e questo mi portava a vacillare nel Daimoku, e di conseguenza l’oscurità prendeva il sopravvento e tutto sembrava pesante. L’attività in primis.
Perciò, quando è stato annunciato il titolo di questo Anno dei giovani e del trionfo, ho deciso di rilanciare e di perseguire la felicità assoluta trasformando l’inerzia, l’apatia e il senso di inadeguatezza in carburante per la mia rivoluzione umana.
Ho deciso che quest’anno nel mio gruppo almeno tre persone avrebbero ricevuto il Gohonzon. E ho rilanciato con il Daimoku. Così allo zadankai di marzo, oltre ogni mia aspettativa, partecipavano ben tre giovani, un uomo e una donna. Ecco la ripartenza del gruppo! Ecco la ripartenza della mia vita!
Da lì a poco, una giovane donna e un giovane uomo hanno ricevuto il Gohonzon.
Sono molto grata ai giovani che sono sempre fonte di ispirazione grazie alla loro energia, vitalità e passione per kosen-rufu. E non è tutto: nel gruppo abbiamo sei simpatizzanti, tra giovani e adulti, che frequentano attivamente le riunioni, e il mio obiettivo è di sostenerli nel loro percorso per ricevere il Gohonzon entro il 31 dicembre di quest’anno.
Credo che tutti gli sforzi fatti in questi anni, nonostante le difficoltà, abbiano portato a bellissimi risultati grazie a tutti i responsabili e alle persone del gruppo che si sono alzate e si sono sfidate. Ne è dimostrazione la meravigliosa attività di studio in preparazione degli esami che è stata abbracciata da tutti.
Non c’è dubbio che quando affronto le sfide che la vita mi riserva basandomi sul Daimoku e sull’attività nella Soka Gakkai, cercando di mettere in pratica le parole di Sensei e Nichiren Daishonin, lo stato vitale cambia e nasce la speranza. E di conseguenza arrivano i benefici, visibili e invisibili.
Oggi mi sento più serena, più forte e sicura delle mie potenzialità.
Inoltre, dopo un lungo periodo di inattività lavorativa, qualche settimana fa la mia ex manager mi ha chiamata offrendomi un lavoro. Esattamente ciò di cui ho bisogno in questo momento. Una nuova partenza!
Vorrei concludere con una frase di Sensei che mi ha molto incoraggiata:
«I Bodhisattva della Terra descritti nel Sutra del Loto sono coloro che, mentre sono alle prese con i propri problemi, spontaneamente e senza pretese si lanciano tra le persone di quest’epoca malvagia sforzandosi di incoraggiarle e condurle alla felicità. La frase “passa nel mondo” (dal Gosho Questa persona, mentre passa nel mondo) indica che questo mondo reale, la società in cui viviamo, è il luogo in cui i Bodhisattva della Terra praticano e portano avanti le loro attività» (BS, 232, 35)