«Aprirsi agli altri attraverso il dialogo, e aiutare così un numero sempre maggiore di persone a far emergere il proprio elevato stato vitale di Buddità, rappresenta la nostra impresa come inviati del Daishonin», scrive Ikeda nell’editoriale.
È anche per questo che i membri aquilani a ottobre hanno deciso di riunirsi per raccogliere le energie e progettare le attività dei prossimi mesi. Nel prossimo numero pubblicheremo le testimonianze di chi ha vissuto la tragedia del terremoto e ha trovato la forza per ricominciare.
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