«Nelle nostre piccole assemblee ci incontriamo per ascoltare le parole del Budda; non di uno solo, ma di tutti quelli che partecipano ai nostri incontri: Budda giovani e meno giovani, maschi, femmine, magri, in carne, poveri, ricchi. Budda chiacchieroni o taciturni, impulsivi o riflessivi, eruditi e non. Nelle nostre riunioni ci troviamo fianco a fianco con persone che probabilmente non avremmo mai scelto come compagne di viaggio, o che forse non avremmo mai avuto la possibilità di contattare perché fuori dalla nostra cerchia di riferimento», si legge nel Grandangolo nel quale si affronta il tema della diversità. È bello sapere che esiste un luogo dove la differenza è solo sinonimo di ricchezza. E di crescita. E di equivalenza.
In questo viaggio che stiamo compiendo insieme a voi attraverso le storie che ci segnalate abbiamo il privilegio di entrare nelle vostre case e di poter testimoniare il motivo più autentico per cui, ogni volta, tutti noi decidiamo di prendere parte a un incontro, foss’anche per l’ultimo quarto d’ora.
«Un’occasione unica per cambiare qualcosa, per renderci migliori, più tolleranti e compassionevoli offrendoci uno spunto per uscire dalla nostra solita cornice e prendere in considerazione un punto di vista diverso». Continuate a segnalarci le vostre esperienze e riflessioni di gruppo e individuali: esse sono l’anima della rivista.
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