Le luci si accendono nelle tante stanze che due volte al mese ospitano momenti di confronto, conforto e condivisione. Sono le riunioni di discussione, istituite da Tsunesaburo Makiguchi – di cui il 18 novembre si ricordano settant’anni dalla morte – per aiutare le persone ad acquisire coscienza del proprio potenziale e migliorare la qualità dell’esistenza.
Barlumi di speranza di questo tipo, gli zadankai, brillano in tutto il mondo: amici e conoscenti si riuniscono nelle case per commentare e discutere le problematiche della vita o per studiare il Buddismo. Daisaku Ikeda spiega che «i partecipanti adducono testimonianze dell’efficacia della fede; per molti, queste occasioni hanno un profondo valore terapeutico», ricordando come Makiguchi le avesse istituite come veri e propri “centri di lotta per la libertà di parola e pensiero”.
Per questo Il Nuovo Rinascimento presenta una serie di articoli di approfondimento che vuole offrire spunti di riflessione e possibili risposte a questo interrogativo: quanto possono incidere profondamente sulle persone e sulla società delle semplici riunioni di discussione?
«Noi aspettiamo la riunione di discussione come un momento significativo che condensa in due ore la vita profonda di ognuno; è il nostro baricentro, il perno attorno al quale si crea e si rinnova il nostro equilibrio; dove si impara il rispetto, la condivisione, il sottile confine tra l’ascolto e l’incoraggiamento; dove si respira l’empatia e lo sforzo sincero che ognuno fa per sintonizzarsi sulla vibrazione dell’altro». Questo è quello che ci scrive Daniela, la prossima testimonianza potrebbe essere la vostra: ospiteremo alcuni contributi dei gruppi che vorranno raccontare ai lettori che cos’è per loro vivere questa sfida.
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