«È il cuore che è importante» è la frase di Nichiren nella quale sottolinea la forza della fede. Provare a credere di poter manifestare ciò che si è profondamente è quello che i giovani pugliesi hanno deciso di sperimentare in prima persona, scoprendo così di essere in grado di realizzare anche sogni abbandonati.
«È il cuore che è importante» risuona anche della sincerità nel ricercare l’Illuminazione senza riserve. Sono i ragazzi e le ragazze della Divisione futuro a ricordare che «possiamo essere Budda così come siamo perché la Buddità è una qualità che abbiamo tutti: io ho i capelli castani? Va bene, posso essere un Budda anche con i capelli castani», ammette Martina. «La vita a volte è faticosa – aggiunge Raffaele – ma noi la affrontiamo, così come siamo»: una lezione su come imparare ad accettarsi e apprezzarsi sia la base per tirare fuori il meglio da se stessi.
Un aspetto della vita che riguarda davvero tutti è il rapporto tra genitori e figli, tema del Grandangolo. Non tutti sono genitori, ma tutti siamo figli e da questa relazione imprescindibile può nascere una crescita straordinaria. «La vita offre sempre molte possibilità, ma per coglierle appieno è necessario allargare il nostro campo visivo. È un allenamento a cambiare, ribaltare, scombinare continuamente il nostro modo di percepire le cose, gli accadimenti della vita, i nostri inattaccabili dogmi personali. In questo processo, gli insegnamenti buddisti svolgono un ruolo fondamentale, indicandoci la via più breve e sicura per demolire le illusioni e fare emergere ogni volta il punto di vista del Budda che da sempre dimora in noi. Credo che la rivoluzione umana consista proprio in questo: scardinare un pensiero consolidato, trovare significati nuovi, vivere con uno spirito “sovversivo” di avventura e scoperta».
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