Quando si parla di quotidianità è naturale pensare a routine e ripetitività. Ma la stessa quotidianità è fatta anche di molteplici vite tutte differenti tra loro, sospese fra il cielo e gli abissi. Nel Grandangolo si affronta il tema di come non restare passivi di fronte agli alti e ai bassi dell’esistenza, anche quando non si sente lo stimolo e la voglia di sperimentare la felicità ogni giorno e nonostante tutto.
Nel suo editoriale il direttore generale Tamotsu Nakajima spiega che apprendere la visione buddista della vita attraverso lo studio è indispensabile per praticare in modo completo e corretto. Daimoku e studio sono i primi passi per aprire nuove prospettive su problemi e sofferenze, attivando la dinamicità insita nell’esistenza di ciascuno. La felicità è una condizione vitale che si costruisce momento per momento, partendo dalla recitazione del Daimoku e dall’impegno che mettiamo in ogni ambito dell’esistenza.
«La vita ha ragione, in ogni caso». Queste semplici parole del poeta austriaco Rainer Maria Rilke, contemporaneo del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi, racchiudono il significato profondo che si cela dietro alle sfide che ognuno di noi si trova ad affrontare quotidianamente. «Tutto ciò che ti rende migliore di quanto sei nei tuoi momenti migliori, è giusto», è ancora il suo pensiero che Ikeda cita nei “Dialoghi per il futuro”. «Queste parole possono essere un po’ difficili da capire, ma contengono un messaggio profondo: il poeta ci spinge ad andare oltre le nostre capacità, seguendo il percorso della crescita personale. Anche se le cose non vanno esattamente come sperate, […] se decidete di trasformare la vostra situazione in un’opportunità di crescita siete sulla strada giusta e alla fine vincerete».
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