In copertina una foto del maestro Ikeda scattata il 3 marzo scorso. Questi fiori trasmettono allegria e luminosità e fanno pensare agli amici Soka che attraverso una salda preghiera utilizzano le sofferenze come trampolino di lancio, proprio come i fiori che superato l’inverno sbocciano profumati e pieni di vitalità.
Il 28 aprile del 1253 Nichiren Daishonin proclamò per la prima volta Nam-myoho-renge-kyo.
Come scrive il maestro Ikeda (pagina 9):
«La forza motrice
che fa emergere in noi la speranza
è la pratica di recitare
Nam-myoho-renge-kyo.
Il potere del Daimoku è infinito.
Nell’istante stesso in cui iniziamo
a recitare Daimoku,
il nostro ichinen cambia
e cominciamo a creare
la speranza del domani».
In questo momento in cui in tutto il mondo affronta la pandemia da Coronavirus, come buddisti e come discepoli del maestro Ikeda continuiamo ad avanzare con la forte convinzione che: «Noi abbiamo la fede che ci permette di trasformare il veleno di qualsiasi avversità in medicina. Proprio nei momenti più difficili, è fondamentale incoraggiarsi a vicenda in amicizia, indirizzare ogni cosa verso la speranza e creare valore» (pag. 8).
Inoltre, per approfondire il nostro desiderio di pace e felicità per ogni persona, a pagina 16 proponiamo alcune riflessioni su Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, il trattato di Nichiren Daishonin che offre alcune chiavi di lettura fondamentali per affrontare questo momento.
Insieme a tutti i giovani avanziamo verso il 3 maggio, giorno del sessantesimo anniversario della nomina del maestro Ikeda a terzo presidente della Soka Gakkai.
Buona lettura
La redazione